Toni Servillo in scena al Teatro Auditorium Unical con “Il fuoco sapiente”

15 MARZO 2024 – ORE 20.30 c/o TEATRO AUDITORIUM UNICAL

“IL FUOCO SAPIENTE”
di Giuseppe Montesano

con TONI SERVILLO

Prosegue il cartellone di “Meridiano Sud”: la nuova stagione teatrale del Teatro Auditorium Unical che dopo l’ottimo debutto con “L’Abisso” di Davide Enia, annuncia il prossimo  e atteso appuntamento in cartellone il 15 marzo, alle ore 20:30, con lo spettacolo “Il fuoco sapiente” di Giuseppe Montesano con Toni Servillo.

Uno dei registi e attori italiani più amati e affermati (inserito dal New York Times tra i 25 più grandi dei primi vent’anni del XXI secolo), capace di dividersi tra teatro (da Goldoni a De Filippo a Jouvet) e cinema con uguale strepitoso successo, torna al Teatro Auditorium Unical portando in scena un monologo straordinario e intenso.

“Il fuoco sapiente” è quello che animava i greci e che noi abbiamo perduto. “Ma come abbiamo fatto?”. Citando “Il sonno dei prigionieri” di Platone, “oggi le catene non servono più, perché le catene siamo noi stessi. Oggi la caverna buia è ovunque, una velenosa rete invisibile. Sacrifichiamo l’anima e il pensiero al totem elettronico che ci deruba della nostra vita. Vivono per noi le nostre memorie esterne, gli avatar digitali, vivono della nostra morte”. Immaginazione attiva, verità, teatro. Il senso stesso di andare a teatro, svuotato, smarrito.

Con parole e concetti non banali, intervallato da dolenti e oblique versioni di grandi brani jazz a partire da “Summertime”, Servillo ci rimette davanti alla grandezza dei greci, quella “civiltà che pretendiamo di chiamare nostra. Ma il loro era un sentire, non solo un modo di pensare, di cui oggi siamo indegni”. I nostri simposi? “Cimiteri di pensiero, sbandieriamo io-me-mio sugli smartphone, i weekend di massa per farci invidiare”. […] i misteriosi greci […] maestri dell’occidente […] hanno acceso per noi il fuoco della bellezza nella poesia, nell’eros e nella conoscenza, un fuoco che ha creato un’intera civiltà: la nostra. […] Se non vogliamo spegnerci nella decadenza che chiamiamo modernità, dobbiamo ritrovare quel fuoco sapiente.