Cosenza. Nuovo Ospedale: il processo a Catanzaro. E Nicola Adamo continua a muovere i suoi “burattini”

Al Comune di Cosenza, come tutti i cosentini sanno, non è cambiato nulla. E nonostante ci vogliano far credere che con la riapertura di via Roma e la demolizione del “doppio senso” del cazzaro su piazza Fera si voglia voltare pagina, è chiaro come il sole che si tratta solo di fumo negli occhi. Eh sì, perché sulle questioni più importanti, come per esempio l’ubicazione del nuovo ospedale, magicamente Franz Caruso e Giuseppe Mazzuca abilmente manovrati dai loro “padroni” Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio, sono in perfetta sintonia con i fratelli Occhiuto su Vaglio Lise dopo gli accordi sottobanco che tutti conosciamo e che risalgono all’epoca di Palla Palla (https://www.iacchite.blog/cosenza-le-incredibili-stranezze-e-gli-accordi-sottobanco-per-il-nuovo-ospedale-di-matteo-olivieri/).

Ma non solo. Le questioni legate al tragicomico appalto del nuovo ospedale sono addirittura oggetto di un procedimento giudiziario della procura di Catanzaro denominato “Passepartout”. Il processo con rito ordinario, in cui sono imputate 15 persone, è iniziato il 27 aprile dello scorso anno, giusto un anno e mezzo fa, ed è tuttora in corso. E le manovre dei corrotti per spostarlo nel porto delle nebbie di Cosenza sono miseramente naufragate perché il processo è rimasto a Catanzaro.

Alla sbarra degli imputati ci sono tutti gli amichetti di Franz Caruso e dell’analfabeta funzionale ai corrotti, Giuseppe Mazzuca. Parliamo di soggetti come Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria; Nicola Adamo, ex consigliere regionale; Luigi Incarnato, ex commissario della Sorical e adesso capo di gabinetto (senza portafoglio) di Franz l’incappucciato; Luca Morrone, ex presidente del consiglio comunale di Cosenza; Luigi Giuseppe Zinno, ex direttore generale regionale dei Lavori Pubblici; Giuseppe Lo Feudo, in qualità di ex direttore generale di Ferrovie della Calabria; l’imprenditore Pietro Ventura, socio e rappresentante della Francesco Ventura Costruzioni; l’imprenditore Rocco Borgia; Antonio CapristoGiuseppe Trifirò; Santo Marazzita, direttore di esercizio servizio ferroviario; Giulio Marchi; Armando Latini; Giovanni Forciniti, in qualità di direttore generale dell’Azienda Calabria Lavoro; Fortunato Varone, in qualità di dirigente generale del dipartimento Sviluppo economico.

Al centro dell’indagine, ci sono i bandi di gara per la costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superfice e del Museo di Alarico, ma anche il ripristino della tratta ferroviaria turistica della Sila.

Dietro tutto, secondo la procura, c’era un’associazione a delinquere di cui avrebbero fatto parte il presidente Oliverio, come promotore, il suo fedelissimo Nicola Adamo, il dirigente della Regione Luigi Giuseppe Zinno, il direttore di Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo e gli imprenditori Pietro Ventura e Rocco Borgia. Successivamente è caduta l’accusa di associazione a delinquere ma ne sono rimaste tante altre, grazie a Dio…

Nicola Adamo (arrassusia) deve rispondere dei reati di corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e traffico di influenze illeciteNicola Adamo, che è a tutti gli effetti il “vero” sindaco di Cosenza mentre Franz Caruso è il suo prestanome e Mazzuca para il sedere alla moglie, è considerato dagli inquirenti regista occulto anche delle scelte dell’ex presidente della Regione Palla Palla, in continuo contatto con dirigenti regionali – tra i quali Luigi Zinno che ancora bazzica anche gli uffici di Palazzo dei Bruzi  – per conoscere ed indirizzare le procedure di gara di alcune opere pubbliche.

Nicola Adamo viene ritenuto “l’elemento di raccordo tra esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori privati”. L’obiettivo, secondo gli inquirenti, era quello di mantenere il controllo sulle procedure di aggiudicazione delle principali opere pubbliche e di favorire la realizzazione delle stesse, attraverso il coinvolgimento di imprese amiche e sponsorizzate dagli indagati. Il tutto attraverso “collusioni, accordi, promesse e mezzi fraudolenti”.

In sostanza, secondo gli inquirenti, Nicola Adamo non era altri che il consigliori di Mario Oliverio come oggi lo è di Franz Caruso. Per la costruzione del nuovo ospedale, la politica e la burocrazia regionale avrebbero prima concertato la strategia di partecipazione alla gara d’appalto, “orientando raggruppamenti di imprese interessate in modo da pre-individuare la ‘cordata’ vincitrice’”, e poi avrebbero turbato la procedura aggiudicando lo studio di fattibilità del nosocomio alla società Steam srl.

Traffico di influenze illecite è invece, il reato contestato in concorso ad Oliverio, Adamo e Luigi Incarnato, che sfruttando le sue relazioni politiche con i consiglieri eletti al Comune di Cosenza si sarebbe messo a disposizione, al fine di ricevere vantaggi patrimoniali rappresentati dalla possibilità di ricoprire incarichi pubblici (quello di commissario della Sorical in particolare), per provocarne la sfiducia e così la decadenza dell’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, circostanza in effetti accaduta.

Dalle carte dell’inchiesta “Passepartout” emerge che in Calabria la cosa pubblica è stata gestita come un interesse privato. I politici calabresi coinvolti ne escono a pezzi. Gli stessi che, nei rispettivi schieramenti di centrosinistra e centrodestra, si sono anche ripresentati alle elezioni politiche. Con Madame Fifì (vrigogna da faccia sua) che è stata politicamente “trombata” e alla quale non rimane altro che fare la vicesindaca. A meno che non arrivino guai giudiziari per qualcuno dei suoi lecchini e possa prendere un posto che le garantisca più “dollari”. Intelligenti pauca (per eventuali traduzioni rivolgersi a Iacchite’, via Miceli 46 Cosenza).