Sistema Rende/Cosenza: anche Occhiuto s’è pentito?

Dopo il blitz di Rende, molti politici chiamati in causa da diversi pentiti si sono resi conto che quello che scriviamo da tempo è vero. Cioè, che esiste  una inchiesta sul voto di scambio politico/mafioso a Cosenza/Rende/Castrolibero/Marano.

Una indagine che prende corpo in seguito alle dichiarazioni di diversi pentiti, che all’oggi non si sa quanti sono precisamente. Certo è che in molti, parliamo solo di quelli di ultima generazione, e degli ultimi arresti, si sono già pentiti. E dopo Foggetti, Adolfo e Ernesto, Massaro, Calabrese Violetta, Paura, Bruzzese, Montemurro, Gioia, Partenostro, Pulicanò, Kopaczynska, altri pare che stiano, o hanno, già saltato il fosso.

Le richieste di collaborazione da parte di esponenti dei clan cosentini finiti in galera, arrivano a decine, ogni giorno sul tavolo dei PM antimafia. Che in alcuni casi, vista la “grande richiesta”, sono stati costretti a non accettare. Non passa giorno che non c’è qualcuno che si pente, o che si vuole pentire. In galera al 41 bis non ci vuole stare nessuno. E così è iniziata di nuovo la corsa, a chi si pente per primo. E presto, giusto per tranquillizzare qualche mafiosetto di cartone, sapremo i nomi ufficiali dei nuovi pentiti. Così come è successo per Bruzzese, che tutti definivano nu cristianu. Uno che piuttosto che tradire si sarebbe fatto un ergastolo al 41 bis. Salvo poi, ara ‘mmucciuna, mentre era al 41 bis, riempire verbali pur di uscire dall’isolamento.

cella 41 bis

Senza contare poi, oltre i pentiti, tutti i malandrini di giorno e confidenti di notte che ci sono a Cosenza. E’ la stessa procura antimafia, nella persona del dottor Bombardieri a dire che alcuni degli arrestati nell’operazione Job Center, erano soliti denunciare i propri sodali che non gli stavano bene. In pratica si vendevano le persone alla questura. Molti sono i verbali, che sono circolati, dove diversi malandrini sono in realtà dei confidenti di alcuni ispettori di polizia e ufficiali dei carabinieri. Insomma, non fate i duri, che molti di voi lo sappiamo che sono dei confidenti. Del resto basta aspettare ancora un po’. E tutti sapremo chi è “cristianu” e chi no. Chi non si è pentito ed ha deciso di farsi la galera, anche questo, lo sapremo a breve. Non vi agitate che tra poco tutto sarà chiaro.

collaboratore-giustizia

Dicevo che molti politici di quelli chiamati in causa dai tanti pentiti, hanno preso coscienza della gravità della situazione, vista la determinazione della DDA di restituire un po’ di legalità alla nostra martoriata, e sempre “impunita” città. Forse speravano che anche questa volta, come è sempre avvenuto a Cosenza, tutto venisse insabbiato. Nascosto, occultato. Come accadde con le dichiarazioni di Franco Pino e di altri pentiti di quell’epoca. Erano tutti sicuri che non si sarebbe mosso niente. Convinti che in un modo o nell’altro i Pm antimafia si sarebbero arresi alle pressioni politiche/mafiose che negli ultimi mesi su di loro, marpioni di ogni sorta,  hanno esercitato.  Ma questa volta la cosa è seria e le persone che ci stanno lavorando sono serie. Ed ogni tentativo di apparare è stato rispedito al mittente. L’inchiesta va avanti e non si ferma. Giova per un istante ricordare che in questa inchiesta non ci sono solo malandrini e politici, ma anche avvocati, poliziotti, carabinieri, un giudice, polizia penitenziaria, commercialisti, dirigenti comunali, consiglieri, assessori.

occhiutomannapaolini

Dunque, vista l’impossibilità di apparare, ai politici non è rimasto altro da fare che cercare di “prevenire”. E allora molti di loro hanno chiesto di essere ascoltati “preventivamente” dai PM antimafia. Paolini è stato tra i primi a recarsi spontaneamente dal dottor Bruni per rendere spontanee dichiarazioni. Cosa che evidentemente lo ha tranquillizzato sul piano giudiziario, pensando di aver chiarito la sua posizione ai giudici. Vedremo.

Lo stesso ha fatto Occhiuto, che fino a ieri negava spudoratamente. Pare che l’architetto nei giorni scorsi si sia recato “spontaneamente” dai Pm per rendere dichiarazioni. Si narra di una deposizione che è durata più di 6 ore. Ne ha dette di cose Occhiuto! 6 ore sono tante. Chissà se ha chiarito. Chissà di cosa ha parlato. Sta di fatto che questo suo interrogatorio lo pone definitivamente al “centro” di questa inchiesta. Tradotto in cosentino, per andare si vede ca tena a cuscenza lorda. Oppure, visto l’incipit di questo pezzo, mi viene in mente un’altra cosa: vuoi vedere che anche Occhiuto ha deciso di pentirsi?

Altrimenti perché andare dai Pm se lui non c’entra. Vuoi vedere che si è fatto furbo pure il cazzaro?

GdD