Calabria 2019, il jolly del Cinghiale

La netta accelerata del suo Santelli-Occhiuto e del figlioccio di Totò Caridi per Calabria 2019 preoccupa e non poco il Cinghiale, soprattutto perché questa accelerazione è arrivata subito dopo le dichiarazioni del senatore Siclari, fedelissimo di Tajani, che erano state quantomeno votate all’attesa. Nel senso che si sarebbe parlato di Regionali solo dopo le Europee.

E se dopo l’uscita di Siclari, il duo cazzaro-Jole Isis è andato ugualmente avanti a furia di forzature, il Cinghiale si sarà detto – tra se e se – che era arrivato il momento di intervenire. L’ex senatore pare stia dedicando molto tempo alle Regionali perché, da vendicativo qual è, vuole la rivincita della sconfitta del figlio Andrea alle ultime Politiche, che ancora non ha digerito. .

Ma resta un jolly nelle mani del Cinghiale e questo jolly è la Lega.

A Scalea, il 13 novembre scorso, si è svolta l’iniziativa con il professore Paolo Becchi, notoriamente vicino a Salvini, ed é proprio tramite il professore che il Cinghiale proverà ad inserirsi nella Lega sia in prospettiva Politiche ma anche per le Regionali. Un’operazione difficile ma non impossibile.

Organizzatori della manifestazione del Santa Caterina Village di Scalea sono stati Antonello Tufo e Nino Forte, quest’ultimo noto imprenditore della zona vicino da sempre ai fratelli Gentile. Ma è difficile pensare che per quella sala così piena di martedì scorso non ci sia stato lo zampino della famiglia Gentile, da sempre presente e forte sull’Alto Tirreno.

Come se non bastasse, non si può non ricordare che Tufo è stato coinvolto nella Lega dal cinghialottino Mercurio, lo scagnozzino gentiliano dentro la Lega e quindi ecco il cerchio che si chiude. Tra Becchi e scagnozzi vari, il Cinghiale, dunque, prepara il suo “assalto” alla Lega lasciando preparato il terreno per sostenere la candidatura del suo sodale Piero Aiello al posto di Occhiuto ma dichiarandosi verosimilmente disponibile anche per sostenere un altro candidato, magari reggino, pur di non vedere Occhiuto in lizza sotto le insegne della Lega. Una strategia delicata ma pur sempre migliore di chi ha proposto ominicchi come Granata e compari per accreditarsi. Non vi pare?