Tropea Bandiera blu ma anche… rossa: non si può navigare nello specchio d’acqua della Madonna dell’Isola

TROPEA, BANDIERA BLU, MA ANCHE BANDIERA ROSSA

Per il  quarto anno consecutivo Tropea è stata insignita del  riconoscimento della Bandiera blu. Grande entusiasmo è stato espresso dal suo sindaco attraverso le pagine facebook del Principato. Noi tutti siamo felici del riconoscimento a Tropea e a tutte le altre località insignite del prestigioso titolo. Per quanto sappiamo benissimo che si tratta solo di una presa in giro a… pagamento.

Per conquistare la Bandiera Blu bisogna essere al top dei top in materia ambientale. Vi sono 13  sezioni dove ottenere il massimo dei punteggi: spiaggia, qualità delle acque di balneazione, depurazione delle acque reflue, gestione dei rifiuti, educazione ambientale ed informazione, iniziative per la Sostenibilità Ambientale, certificazione ambientale, materiale fotografico, turismo, stabilimento balneare, pesca professionale… Impossibile che un solo comune possa avere tutte queste caratteristiche messe insieme ed è chiaro che, come al solito, qualche trucco ci sarà.

In ogni caso Tropea, come tutte le altre 18 località calabresi, ha ottenuto il massimo dei punteggi in tutti questi settori. E a questo punto possiamo dare il via a quella che è la realtà che si nasconde dietro i lustrini…

Le  SPIAGGE di Tropea sono un incanto, le infrastrutture e le attrezzature sono al top, così come la sicurezza e il soccorso, gli stabilimenti balneari svolgono una corretta  gestione ambientale, le spiagge sono accessibili a tutti senza barriere architettoniche (!!!).

Lo stesso per quanto riguarda la DEPURAZIONE delle ACQUE REFLUE. Abbiamo già parlato in un altro articolo del depuratore consortile Le Grazie (https://www.iacchite.blog/tropea-sedotta-e-abbandonata/). Anche qui la valutazione sarà stata al top per la potenza massima, con tanto di autorizzazione allo scarico delle acque reflue in uscita dall’impianto e/o dagli impianti, e con tanto di certificati di analisi sulle acque in uscita sia chimiche che microbiologiche (!!!).

Non parliamo poi della VIVIBILITA’ DEL TERRITORIO,  il centro storico è un gioiellino, l’isola pedonale è estesa, la riqualificazione architettonica va alla grande con la trasformazione continua di antichi palazzi in hotel de charme…

Tutto va bene, Madama la Marchesa… Ma mica tanto.

Poi per puro caso capitiamo sul sito del porto di Tropea ( https://www.portoditropea.it/ ). Bella grafica, foto incantevoli, ecco il logo con scritto in rosso IL BORGO DEI BORGHI. Nulla da eccepire, Tropea è l’orgoglio della Calabria. Poi l’occhio maligno nota una scritta in corsivo. ORDINANZA INTERDIZIONE SPECCHIO D’ACQUA MADONNA DELL’ISOLAClicchiamo lì e ci appare un’ordinanza del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture (quel simpaticone di Matteo Salvini) che proibisce la navigazione nel tratto di mare prospicente la Madonna dell’Isola per movimento franoso.

Si legge: “Nello specchio acqueo antistante lo scoglio di S. Maria dell’Isola del comune di Tropea, delimitato dai sottoelencati punti di coordinate (datum di riferimento WGS84), interessato da recenti fenomeni di movimenti franosi, per una distanza di metri 150 (centocinquanta) dalla costa (come meglio indicato nell’allegato stralcio planimetrico) è vietata la navigazione, l’ancoraggio e la sosta di unità navali, nonché ogni altra attività connessa con gli usi del mare sia di superficie che subacquea, balneazione compresa”.

Ora le domande nascono spontanee. Va bene giudicare e valutare le infrastrutture e le attrezzature, i cartelli segnaletici e l’accessibilità della spiaggia. Ma come si fa a dare la BANDIERA BLU  ad una  spiaggia dove una parte di mare antistante  è interdetto  alla navigazione e alla balneazione? E’ un mistero. Ci si dirà ma la valutazione è stata fatta  prima ancora del crollo del costone. E ancora peggio ci sentiamo. Ma che criteri di valutazione sono quelli che non includono anche la verifica della solidità dell’ambiente e del territorio circostante?

Così come è giusto senz’altro valutare la presenza e il funzionamento dei depuratori, ma come non verificare se questo depuratore si trova in un alveo di fiume con il pericolo continuo di procurare allagamenti?  E infine se il Porto nasce alla foce naturale di un torrente che a sua volta è stato interrato come non valutare negativamente tutto ciò?

Che ‘ste bandiere blu fossero una presa in giro lo sapevano tutti ma a questo livello ancora non erano arrivate…