Serie B. Reggina esclusa dalla Covisoc: “Numerose irregolarità”

La Reggina è esclusa dalla serie B. La domanda di iscrizione non è stata approvata dalla Covisoc. La decisione è definitiva e ufficiale. L’organo di controllo della FIGC emetterà un comunicato stampa nel corso del pomeriggio. A differenza di quanto ipotizzato alla vigilia, secondo le indiscrezioni che arrivano da Roma alla base della scelta non ci sarebbe soltanto la mancanza del pagamento degli ormai famosi 780 mila euro di tasse per lo stralcio del debito nei confronti dello Stato, ma anche numerose altre irregolarità rispetto ad altri documenti ed emolumenti che erano inderogabili ed obbligatori per l’iscrizione al campionato in base alle norme federali. Adesso la società ha la possibilità di fare ricorso entro il 5 luglio su cui il Consiglio Federale si esprimerà il 7 luglio. Il Brescia, dunque,  va verso il ritorno in B attraverso la riammissione.

REGGINA FUORI – La Gazzetta dello Sport scrive: “… Il club calabrese viene escluso, ovviamente va ricordato che oltre al ricorso federale ci sarà quello al Collegio di garanzia, al Tar e al Consiglio di Stato, in virtù dei mancati pagamenti all’Erario per 757mila euro, ma anche degli incentivi all’esodo per 651mila euro. In tutti e due i casi, la Reggina sarebbe stata fedele alle disposizioni del piano approvato dal Tribunale fallimentare, la cosiddetta “omologa”, saltando però le scadenze della Federcalcio e la “specificità” dell’ordinamento sportivo. Inoltre le scadenze “esterne” prevedevano pagamenti “entro” e non “il”, quindi – questo è il ragionamento che avrebbe fatto la Covisoc – non ci sarebbe stata contraddizione fra le due indicazioni. Ora bisognerà capire su quale linea sarà impostata la difesa. Una difesa che però non potrà aggiungere carte integrative, ma solo illustrare i comportamenti tenuti. A questo punto, ci sarebbe la riammissione del Brescia che potrebbe essere sancita il 7 luglio. Ma si tratta ancora dell’inizio della storia che dovrà, lo ripetiamo, affrontare nuove tappe giudiziarie, dentro (Collegio di garanzia per lo Sport) e fuori (Tar e Consiglio di Stato) la giustizia sportiva”.