Sanità, basta lotte di potere: il ministro revochi le nomine clientelari di Oliverio

SANITÀ: BASTA LOTTE DI POTERE E MALAFFARE SULLA PELLE DEI CALABRESI 

Si è aperto l’ennesimo braccio di ferro fra Regione e Governo in tema di sanità, l’ennesimo scontro mediatico con annessi dispettucci, fra il PD e il M5S, che fa seguito a quello degli anni scorsi fra l’ex commissario governativo Scura, il ministro Lorenzin e lo stesso Oliverio. E a farne le spese, ancora una volta, sono i cittadini calabresi, già alle prese con una sanità pubblica allo sfascio.

Oliverio ed il PD, insieme ai Direttori Generali da loro nominati, si sono distinti per una gestione fallimentare e non risolutiva dei bisogni della popolazione, come peraltro abbondantemente provato dagli indicatori del Ministero della Salute, che attesta la Calabria come ultima regione del paese per erogazione dei LEA e copertura delle campagne di prevenzione sanitaria.
Grazie anche alla recente inchiesta giornalistica della trasmissione “Le Iene” è balzata agli onori delle cronache la pessima gestione e lo sperpero di soldi pubblici del sistema sanitario calabrese; la storia di un drammatico connubio tra malasanità e il ruolo giocato dalla  ’Ndrangheta, una mala gestione che, in misura diversa, riguarda tutte le Aziende sanitarie della Regione, frutto di decenni di cattiva amministrazione da parte della classe politica e dirigenziale.

I procedimenti penali a carico di suoi funzionari, dall’inchiesta “Quinta bolgia”, da cui emergono i rapporti dei vertici dell’ASP di Catanzaro con le cosche di Lamezia, alle infiltrazioni della criminalità organizzata che hanno determinato il commissariamento dell’ASP di Reggio Calabria, danno la misura della gravità del cancro che affligge da anni il sistema sanitario nella nostra Regione.
Come calabresi siamo stanchi di assistere a dispute fra comari mentre tante persone non riescono ad avere cure efficaci presso le strutture pubbliche e sono impossibilitate per motivi economici a rivolgersi alla sanità privata; carenza di personale, mancato rispetto dei livelli essenziali di assistenza e servizi insufficienti fotografano una realtà ormai al collasso.
Chiediamo che il Movimento 5 Stelle, ora forza di governo e viste le imminenti elezioni regionali, abbandoni la logica di una continua campagna propagandistica di opposizione, che passi finalmente dalle parole ai fatti e metta in campo tutte le soluzioni atte a frenare fin da subito le manovre di Mario Oliverio e della sua Giunta in questa ennesima, inutile, manovra elettorale.

– Chiediamo al Ministro Grillo che venga emanato al più presto il tanto propagandato decreto di revoca delle nomine clientelari dei commissari regionali fatte da Oliverio e dalla sua Giunta.
Chiediamo inoltre che nel decreto vengano indicati i criteri di nomina dei nuovi commissari, i poteri conferiti, gli obiettivi e la durata degli incarichi, non ignorando che oltre otto anni di commissariamento della Sanità calabrese non ne hanno risolto i drammatici problemi.

Siamo per la competenza e per il merito ed è per questa ragione che chiediamo che venga bandito quanto prima un nuovo concorso pubblico e trasparente (con contestuale annullamento di quello bandito dalla Giunta Oliverio), che preveda norme che privilegino le  caratteristiche sopra descritte, permettendo a chi in passato si è fatto da parte, conoscendo le regole non scritte di fedeltà politica nella selezione della classe dirigente, di fare domanda e partecipare all’inserimento nelle graduatorie.

Nel frattempo, in via transitoria, chiediamo la nomina di amministratori provvisori, col fine principale di controllare e rendere finalmente pubblici i bilanci ed il reale debito della Sanità calabrese; ciò è necessario per fare emergere le responsabilità politiche e amministrative di chi ha portato allo sfascio i servizi assistenziali della nostra Regione, i nomi di chi ha procurato questa messa in crisi del servizio pubblico ed ha tratto vantaggi e profitti, per sanare le tante situazioni illegittime, in particolar modo mediante una revisione dei vari incarichi anche ultimamente conferiti in merito a ruoli dirigenziali nelle diverse Asp regionali; amministratori che abbiano anche il compito di risanare gli uffici amministrativi delle ASP, promuovendo un ricambio negli incarichi dirigenziali e valorizzando i tanti lavoratori onesti e volenterosi.

Siamo assolutamente contrari alle nomine dirette, basate sull’appartenenza ad un partito piuttosto che a qualsiasi cordata politica, in barba ai reali interessi della popolazione e alle capacità gestionali degli incaricati; ciò vale per il PD di Oliverio e Bruno Bossio, esattamente come per il M5S di Nesci e Di Maio o la Lega di Salvini. Non abbiamo bisogno di semplici cambi di casacca, bensì di un’inversione di rotta sostanziale nella guida nella nostra sanità pubblica regionale, mettendo al centro i diritti e i bisogni della popolazione,

Chiediamo le dimissioni di Oliverio e della Sua Giunta per manifesta incapacità e per essere corresponsabili della grave situazione non solo in campo sanitario.
Chiediamo il coinvolgimento immediato e diretto della popolazione calabrese nella sistemazione dei servizi regionali; abbiamo già pagato troppo duramente decenni di mala gestione della cosa pubblica, è giunto il momento di adoperarsi per una sanità che sia realmente pubblica, gratuita, di qualità, con un controllo popolare efficace e capillare delle nostre istituzioni da parte di quei cittadini che, contrariamente a chi siede ai piani alti delle dirigenze sanitarie, di certo non sono mossi da interessi particolari né da conflitti di interessi di alcuna natura.

La salute è un bene troppo importante e su questo non ci possiamo permettere divisioni, né tantomeno speculazioni o teatrini istituzionali a fini elettorali.
Chiediamo un incontro pubblico e a libera partecipazione, che metta al centro i temi più stringenti della sanità calabrese, che valorizzi le diverse proposte in campo da parte di associazioni, organizzazioni sindacali, comitati spontanei, formazioni politiche che, dal basso, possano ricostruire capillarmente una nuova sanità pubblica, che si presti finalmente all’interesse dei cittadini calabresi e non a quello della classe politica che ne amministra i suoi beni più essenziali.

Lamezia, 20/03/2019
Casa del Popolo di Lamezia e del Reventino