ASP, tutta la verità sulla gara per la vigilanza. Le ragioni de La Torpedine e IRV

Nei mesi scorsi, sulla scorta della bella e forte inchiesta di Federico Ruffo (“Ma siamo sicuri?”) mandata in onda da Rec su Raitre, a proposito del business della vigilanza privata, abbiamo scoperto che la società che vorrebbe vincere l’appalto dell’ASP di Cosenza per le strutture sanitarie, ospedaliere e amministrative della provincia è un’accozzaglia di imbroglioni.

Si tratta della potentissima famiglia siciliana dei Basile, “accriccata” con un personaggio sempre più discutibile, chiacchierato e intrallazzino come il ministro dell’Interno Angelino Alfano.

Rosario Basile
Rosario Basile

A contrastare il passo ai Basile c’è un Raggruppamento di imprese formato da La Torpedine e dagli Istituti Riiuniti di Vigilanza. A distanza di tre anni, la gara è bloccata e l’ASP non sa che pesci pigliare mentre La Torpedine e IRV gestiscono l’appalto da anni in regime di proroga tra mille difficoltà. Dando lavoro a circa 200 padri di famiglia.

Pare che l’ASP si determinerà entro il mese di settembre e, alla luce di quanto emerso sui Basile, ci vuole davvero coraggio a non aver ancora scritto la parola fine a questa pantomima.

I Basile hanno partecipato all’appalto dell’ASP di Cosenza con una delle loro tante società “scatole cinesi” (ne hanno dieci, quasi quanto Madame Fifì ai tempi belli dell’informatica), che conta circa un centinaio di dipendenti. Una Spa che prima era sull’orlo del collasso e poi è stata rilevata dai Basile, sulla quale stanno deviando tutti i contratti maggiori a fatti a prezzi minimi a scapito delle varie aziende locali sparse in Italia e in modo particolare in Sicilia.

La Torpedine e IRV, come accennavamo, sono titolari dei contratti in essere in proroga; La Torpedine per l’ex Asl di Castrovillari e per Cosenza, IRV per Paola e Rossano.
LA STORIA DELL’APPALTO
Cosenza-Asp

L’RTI “La Torpedine-IRV” ha partecipato alla procedura di gara indetta dall’ASP di Cosenza: “procedura di gara ristretta ai sensi delle disposizioni di cui al D. Lgs. 12/04/2016 n. 163 e s.m.i. per l’affidamento del servizio di vigilanza e portierato, delle strutture ospedaliere, sanitarie ed amministrative dell’ASP di Cosenza, per un periodo di anni 5 oltre opzione di rinnovo per 2 anni”.

Alla procedura di gara, costituita da un unico lotto, hanno partecipato inoltre: l’RTI “Sicurcash-Sicurcenter-Securpol” (quello della famiglia Basile) e l’RTI “C.G.S. Service-CSF-Sipro”.

Il disciplinare di gara disponeva, all’art.1, che l’offerta fosse espressa in prezzi unitari per come segue:

• servizio di vigilanza armata – parametro €/h – prezzo unitario Iva esclusa € 27,49

• servizio di portierato – parametro €/h – prezzo unitario Iva esclusa € 18,35

Ancora, per disposizione del disciplinare di gara, la gara avrebbe dovuto essere espletata “nel rispetto delle procedure, condizioni, modalità e termini previsti: dalla prescrizione del bando di gara approvato e relativa domanda di partecipazione; dalla lettera di invito; dagli allegati (capitolato tecnico del servizio di vigilanza e portierato – fabbisogno servizio di vigilanza suddiviso per strutture)…;

E sempre il disciplinare di gara stabiliva, all’art.2 “BUSTA C-offerta economica”, che: “Sia per l’offerta economica relativa alle prestazioni ordinarie sia per quella relativa alle prestazioni straordinarie saranno comunque, considerate inammissibili, le offerte nelle quali il costo orario sia inferiore al costo della manodopera previsto dalla tabella Ministeriale (Nazionale) aggiornata a settembre 2013 per addetti inquadrati ai vari livelli del CCNL – servizi vigilanza, senza tener conto di agevolazioni previdenziali, assistenziali e fiscali.”;

stante l’ultima previsione, l’offerta economica di ogni operatore economico non sarebbe potuta scendere al di sotto di quanto previsto dalle anzidette tabelle, se non altro, per quanto previsto all’art.2 – BUSTA A – “documentazione amministrativa” circa l’incondizionata accettazione del disciplinare di gare, sottoscritta da parte di tutti i partecipanti.

Foto di Fabrizio Liuzzi
Foto di Fabrizio Liuzzi

Nella seduta pubblica del 01.04.2015, ammesse tutte le partecipanti si è proceduto alla valutazione dell’offerta tecnica (56,71 punti per l’RTI La Torpedine-IRV;47,64 punti per l’RTI ”Sicurcash-Sicurcenter-Securpol”; 45,53 punti per l’RTI “C.G.S. Service-CSF-Sipro”).

Per quanto riguarda la valutazione delle offerte economiche, invece, prima che si addivenisse alla graduatoria finale, l’RTI ”Sicurcash-Sicurcenter-Securpol” viene escluso per via della violazione dell’art.2 e specificatamente per il non rispetto delle tabelle ministeriali relative al costo della manodopera.

Pertanto la graduatoria definitiva, ufficializzata all’esito della seduta, vedeva aggiudicatario provvisorio l’RTI La Torpedine, con punti 89,97 seguito dall’RTI Sipro con punti 77,83, nonché l’esclusione dell’RTI Sicurcash-Sicurcenter-Securpol.

Senonché il TAR, a seguito del ricorso proposto dall’RTI Sicurcash-Sicurcenter, con sentenza 11/06/2015 ha ritenuto NULLA la clausola prevista, nel disciplinare di gara, dalla Stazione Appaltante all’art.2 e specificatamente per ciò che attiene al rispetto, pena inammissibilità dell’offerta, del costo della manodopera previsto dalle tabelle ministeriali per gli addetti ai servizi di vigilanza, e di conseguenza ha deciso per la riammissione, dell’RTI Sicurcash-Sicurcenter, alla procedura di gara.

Nella successiva fase, nella seduta del 14/07/2015, la Commissione di gara, espresso l’obbligo di riammettere, per via di quanto stabilito dal TAR, l’RTI Sicurcash-Sicurcenter, ha proceduto con la rivalutazione delle offerte economiche, ed, alla luce dell’offerta dell’RTI Sicurcash-Sicurcenter, all’ufficializzazione della nuova graduatoria (aggiungere punteggi come da verbale del 14/07/2015) che vede primeggiare l’anzidetto RTI.

A questo punto l’ASP decide, con delibera n. 1322 del 23/7/2015, di annullare la procedura di gara sulla scorta della mancata approvazione, da parte dell’organo competente, ai sensi dell’art. 12 comma 1 del codice dei contratti, della aggiudicazione provvisoria, fattispecie per cui non si è costituito in capo all’RTI Sicurcenter-Sicurcash alcun diritto soggettivo a vedere aggiudicata la gara;

per ragioni di interesse pubblico coincidenti con il ripristino della par condicio violata e con un interesse legittimo a non aggiudicare la gara;

per via dell’invito, da parte dell’ANAC, a visionare il documento redatto dalla stessa avente ad oggetto “Indicazioni operative in tema di affidamento dei servizi di vigilanza privata”.

Tuttavia, a seguito di ricorso dell’RTI Sicurcash-Sicurcenter, il TAR con sentenza del 18/01/2016, revoca la delibera di annullamento del Commissario Straordinario dell’ASP, non perché l’annullamento in sé fosse illegittimo ma solo per carenze motivazionali….in pratica avevano fatto la cosa giusta ma nel modo sbagliato.

GLI ULTIMI SVILUPPI

In data 07/06/2016, attraverso seduta pubblica, la Commissione, in ottemperanza a quanto stabilito dal TAR invece di rimotivare adeguatamente un atto legittimo (l’annullamento della procedura), ufficializza, sulla scorta della riammissione e della nuova definitiva graduatoria del 14/6/2016, l’aggiudicazione provvisoria nei confronti dell’RTI Sicurcash-Sicurcenter.

Raffaele Mauro
Raffaele Mauro

In pratica il direttore generale, da pavido o da corrotto, si è comportato come Ponzio Pilato lavandosene le mani e (inconsapevolmente?) favorendo spudoratamente i siciliani cari al ministro Alfano.

Non c’è dubbio che, alla luce di quest’ultimo atto, in capo all’RTI La Torpedine/IRV si materializza un indebito pregiudizio legato allo stravolgimento del bando di gara operato dalla suddetta sentenza del TAR 11/6/2015 che annulla, poiché illegittime, le previsioni all’art.2 del disciplinare di gara nel quale si poneva un vincolo legato al costo orario minimo espresso nelle tabelle del Ministero del Lavoro aggiornate a settembre 2013.

La clausola prevista dal disciplinare di gara ha, senza dubbio, condizionato l’offerta economica dell’RTI La Torpedine/IRV, il quale si è pedissequamente attenuto a quanto stabilito nella lex specialis di gara, pagandone le conseguenze in termini di chance….ovvero uno rispetta la legge e viene penalizzato per favorire i soliti furbi che la legge la calpestano ad ogni piè sospinto.

Appare chiara la violazione della par condicio laddove l’offerta economica dell’RTI La Torpedine-IRV risulta veicolata dalle decisioni della Stazione Appaltante, la quale ha impedito la formulazione di un offerta economica reale, che avrebbe potuto, in combinato all’offerta tecnica, generare l’offerta economicamente più vantaggiosa e garantire, addirittura, all’ASP un, eventuale, risparmio.

Il danno, ingiusto – in quanto incide su un interesse rilevante – è chiaramente conseguenza di un comportamento, riconosciuto dal TAR come illegittimo, dell’ASP, la quale ha impedito che i concorrenti formulassero un offerta reale senza incorrere nell’esclusione dalla procedura di gara.

Vieppiù, caduto il vincolo posto dall’art.2, nella parte in cui impone il rispetto delle tabelle ministeriali, si alterano, evidentemente, i parametri della gara generando un indebito vantaggio per chi non ha rispettato le stesse regole che aveva, invece, incondizionatamente accettato nella fase di pre-qualifica senza sollevare eccezione alcuna, e penalizzando, di contro, chi, agendo nei limiti del lecito, ha puntato su un elevata qualità del servizio – dimostrata dallo scarto in termini di punteggio rispetto gli altri competitor – conscio delle caratteristiche proprie di un appalto da affidare attraverso il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

ULTERIORI ANOMALIE

• nel bando relativo alla fase di prequalifica del gennaio 2014 l’ASP indicava quale importo complessivo a base d’asta € 2.800.000,00 così composto:

– € 1.860.000,00 per i servizi di portierato;

– € 940.000,00 per i servizi di vigilanza.

Nella lettera d’invito dell’ottobre 2014 ed i relativi allegati (1-capitolato tecnico e 2-fabbisogno per strutture) si evince che l’importo a base d’asta è rimasto invariato (€ 2.800.000,00) mentre, alla luce dell’allegato 2, che specifica nel dettaglio le ore ed i servizi occorrenti all’ente appaltante, risultano fortemente variati gli importi, ovvero le esigenze di ore di servizio del committente, per i servizi specifici; tant’è che La Torpedine-IRV ha offerto, al netto del ribasso, i seguenti importi:

– € 422.951,04 per i servizi di portierato;

– € 2.204.427,80 per i servizi di vigilanza.

E’ evidente che il servizio principale della gara viene invertito e che i partecipanti hanno concorso ad una prequalifica per la partecipazione ad una gara che è stata completamente stravolta sia negli importi che nell’erogazione del servizio.

CONSIDERAZIONI FINALI

La verità è una sola; la dabbenaggine più grossa l’ha fatta la stazione appaltante e quindi l’ASP di Cosenza mettendo un paletto palesemente anacronistico (il prezzo minimo ora/uomo da rispettare per non essere esclusi) ed ha ritenuto di uscirne con una “sparata” ancora più grossa, cioè annullare la gara in autotutela motivandola malissimo.

Ora dovrà metterci una pezza. La paura di tutti, a questo punto, è che qualcuno (leggi il Cinghiale) potrebbe, sotto sotto, cercare di favorire i siciliani e il suo amico Alfano condizionando l’ASP di Cosenza dopo anni nel corso dei quali si è tenuto fuori dalla mischia per non venire travolto dai casini di Alfano.

Il Cinghiale, tuttavia, stavolta non solo è avvertito ma ha tutti i riflettori puntati addosso e, se l’ASP non farà la cosa giusta, tutti sapranno con chi prendersela.

Ne vale la pena?

3 – (Fine)