Unical, gli studenti ricordano Valerio Verbano ucciso dai fascisti

Ciao, mi chiamo Valerio Verbano e vivo a Roma nel quartiere Nuovo Salario. Sono uno studente del liceo e come tutti i ragazzi delle mia età ho molti interessi e passioni. Amo la musica, in particolare i Pink Floyd, sono un tifoso dell’AS Roma, e mi piace la fotografia.

Ma oltre a queste passioni mi occupo anche di politica. Sono un convinto antifascista.

L’antifascismo è, per me, una ragione di vita, soprattutto in questi anni. Anni in cui si è riaffacciata sulle strade della mia città la minaccia di chi ha già ucciso una volta la libertà di questo paese.

Ho pensato di coniugare quindi la passione della fotografia con l’impegno politico e ho deciso di creare un dossier sui fascisti, la minaccia che incombe sulla democrazia del mio paese.

Voglio schedare i militanti dei gruppi terroristici di estrema destra, voglio fotografarli uno ad uno. Sono convinto che sia una cosa importante, una cosa che può salvare delle vite, che può difendere la libertà.

Oggi tre membri dei NAR, i Nuclei Armati Rivoluzionari (un gruppo di estrema destra), hanno preso in ostaggio i miei genitori e li hanno legati nel salotto di casa mia. Quando sono tornato a casa mi hanno sparato.

Sono rimasto qui a terra, steso in una pozza di sangue.

22 febbraio 1980