San Giovanni in Fiore. Stadio “agibile” con un atto falso, luminarie a peso d’oro e l’autista “Ambrogio”

Se solo il 5% delle cose che stanno succedendo al municipio di San Giovanni in Fiore fossero accadute in un qualsiasi altro comune del Bel Paese, sicuramente gli amministratori e i dirigenti comunali sarebbero finiti in gattabuia o se preferite ai… domiciliari.
Delibere e determine di acquisti, senza i relativi impegni, non si contano più! Spese davvero folli. Per le luminarie de noantri – vecchia reminiscenza della dittatura occhiutiana cosentina – 200 mila euro e oggi alla stessa impresa (di stretta osservanza “cusentina”), con relativa determina, hanno commissionato l’acquisto di un palco per 23 mila euro.

La rotazione negli acquisti? Nemmeno a parlarne. Hanno speso oltre 200 mila euro per la sgombero della neve e per l’acquisto di sale per disgelo… una cifra mai raggiunta da nessuna amministrazione precedente. Oltre 170 mila euro per un’estate florense a dir poco ridicola.
Hanno spostato risorse per fare cose non previste come fossero a casa propria.
C’è una sentenza che obbliga il Comune a trasferire l’architetto Giovambattista Barberio dal cimitero dove è stato confinato ma rimane lettera morta.
Marco a ‘mbroglia (al secolo Ambrogio con una sola g…, già comunista col culo degli altri e oggi occhiutiano col culo… della moglie!) di fatto fa il sindaco. Riceve le imprese e i tecnici. Alla regina “capra” gli fa tagliare solo i nastri delle opere che ha trovato in eredità.

C’è l’Abbazia avvolta in un’impalcatura da mesi senza che i lavori siamo ancora iniziati. Una volta facevano i “girotondi”. Oggi vige il silenzio.
Le fogne da oltre 60 giorni scaricano nel fiume Neto e tutto va bene… un avviso di garanzia per giunta al capo dell’ufficio tecnico… che vuoi che sia?
La coppia reale continua ad arrivare in città con l’auto della Provincia con al seguito l’autista, che dicono si chiami… naturalmente Ambrogio. Come quello della pubblicità della Ferrero Rocher: “Ambrogio, avverto un certo languorino!”; poverannua… 

L’ultima perla in ordine di tempo? Da due anni lo stadio comunale “Valentino Mazzola” è stato, in parte (la copertura della tribuna è pericolante), dichiarato inagibile. Il braccio armato, il cameriere (con tutto il rispetto per chi fa questo mestiere per necessità o magari anche per passione), Alessandro Martire firma la liberatoria alla Silana calcio che lo stadio non ha più nessun problema e quindi d’improvviso è diventato agibile. Questo, in Italia, si chiama falso in atto pubblico aggiunto all’abuso d’ufficio. Ma qui, nello “stato libero” di Bananas, pardon della Sila, è tutto normale. Chi dovrebbe controllare dorme sonni tranquilli… e la città si sta spegnendo come una candela.