La Lega in Calabria? Un locale di ‘ndrangheta

Egregio direttore,
premettendo che si é colpevoli solo dopo il terzo grado di giudizio e non per un avviso di garanzia non si può non affermare che se vieni coinvolto in inchieste in odore di ‘ndrangheta quantomeno molto probabilmente hai avuto rapporti, anche solo di amicizia con esponenti mafiosi, il che é l’antitesi alla politica che dovrebbe essere tesa a perseguire il bene collettivo senza alcuna ombra ingombrante e questo a prescindere dall’esito giudiziario della vicenda in se.
Ci spieghiamo meglio, se ci sono intercettazioni o rapporti tra te, le tue attività e gruppi criminali, a prescindere se sei colpevole o meno certamente ci hai avuto a che fare, il che denota come non puoi fare politica perché se sapevi che erano ‘ndranghetisti sei colluso almeno moralmente mentre se non lo sapevi ammetti di essere talmente scemo che non ti rendi conto di ciò che hai intorno e che tutti sanno essendo la Calabria una terra piccola dove ci si conosce tutti e non certo la California, quindi certamente non hai le qualità per poter fare politica.
Inoltre per arrivare all’inchiesta che coinvolge il deputato leghista Domenico Furgiuele, per avere un profilo di questo personaggio vogliamo ricordarci chi sono coloro i quali accompagnavano il soggetto nella campagna elettorale della sua elezione alla Camera dei Deputati? Il fratello ed i suoi amici per intenderci e vogliamo ricordare le offese e le minacce (di pessimo gusto ma che lasciavano trasparire il loro “spessore”) che fecero al giornalista  Gianfranco Bonofiglio?
Vogliamo ricordarci di quando l’ex segretario regionale della Lega Giovani Carmine Bruno venne sputato e offeso dagli “scagnozzi” di Furgiuele?
Vogliamo ricordare quando in campagna elettorale nel 2018 sul Tirreno cosentino l’allora coordinatore della Lega nominato da Salvini e Furgiuele, il lobbista
Francesco Mercurio organizzava cene e incontri pieni di gente grazie a giovani pieni di entusiasmo ed ideali che poi si sono resi conto che erano solo eventi utii a procacciare sponsor e fondi per il partito con la faccia tosta di sbandierare la legalità prima di tutto ma nello stesso tempo lodando il futuro deputato come anima candida nonostante già si sapesse a chi era parente, visto che Il Fatto quotidiano aveva riportato la notizia del suocero ‘ndranghetista pochi giorni dopo la chiusura delle liste?
E che proprio  i tantissimi voti presi dalla Lega sul Tirreno cosentino furono decisivi per l’elezione del deputato nel collegio Cosenza Nord? Infatti i voti che prese nel collegio di provenienza non bastarono a far scattare il seggio.
O  vogliamo ricordare quando l’attuale eurodeputato in quota Lega Vincenzo Sofo si faceva accompagnare da Furgiuele prima e dopo la sua elezione non prendendone mai le distanze ufficialmente facendo addirittura finta di litigare esattamente come fanno marito e moglie prendendo in giro i calabresi ?
Ed infine un accenno anche alla ormai defunta Presidente Jole Santelli, la quale non mancava di consultarsi anche con Furgiuele dopo la sua vittoria e non si capiva bene sulla base di cosa visto che in due anni di attività parlamentare il deputato ha conquistato la visibilità nei notiziari nazionali due volte ed entrambe per servizi giornalistici collegati alla ‘ndrangheta (Report Dicembre 2018 e poi con l’ultima inchiesta).
La Lega in Calabria non é solo un grande (pessimo) bluff ma è a tutti gli effetti un locale di ‘ndrangheta perché poi tutti sappiamo che se tra Lamezia e Rosarno ci sono Furgiuele e il suocero, a Reggio c’è addirittura Peppe Scopelliti… C’è bisogno di aggiungere altro?
Lettera firmata