Calabria 2020, i “travestiti”: Alessia Bausone, in missione nel M5s per conto del Pd (di Matteo Olivieri)

di Matteo Olivieri

Mentre gli attivisti del M5s erano convinti di combattere contro un avversario comune chiamato Pd, qualcun altro di nascosto ci scendeva ad accordi. E così, a rappresentare il M5s alle elezioni regionali della Calabria ci ritroveremo persone che fino a pochi mesi fa erano chiaramente schierate su posizioni opposte. Addirittura si ritrova in lista la ex coordinatrice regionale della mozione #aporteaperte del Pd (Alessia Bausone, ndr), promossa dall’attuale ministro Francesco Boccia, che all’epoca contendeva la segreteria politica del Pd a Nicola Zingaretti, poi risultato eletto a marzo 2019.

Il programma della mozione #aporteaperte è ancora reperibile sul web, e – al di là di improvvisi e poco credibili miracoli sulla via di Damasco – ci si chiede cosa possa avere a che spartire col programma del M5s chi fino a 6 mesi fa sosteneva di essere a favore di Tav, adozione per coppie gay, parità di genere, decentramento contrattuale nel mondo del lavoro, ma anche di “produzione di biometano da biodigestione anaerobica della frazione organica, con potenziamento dell’impiantistica di settore specie al Sud Italia”. Tutte cose su cui il M5s (calabrese) ha sempre sostenuto posizioni opposte.

Mi chiedo che credibilità politica possa avere chi fino a pochi mesi fa viaggiava in lungo e in largo la Calabria per pubblicizzare il documento programmatico di #aporteaperte in cui veniva sostenuto che “il M5s sta dando pessima prova di governo” o in cui si parlava di “pessimo decreto Di Maio sul lavoro”, o ancora si diceva che “il reddito di cittadinanza, così come lo stanno ipotizzando farà solo aumentare il lavoro nero”, e contenente tra l’altro farneticazioni come “molti di coloro che oggi votano M5S erano elettori di centrosinistra che non si sono più sentiti rappresentati dal PD degli ultimi anni”, mentre ora, come se nulla fosse, sarà chiamato a rappresentare il cambiamento della Calabria al grido di #liberidicambiare (regole, carte in tavola, casacche, eccetera).

Cosa ancora più vergognosa, a sponsorizzare questo tipo di candidature sono scesi in campo madrine o padrini politici, che invece non hanno mosso un dito per supportare le numerose battaglie di legalità dei nostri attivisti calabresi purosangue. Nel confronto, risalta ancora più fulgidamente l’impegno instancabile di tanti attivisti, che – da soli e contro tutti – hanno portato a galla la corruzione esistente nel Comune di Cosenza o alla Regione Calabria o in tante altre realtà calabresi, e che sicuramente avrebbero fatto una campagna elettorale appassionante e all’attacco. Sono questi volti che mi tengono ancora legato al M5s.

Soprattutto, mi chiedo: come è possibile che una persona che abbia fatto apertamente attività politica contro il M5s possa ora candidarsi a rappresentarlo? Domanda che sicuramente il capo politico ed il coordinatore regionale si saranno posta, e pertanto è da loro che attendiamo risposta. Ora, oppure il 27 gennaio, quando le urne calabresi avranno dato il loro verdetto.