Lettere a Iacchite’: “Cosenza, gravi disagi nel reparto di Pediatria”

GRAVI DISAGI NEL REPARTO DI PEDIATRIA
L’accorpamento del reparto di Pediatria e Chirurgia Pediatrica all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza ancora oggi permane, nonostante le rassicurazioni ricevute dal commissario Cotticelli.

L’associazione di volontariato “Marco Rendace” raccoglie, nuovamente, nella mattina di oggi un GRAVE, PESANTE, INSOPPORTABILE GRIDO D’AIUTO.
Ci contattano alcuni genitori di piccoli malati oncologici per segnalarci che i loro bambini, in cura presso il Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Cosenza, hanno ancora delle enormi difficoltà per effettuare i normali controlli, in quanto ancora nel suddetto Reparto sussiste la condivisione degli spazi con la chirurgia pediatrica.

L’ennesimo gravissimo episodio che sottolinea l’incuranza e la poca sensibilità di coloro che oggi gestiscono la Sanità calabrese, che negano il diritto e la tutela della salute del bambino. Nella nostra terra calabra, torniamo a dire, tutto gira nel verso opposto rispetto al buon senso. Con un comunicato stampa ufficiale, rilasciato dagli Ambulatori Pediatrici dell’Annunziata di Cosenza in data 24 giugno 2020, si elargivano a gran voce encomi e ringraziamenti a nome di tutto il gruppo dei genitori dei bambini malati oncologici nei confronti del Commissario per la Sanità Calabrese Saverio Cotticelli e del Commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza Giuseppina Panizzoli, per aver accolto la voce di tanti, compresa quella della nostra Associazione, che avevano espresso grande preoccupazione per la situazione in cui versava il reparto di Pediatria di Cosenza.

Quelli che sembravano, quindi, intoppi di tipo logistico nella riorganizzazione delle specialistiche pediatriche all’interno del nostro ospedale, legate all’emergenza Covid, si sono invece dimostrate essere problematiche ben più serie. In sostanza, non solo la Chirurgia Pediatrica e la Pediatria rimangono ad oggi accorpate, nonostante la promessa degli alti dirigenti sanitari di un ritorno alla normalità entro e non oltre il primo luglio, quanto le cure assistenziali basilari dovute ai piccoli malati oncologici, non possono essere garantite in quanto non sussistono delle condizioni sanitarie adeguate, così come da noi denunciato.

Parliamo di semplici controlli, figuriamoci la somministrazione di terapie salvavita. E mentre si ringraziano i Commissari Cotticelli e Panizzoli per la loro alta sensibilità e grande impegno nella risoluzione del problema, che ad oggi ancora persiste, i genitori dei bambini malati vivono nell’ansia e in gravi difficoltà. La sezione di onco-ematologia, all’interno del Reparto di Pediatria, ci è stato detto, non si discute, perché non esiste, è ancora “definirla onco-ematologia è parola grossa”.

Se è vero, viene spontaneo chiedersi, se tutti i bambini che hanno potuto ricevere assistenza, cure, speranze di guarigione presso la pediatrica di Cosenza negli ultimi anni (ricordiamo quasi 350), mediante l’applicazione di rigidi protocolli internazionali per la cura dei linfomi e delle leucemie, siano stati dei malati immaginari o, nelle migliori delle ipotesi bambini “miracolati”. La cura del bambino non si discute, così come non doveva essere in discussione sacrificare proprio gli spazi dedicati della Pediatria in emergenza Covid, sapendo che in quegli spazi vi è una sezione dedicata all’oncologia pediatrica. Qual è il disegno politico e dirigenziale dietro a tante scelte scellerate e sciagurate. La tutela del piccolo essere umano alla base di qualsiasi modello di società che voglia e possa definirsi socialmente avanzato, è da noi non riconosciuta. Nonostante gli innumerevoli e faticosissimi sforzi operati quotidianamente dall’eccellenze mediche e infermieristiche di cui il nostro ospedale è dotato.

Chi ha vissuto e vive la drammatica esperienza di un figlio, un nipote o anche solo il figlio di un amico, malato gravemente, può comprendere la soffocante angoscia nel ricevere una diagnosi e l’elevata speranza nel pensare di poter curare quel bambino in casa propria, nella propria terra. La disillusione di ognuno di queste speranze diventa devastazione, se il consiglio più prossimo è quello di fare le valigie per cercare fortuna altrove. Ed è un delirio se a prendere tali decisioni in barba alle capacità e competenze presenti nel nostro Ospedale e capace di operare come in altri rinomati centri d’Italia, sono dirigenti ospedalieri posti dall’alto e ignari delle conoscenze organizzative mediche del nostro territorio. Con nostro grande sgomento, chi di dovere ignori problemi con il beneplacito delle istituzioni politiche locali totalmente assenti.

Sembra evidente che la gestione della Sanità in Calabria stia prendendo una via precisa, depotenziare per invitarci tutti a ricorrere alla Sanità di altre regioni d’Italia.
E ciò che ci stupisce è l’atteggiamento dei nostri amministratori locali, ai quali, con estrema chiarezza chiediamo di esprimersi sulla questione ed eventualmente d’intervenire affinché la situazione venga ripristinata subito.

Associazione di volontariato “Marco Rendace