Settimo di Montalto, il curioso caso della sala giochi a 10 metri dalla chiesa

La tutela della salute è tra le materie che il nostro ordinamento lascia all’autonomia decisionale delle Regioni. E, pertanto, anche le misure contro la ludopatia – considerata, appunto, una vera e propria malattia – spettano agli enti locali. In particolare, questi ultimi possono stabilire distanze minime delle macchinette da gioco rispetto ai luoghi sensibili, frequentati da giovanissimi e anziani i quali, rispetto agli altri cittadini, sono a rischio compulsione.

È questa la conseguenza del Decreto Legge Balduzzi interpretato da una recente sentenza del Tar Brescia. E difatti, secondo tale pronuncia, devono considerarsi legittime le distanze minime fissate dalle Regioni tra i luoghi ove sono collocate le slot machine da un lato, e le chiese, le scuole e gli impianti sportivi dall’altro.

Slot_machine

La Lombardia, la Toscana e la Puglia hanno stabilito che le macchine da gioco devono stare a non meno di 500 metri da tali luoghi. Più permissive, invece, sono la provincia autonoma di Bolzano e l’Abruzzo dove l’off limits scende a 300 metri.

Il legislatore ritiene che l’imposizione di tale limite di distanza possa servire ad arginare le suggestioni di facile e immediato arricchimento nelle fasce più facili da convincere (appunto, giovani e anziani).

Non resta che informarsi su quelle che sono le prescrizioni stabilite dalla propria Regione.

Ora, noi sinceramente non conosciamo le prescrizioni della Regione Calabria ma possiamo essere testimoni di quanto accade direttamente dalla terra dei cinghiali.
Basta farsi un giro a Settimo di Montalto Uffugo, amministrazione Caracciolo.
Noterete che appena a 10 metri dalla chiesa di Settimo è stata aperta una sala giochi/slot!!! Se guardate bene la foto, è quello spazio arancione a due passi dalla chiesa…
Per il decreto Balduzzi, come abbiamo visto, le sale scommesse, slot, vlt devono stare ad almeno 500 metri da scuole, chiese. In qualche regione si scende a 300 ma a 10 metri probabilmente no…
E allora, chi c’è di così potente dietro al localino?
Ci dicono che il proprietario è il consigliere comunale Luigi Capalbo, che ha anche un passato da assessore.
 
I vigili urbani non sono a conoscenza del decreto o hanno il prosciutto sugli occhi?