Sanità, le ultime genialate di Raffaele Mauro

Raffaele Mauro

È davvero incredibile quello che succede all’Asp di Cosenza. Pensavamo di avere già visto e assistito al peggio con le amministrazioni a guida Scarpelli e Filippelli. Ma evidentemente al peggio non c’è mai fine. A confermare questo vecchio adagio è il neo direttore generale Raffaele Mauro. Il suo percorso dirigenziale, dalla sua nomina politica, ad oggi, è davvero un mezzo disastro e senza voler per forza mettere in campo presunte nomine familistiche, ci sono le ultime due decisioni che già stanno creando polemiche a volontà.

Ricordate il caso dell’ingegnere Gennaro Sosto, fedelissimo del Cinghiale, del quale molto si è discusso in Regione è al ministero? Con la nomina assegnatagli ad hoc in Molise pensavamo di esserci liberati da questo parassita e invece il bravo direttore generale ha pensato di mantenergli il posto, che illegittimamente da anni occupa, per una futura stabilizzazione. Infatti Mauro con la delibera n. 616 del 22 aprile lo ha posto in aspettativa.

L'ingegnere Sosto
L’ingegnere Sosto

La verità è che all’istituto dell’aspettativa, come recita la legge 502 che regola la materia, possono ricorrere solo i dipendenti strutturati e non chi ha un contratto di natura privatistica. Ricordiamo al dottore Magnelli, che ha proposto a Mauro la delibera 616, che Sosto, proprio perché ha la un contratto di tipo 15 septies, non può andare in aspettativa. Se Sosto vuole accettare l’incarico in Molise deve dimettersi. Ma l’istituto delle dimissioni per questi signori che non conoscono vergogna non è contemplato nel loro DNA. Ora, considerato che non esiste un’ opposizione politica, non esiste o meglio non funziona il collegio dei revisori e soprattutto non esiste una procura (checché ne dica la dottoressa Manzini meglio conosciuta come Marisa La Nuit), Mauro fa quello che gli pare. Confortato dalla sua “capa” Madame Fifì e dall’assenso del Cinghiale.

Ma non è finita qui.

C’è anche la delibera n. 509 del 8/4/16 e pubblicata in data 12/04/16 , con la quale il solito Mauro affida ad un ex dipendente in quiescenza, Gaetano Vitola, un incarico di collaborazione a titolo gratuito. Ora, è vero che la legge lo prevede, come prevede a titolo di rimborso spesa il rimborso dei costi, ma ci chiediamo: come è mai possibile che in azienda non ci sia personale adatto a svolgere tali mansioni? E ancora, in una terra dove la disoccupazione è a livelli drammatici, può essere mai giusto mortificare i tanti disoccupati richiamando un pensionato? Ma la cosa bella è che gli amici si accontentano sempre.

Della serie “aru mbriacu, tutti a vivi”. Questo Vitola, in particolare, dopo avere trascorso una intera carriera lavorativa senza sudare una sola camicia, ora, caso strano e unico in Italia, accetta di lavorare a titolo gratuito. Ma chi ci crede?

La verità è che il Vitola deve coprire tutte le magagne che si sono consumate presso l’unità operativa che Mauro dirigeva (Ospedalità privata) e garantire alle cliniche lo status quo ante in attesa del rientro di Mauro.

Che dire poi di tutte quelle persone coinvolte in procedimenti penali come Ottorino Zuccarelli, Pietro Filippo, Riccardo Borselli, Remigio Magnelli e tanti altri di cui Mauro si circonda?

Con la faccia di plastica che si ritrova, Mauro va avanti nella sua gestione, sicuro delle garanzie politiche che si ritrova, a distribuire incarichi e prebende in disprezzo della miseria che dilaga.

La solita vergogna che però finalmente viene sputtanata a tutta la città.

Diffondete gente, diffondete.

PS: Grazie di cuore a chi ci ha mandato la foto di Mauro. Ha veramente la faccia di plastica!!!