Asp, il colpo di coda di Filippelli: non è più commissario ma firma determine e regala soldini

A volte ritornano. In Calabria, però.

Il commissario dell’Asp di Cosenza Gianfranco Filippelli è stato cacciato il 30 dicembre scorso. La Giunta regionale ha nominato al suo posto, com’è noto, Raffaele Mauro, che ancora non si è insediato.

Il commissario Filippelli
Il commissario Filippelli

A distanza di tredici giorni, Filippelli (che è stato in vacanza, beato lui, a Las Vegas per una settimana) la legge imporrebbe che le redini dell’azienda venissero rette dal direttore più anziano di età. Ma la legge in Calabria è un optional ed ecco che l’immarcescibile Filippelli è ancora in carica, al punto da firmare un atto spettacolare che qui riproduciamo.

La spettacolarità dell’atto è che il direttore generale emana le delibere non le determine (come in questo caso), che invece spettano ai dirigenti. Analizzando il testo, vediamo che si parla dell’ennesimo affidamento esterno legale. Oltre ottomila euro all’avvocato Sante Manes, difensore di Franco Petramala, per seguire uno o forse anche più casi per i quali Filippelli risulta indagato.

E’ tornato in fretta e furia all’ASP, l’oncologo di Paola, per non doversi pagare di tasca sua l’avvocato .

8mila

Una grande furbata che viola le disposizioni del 165 /2001, il dl 502/92 e le disposizioni del commissario del piano di rientro, Massimo Scura, che ha vietato gli incarichi legali esterni.

Filippelli è un maestro, inutile dire di no. Un grandissimo. Uno che se ne frega della legge, delle disposizioni e di Fatarella (a proposito, esiste un direttore generale del Dipartimento Salute?). Firma determine invece che delibere, lo fa in un periodo di vacatio in cui non dovrebbe nemmeno esserci in azienda e regala ottomila euro dei contribuenti a un avvocato per evitare di pagarsi il suo, di tasca proprio. Fino a quando, Palla Palla, dovremo sopportare tutto questo?