Calabria 2020: ignorare certe “anomalie” nelle liste, è una colpevole omertà (di Delio Di Blasi)

di Delio Di Blasi

È una campagna elettorale atipica, per carità, ma continuare ad ignorare certe “anomalie” sarebbe una colpevole omertà.

E’ utile ricordare, forse, che nel ‘lego’ delle liste per le regionali calabresi Forza Italia, alleata della Lega di Salvini, “punta su Antonio Daffinà, detto Tonino, il cui nome (anche se non è indagato) compare nel verbale del pentito Andrea Mantella. Verbale finito nelle carte dell’inchiesta “Rinascita” della Dda di Catanzaro dove, oltre ai rapporti tra la cosca Mancuso e i colletti bianchi, è possibile leggere la cartina dei massoni vibonesi tracciata dal collaboratore di giustizia. Tra questi, il pentito Mantella inserisce proprio “Tonino Daffinà” e altri personaggi locali. Tutti soggetti che, secondo il pentito, “avevano rapporti con la ‘ndrangheta, nel senso che gli chiedevano dei favori e loro si mettono a disposizione, per ottenere provvedimenti amministrativi e autorizzazioni, favori in ospedale, posti di lavoro”.

Daffinà era stato commissario straordinario dell’Aterp (l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica) e in questa veste coinvolto nell’inchiesta sull’utilizzo dei fondi Ex Gescal per acquistare la sede dell’ente. Nei suoi confronti, per quella vicenda, è stato chiesto il rinvio a giudizio, così come per il vicepresidente del Consiglio regionale Pino Gentile. Anche lui, “sempre eterno” della politica cosentina e fratello dell’ex sottosegretario Tonino Gentile, è candidato con la Santelli nella lista “Casa della Libertà”.

Forza Italia, inoltre,candida anche Maria Grazia Pianura, moglie di Pasquale Farfaglia, l’ex sindaco del comune San Gregorio di Ippona, sciolto per infiltrazioni mafiose.

E mentre la Procura di Gratteri continua a indagare sui rapporti tra mafia e politica, alla corte di Jole Santelli compaiono anche i fedelissimi di Giuseppe Scopelliti, l’ex governatore della Calabria condannato a 4 anni e 7 mesi nel processo sui conti del Comune di Reggio. Dopo oltre due anni in carcere, Scopelliti sta ancora scontando la sua pena in semilibertà. E intanto i “suoi” hanno trovato casa nel partito di Salvini. Con la Lega, infatti, sono candidati il consigliere regionale Tilde Minasi e l’editore reggino Franco Recupero“.