ASP, la Responsabile Anticorruzione denuncia Magnelli e lui la fa “cacciare”!

“Solo nel settore della Sanità la corruzione costa ai cittadini 6 miliardi l’anno. 

La notizia non è nuova e pertanto non ci sorprende. Tantomeno è nuovo che la corruzione si annidi profonda non solo negli appalti ma anche pesantemente nella gestione di incarichi e nomine”.

Così Fedir Sanità in una nota commenta i dati del rapporto di Trasparency Italia.

Fedir Sanità è un sindacato della dirigenza amministrativa e tocca ogni giorno con mano la gestione di moltissimi incarichi dirigenziali di estrema importanza (quelli soprattutto apicali delle strutture tecniche amministrative) che poco hanno a che fare con il merito. Da tempo denuncia la corruzione che si annida in questi incarichi.

Il sindacato lanciava un campanello d’allarme preciso nel corso del mese di marzo per quanto stava accadendo a Cosenza, dove qualcuno voleva a tutti i costi sollevare dal suo incarico la responsabile Anticorruzione dell’ASP Silvia Cumino.

asp “Esemplificativo è il caso dell’ASP di Cosenza – scriveva Fedir Sanità – che ha indetto l’avviso per riconferire, ad incarico dell’attuale Responsabile Anticorruzione ben lontano dalla scadenza, l’incarico di Responsabile prevedendo requisiti che consentiranno la partecipazione al personale sanitario (che per legge non può assumere tale incarico) e senza prevedere invece alcuna valutazione dell’attività eseguita dall’attuale Responsabile (un dirigente amministrativo).

E’ legittimo pensare che l’attuale Responsabile sia scomodo perchè, per aderire proprio ad una istanza Anac, ha osato chiedere la sentenza di condanna di un dirigente a reato commesso nell’esercizio delle funzioni e che tale dirigente, anziché essere spostato dalle medesime funzioni, è stato illegittimamente promosso a danno di altro dirigente che legittimamente rivestiva l’incarico?”. 

Chi è questo dirigente che viene addirittura premiato perché infrange la legge? Non abbiamo la conferma ufficiale ma non serve molta fantasia per indovinare il suo nome. Tutto lascia pensare a fra’ Remigio Magnelli da Varagine, del quale decantiamo le gesta da più di un anno.

Il 5 ottobre scorso l’ASP ha ufficialmente sollevato dall’incarico Silvia Cumino e ha nominato al suo posto, nel modo descritto dalla Fedir Sanità. Francesco Laviola.

magnaInoltre, membri assolutamente parziali della Commissione di valuzazione dei titoli per il Responsabile prevenzione corruzione sono stati sia lo stesso Magnelli (fra’ Remigio insomma) che la signora Borromeo (quest’ ultima come segretaria). La signora Borromeo molto probabilmente a breve sarà nominata referente del nuovo Responsabile prevenzione corruzuone, che è medico e, quindi, non in possesso di cognizioni giuridiche.

Vi rendete conto?

delibera“Da anni stiamo evidenziando la stretta correlazione fra fiduciarietà nella scelta dei dirigenti e innalzamento dei livelli di corruzione – aggiunge Feder Sanità -. La fiducia, infatti, è gran bella cosa se riposta nelle mani giuste. Ma sono quelle dei nostri politici le mani giuste? A guardare i dati non si direbbe proprio. Il problema è che la riforma Madia ha accentuato tale fiduciarietà senza che però il governo nulla faccia per la riforma del sistema politico.

Le conseguenze sono facilmente immaginabili – spiega Fedir Sanità -. E dobbiamo registrare con amarezza anche che ogni qual volta abbiamo provato ad interessare l’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) di tali questioni non abbiamo trovato alcun ascolto. Non solo non abbiamo mai ricevuto risposta ma anzi viene detto che non è materia dell’Anac entrare nel merito delle scelte che riguardano gli incarichi dirigenziali e che le questioni vanno portate al giudice del lavoro.

Peccato che il giudice del lavoro non ha alcun potere di reintegrare nell’incarico il dirigente che pure riesce (quando riesce) a dimostrare di essere stato illegittimamente estromesso dall’incarico e che l’azione di danno erariale (conseguente all’eventuale risarcimento del danno) si perde normalmente nei meandri delle Corti dei Conti”.

“Eppure abbiamo più volte spiegato, senza riscontro di sorta, che la corruzione si alimenta nel suo percorso proprio partendo dalla scelta del dirigente. Ed oggi dichiariamo pubblicamente che la rotazione degli incarichi prevista dalle norme di Cantone troppo spesso anziché essere un mezzo di contrasto alla corruzione è diventato di fatto il mezzo per eccellenza per far fuori il dirigente scomodo o non  allineato – prosegue la nota -.

E’ proprio il caso di Silvia Cumino.

E” davvero mortificante cercare di fare qualcosa di buono (tra l’altro gratis et amore dei) ed essere osteggiati e vituperati.

“Anche stavolta – concludeva Fedir Sanità – abbiamo investito l’Anac e siamo speranzosi in un suo intervento. A quando un’Anac sugli incarichi dirigenziali?”.

L’attesa a quanto pare si prolungherà ancora. O no?