La tutela della salute è tra le materie che il nostro ordinamento lascia all’autonomia decisionale delle Regioni. E, pertanto, anche le misure contro la ludopatia – considerata, appunto, una vera e propria malattia – spettano agli enti locali. In particolare, questi ultimi possono stabilire distanze minime delle macchinette da gioco rispetto ai luoghi sensibili, frequentati da giovanissimi e anziani i quali, rispetto agli altri cittadini, sono a rischio compulsione.
È questa la conseguenza del Decreto Legge Balduzzi interpretato da una recente sentenza del Tar Brescia. E difatti, secondo tale pronuncia, devono considerarsi legittime le distanze minime fissate dalle Regioni tra i luoghi ove sono collocate le slot machine da un lato, e le chiese, le scuole e gli impianti sportivi dall’altro.
La Lombardia, la Toscana e la Puglia hanno stabilito che le macchine da gioco devono stare a non meno di 500 metri da tali luoghi. Più permissive, invece, sono la provincia autonoma di Bolzano e l’Abruzzo dove l’off limits scende a 300 metri.
Il legislatore ritiene che l’imposizione di tale limite di distanza possa servire ad arginare le suggestioni di facile e immediato arricchimento nelle fasce più facili da convincere (appunto, giovani e anziani).
Non resta che informarsi su quelle che sono le prescrizioni stabilite dalla propria Regione.