Unical, la gara della Conca d’Oro e l’ex studente che piace tanto a Latorre e Crisci

Il 26 novembre 2016 abbiamo pubblicato un articolo su una gara particolarmente complessa all’Università della Calabria: quella vinta dalla Conca d’Oro e poi annullata dal Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato, in particolare, ha annullato la gara per la concessione dello spazio pubblico di ristorazione all’interno dell’Università della Calabria.

La gara era stata aggiudicata alla Conca d’Oro a dicembre 2015 dopo una serie innumerevole di proroghe e rinvii.

La Conca d’Oro si era aggiudicata la gara con un investimento molto basso e con un fitto così svantaggioso per l’Università che nel punteggio di gara è stato valutato 0 (zero) punti su un massimo di 17.

Il Consiglio di Stato ha riconosciuto che la valutazione del progetto della societa “La Cascina”, che in una prima fase aveva vinto la gara, è stata del tutto soggettiva e che la determinazione finale assunta dall’Unical risulta contraria al principio di ragionevolezza tecnica

L’anomalia a favore della Conca d’Oro è evidente.

L’esito delle offerte è stato: prima La Cascina con 93,55 punti, seconda Cardamone Group con 77,93 punti e terza Conca d’Oro con 67,70 punti. Ma inspiegabilmente la commissione di gara, alla luce della relazione del responsabile del procedimento, ha aggiudicato la gara alla Conca d’Oro.

La determinazione finale assunta dall’Unical, tuttavia, a distanza di circa un anno, è risultata contraria al principio di ragionevolezza tecnica: Tradotto: è un imbroglio.

Ma ricapitoliamo le varie fasi di questa paradossale vicenda.


Con contratto rep. 2088 del 13 ottobre 2005, viene concesso lo spazio pubblico dell’Unical al bar, tavola calda Conca d’Oro di Esposito Francesco e C. S.A.S., con scadenza fissata per il 30 giugno 2014. E fin qui tutto regolare.

Scaduto il contratto, avrebbe dovuto essere bandita nuovamente la gara, ma in base ad una proroga con decreto del Direttore generale dell’Unical 1273/2014 viene riconcesso lo spazio alla Conca d’Oro fino 31/12/2014 (al fine di consentire l’espletamento di gara per la stipula del nuovo contratto).

Ritenuta non possibile la stipula del nuovo contratto entro il 31/12/2014, l’apertura delle offerte slitta al 9 febbraio 2015, e poi ancora un’ulteriore proroga fino al 30 giugno 2015 per la Conca d’Oro. E ancora fino al 31 ottobre 2015.

Infine, si arriva al punto cruciale.

Nel progetto tecnico la Conca d’Oro riesce ad arrivare prima distanziando la seconda classificata (La Cascina) di circa un punto e la terza di quasi sette punti nonostante le altre ditte avessero offerto un investimento, rispettivamente, di circa 800.000 euro e 650.000 euro, cifre che sono poi uscite nell’offerta economica ma che già nella descrizione del progetto tecnico esecutivo (il cui bando richiedeva una descrizione molto meticolosa) davano l’idea del valore dell’offerta.

Per fare un esempio, è come se un costruttore vi offrisse una casa con rifiniture di pregio, vasca idromassaggio alta tecnologia domotica, riconoscendovi anche un fitto molto alto e voi sceglieste una casa molto più spartana incassando un fitto molto basso.

Nell’offerta economica, succede che: La Cascina offre un alto investimento ed il fitto massimo che l’università richiede. La ditta Cardamone offre anche lei un alto investimento ed un fitto altrettanto vantaggioso. Anche la Big Food offre un fitto ragionevole anche se l’investimento risulta esse molto basso.

La Conca è sui 200.000 euro di investimento ma offre un fitto così basso che nel punteggio risulta essere ultimo con zero valore. La graduatoria viene sconvolta.

Risulta vincitrice La Cascina, seconda la ditta Cardamone e solo terza la Conca D’Oro.

E allora cosa succede? Avendo raggiunto un punteggio molto alto la prima classificata, La Cascina, viene sottoposta come dice la legge alla congruità, ma il bando prevede, scritto in piccolo, che “tutte” le ditte vengano sottoposte alla verifica della congruità economica, dove una seconda commissione presieduta dal Rup, possa rivalutare il progetto. Eppure già nella prima commissione era stato presentato un piano di fattibilità economica, approvato e valutato dalla commissione di gara. Ma tant’è.

A questo punto lo scontato colpo di scena: le prime due ditte classificate risultano essere non congrue. E così vince la Conca d’Oro.

Ma in questo momento di crisi l’università non avrebbe bisogno di investimenti che le facciano guadagnare qualche soldo, magari da versare sui servizi agli studenti, che peggiorano di anno in anno, anziché concedere spazi con un fitto svantaggioso?

Fatto sta che è dovuto intervenire il Consiglio di Stato per dirimere la questione.

Ci scusiamo per il lungo preambolo, ma era necessario per introdurre il nuovo argomento di riflessione.

Nella sentenza del Consiglio di Stato si dice papale papale che il parere del RUP era stato decisivo per l’aggiudicazione (“dove una seconda commissione presieduta dal Rup, possa rivalutare il progetto”) e che c’erano errori di fondo sostanziali.

Sapete chi era il RUP? L’ingegnere Emiliano Pandolfi, già da studente all’epoca del rettore Latorre consigliere d’amministrazione e poi, ovviamente, assunto all’Università della Calabria. Precisamente nell’Area Patrimonio e Attività negoziali, divisione tecnica, con la responsabilità dell’ufficio Facility Management. Cubo 7, primo piano.

Pensate che sia un punto d’arrivo, nonostante il pasticcio combinato con la Conca d’Oro? Macché! Per questo eccellente professionista, vista la sua grande competenza, si sta preparando un concorso per EP. I titoli li ha, ha provveduto l’Università all’epoca di Latorre a fargli fare un Master a Milano.

Insomma, è nato con Latorre ma pare che neanche Crisci ne possa fare a meno. E magari anche quello che potrebbe subentrare a Crisci. Perché, tanto, giocano tutti con la stessa squadra. Quella del magna magna.