Banca Brutia, è allarme: “Il commissario dica che fine faranno i nostri soldi”

Banca Brutia BCC: IL COMMISSARIO dica chiaramente che fine faranno i soldi ed i risparmi dei soci.

Mai sentiti, mai convocati, mai ricevuti. Sono i soci di Banca Brutia BCC, eppure il loro destino e il destino dei risparmi di una vita sono nelle mani di un organo commissariale nominato da Banca d’Italia in modo che non è dato sapersi, anzi scrive il regolamento della stessa banca: “La scelta della Banca d’Italia non è vincolata e ha natura fiduciaria”.

I fantasmi di Banca Brutia sono appesi alla decisione di questo organo che ha operato un anno nella discrezione necessaria per poter portare a termine la missione, ma qual è la missione?

“Lo sapremo presto – dice Giorgio Durante coordinatore del comitato e responsabile MDC -, anzi già lo sappiamo: la missione è ripulire la banca dei clienti scomodi cioè le imprese e portare in dono a Banca Sviluppo un bel po’ di conti correnti e libretti di risparmio di pensionati ed impiegati tutti conti attivi “utili” per fare utili”.

Le uniche voci sull’operato del Commissario sono quelle del comitato dei soci e dei risparmiatori e più che voci sono fatti, racconta l’ultimo in ordine di tempo che ha aderito al comitato.

“Mi sono trovato da un giorno all’altro con il fido revocato: solo una comunicazione stringata con la quale il giorno successivo avrei dovuto recarmi in filiale. Dopo qualche giorno, tre quattro, mi sono trovato una scopertura di conto corrente di 200,00 euro, il fido era stato revocato, immaginate se lo avessi usato cosa mi accadeva”.

Invece è proprio quello che è accaduto ad altre decine di imprese e clienti, che hanno avuto l’illegittima richiesta di rientro in 5 giorni per portare in banca 30-40.000 euro. Eppure, tutti questi, sono centinaia ed hanno aderito al comitato promosso dall’associazione consumatori Movimento difesa del Cittadino.

Hanno chiesto di poter riavere i propri soldi investiti in quella Banca, a tutti loro è stato risposto con una laconica lettera a firma del commissario Pio Gallicchio che al momento non era possibile restituire le quote e che si doveva aspettare la fine del periodo di commissariamento.

Insomma, la banca chiede il rientro di ingenti somme in cinque giorni, mentre i soldi messi dai soci nella banca non si sa quando si restituiranno, probabilmente mai.

Ecco perché oggi il comitato chiede al Commissario che fine faranno i loro risparmi o quote sociali. La sortita televisiva dello stesso commissario non ha tranquillizzato nessuno: infatti si è ben guardato dall’assicurare i soci che niente e nulla avrebbero perso.

In questa melmosa situazione ovviamente chi ha potuto ha revocato l’accredito del proprio stipendio o della propria pensione ed ha bloccato i pagamenti di rate e quant’altro, altri hanno ritirato i propri risparmi.

Certo, la gente vuole chiarezza, non ci sta a perdere il proprio denaro da un lato e onorare gli impegni con la banca dall’altro. Il danaro proprio vale quanto quello avuto in prestito dalla banca.

Gli scenari appaiono più lugubri di quello che si poteva immaginare, storie di quote societarie cedute dalla banca per poter ricevere un parere positivo su un mutuo o un prestito, lo stesso per le società richiedenti fido alle quali veniva richiesto di sottoscrivere quote per un ammontare quasi pari al 10% del fido concesso. L’operazione avrebbe favorito l’esito positivo della pratica.

Insomma, c’è tanto davvero molto anche per la procura che di tutto questo pare non accorgersi, e tutto questo accade mentre sul banco degli imputati salgono altri amministratori di un’altra BCC. Quello delle BCC calabresi pare essere un mondo maledetto.

Nei prossimi giorni sapremo chi avrà in omaggio sportelli e buoni clienti una volta fatta pulizia di tutto quello considerato scomodo e a rischio. Di riconsegnare la banca ai legittimi proprietari cioè ai soci non se ne parla nemmeno…

Il Comitato dei soci e dei risparmiatori di Banca Brutia BCC

Movimento difesa del Cittadino