Cosenza, Coronavirus: “Annunziata” attrezzato ma la Panizzoli non c’è

Giuseppina Panizzoli

di Francesca Canino 

Ci saremmo aspettati quantomeno un comunicato ufficiale da parte dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza in merito all’emergenza Coronavirus. Nelle ultime ore, infatti, sono stati accertati circa un centinaio di casi, circoscritti al Nord, che hanno generato polemiche e fobie in tutta la penisola.

Si teme di non essere in grado di gestire quella che è stata definita la “pandemia degli anni ‘20” e se da una parte ci si affretta a informare la popolazione sui reali rischi derivanti dal contagio da Coronavirus, sulle precauzioni da adottare per prevenirlo e sulle misure da attuare se c’è il sospetto di essere stati infettati, dall’altra ci si prepara concretamente a fronteggiare situazioni di rischio.

A Cosenza, in molti si chiedono se l’ospedale dell’Annunziata, con i suoi infiniti problemi, sarà in grado di affrontare eventuali casi di contagio. Per questo motivo, già da ieri sera, i cittadini hanno sperato di leggere un comunicato dei vertici dell’Azienda per essere rassicurati che l’Annunziata è pronta a diagnosticare e a prendersi cura dei probabili pazienti. Nulla, invece, è stato diramato, poiché il commissario dell’Ao bruzia e il direttore sanitario sono fuori sede. Nel fine settimana, infatti, le due dirigenti ritornano nella loro Bergamo e l’ospedale si arrangia come può anche in presenza di problemi straordinari. A dire il vero, la lontananza non giustifica la mancata diramazione di quattro righe per tranquillizzare i cittadini, visto che un comunicato poteva essere scritto e inviato agli organi di stampa anche da Bergamo. Ciò conferma la distanza, non solo fisica, della dirigenza ospedaliera sia dall’utenza, sia dal nosocomio che dovrebbero guidare. Ora, la speranza è che ritornino dal Nord senza rischiare la quarantena.

Ci siamo, tuttavia, informati e abbiamo saputo che l’ospedale di Cosenza è in grado di diagnosticare e predisporre le cure necessarie se si presenteranno persone contagiate al Pronto soccorso. È, infatti, in condizione di effettuare il test e sono state ulteriormente potenziate le unità di Virologia e Malattie infettive. Inoltre, in seguito a una direttiva del ministero della Salute, nel caso si risultasse positivi al test, il contagiato sarà trasferito all’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, che, per la sua posizione centrale in Calabria, è stato individuato dalla Regione come centro di raccolta.