Calabria 2021. Irto, la proposta a Palla Palla e la “candidata” di Madame Fifì

Anche se non ha partecipato alle ultime elezioni regionali del 2020 e non parteciperà, almeno in prima persona, a quelle del prossimo autunno, Mario Oliverio meglio conosciuto come Palla Palla viene evocato da tutti coloro che stanno cercando un posto al sole e viene clamorosamente tirato per la giacchetta. Sia dai suoi amici del Pd, sia da altri suoi amici che ora stanno con De Magistris e persino da un altro (ex) amico che correrà da solo.

Lui, per non saper né leggere e né scrivere – e di ignoranza Palla Palla ne mastica ancora parecchia nonostante i suoi trascorsi politici – ha provato a scrivere una tragicomica lettera al segretario Letta nella quale si lamenta di non essere stato chiamato (ufficialmente) da nessuno e si dice pronto a sostenere la “baracca” ma nello stesso tempo strizza l’occhio anche alla coalizione di De Magistris, malgrado utilizzi, chiaramente in termini strumentali, il nome di “Masaniello” per qualificare l’attuale sindaco di Napoli della cui coalizione comunque fanno parte alcuni suoi amici.

E allora analizziamo subito questi ganci con De Magistris, che altri non sono che – come tutti avrete capito – Mimmo Lucano e Ugo Vetere.

A mettere in mezzo Lucano è l’ex amico di Palla Palla ovvero Carlo Tansi, che è stato capo della Protezione Civile solo grazie a lui ma che poi si è progressivamente staccato fino ad additarlo come male assoluto. Tansi ha rivelato di aver scritto recentemente una lettera a De Magistris nella quale “… gli avevo anche sottolineato come fosse opportuno, considerato il carattere puramente civico della nostra coalizione, di approcciarci ai Calabresi mettendo da parte le ideologie, i partiti e i politici responsabili del fallimento della Calabria. Impegno subito disatteso quando il comunista Mimmo Lucano, che De Magistris ha fortemente voluto in coalizione a lui ideologicamente affine, mi chiedeva, per ben due volte, cosa pensassi di inserire l’ex presidente Mario Oliverio nel nostro entourage…”.

Successivamente, accusa apertamente lo stesso Lucano di essere un impresentabile per le sue note questioni giudiziarie. Ora, abbiamo avuto già modo di scrivere che se Tansi molla De Magistris perché Lucano è impresentabile è chiaro che non ha capito come vengono montati i processi in Calabria. Mentre il mondo ci guardava con rispetto, le procure calabresi per sbavare Salvini si inventavano amenità. Ma Tansi non conosce Riace o Camini per sapere dei laboratori innovativi che abbiamo in Calabria?

E se molla De Magistris perché Ugo Vetere, sindaco di Santa Maria del Cedrto, è uomo di Oliverio (o perché lui lo ha mollato?), è evidente che gli manca un approfondimento sull’azione dei sindaci nel territorio e chi si vede o non si vede nelle battaglie comuni. Vetere, del resto, non ha mai nascosto l’amicizia con Oliverio e d’altra parte con Oliverio ha avuto a che fare anche Tansi alla Protezione Civile, come accennavamo prima.

Una volta Vetere disse: “Oliverio ha fatto l’errore di circondarsi di persone sbagliate”. Non è andato oltre, ma non c’era bisogno che lo facesse per capire a quali pezzi di Pd si riferisse. Gli stessi indagati in Why Not d’altra parte. Sempre loro.

Quanto ai problemi giudiziari di Palla Palla, non dobbiamo certo essere noi a difenderlo ma è sotto gli occhi di tutti che siamo ancora in attesa che la storia chiarisca il perché del “pregiudizio accusatorio” su Oliverio nell’indagine che ha accuratamente nascosto le responsabilità di Occhiuto, distruggendo solo il governatore e lasciando fuori i suoi amichetti. E c’è appena da sottolineare che quel “pregiudizio”, da qualsiasi parte lo guardiamo, ha certamente azzoppato Oliverio e spianato la strada alla vittoria alla povera Jole Santelli. Ormai è storia.

Ma torniamo a bomba al presente. Mario Oliverio scrive testualmente che “…la stessa candidatura di Nicola Irto, o di chiunque altro al suo posto, avrebbe dovuto essere la sintesi e l’approdo di un coinvolgimento ampio di forze e soggetti chiamati a sostenerla.
Invece si è preferito il chiuso di una riunione ristretta di undici persone, prevalentemente di eletti, preoccupati (comprensibilmente !) della loro rielezione…”.

Nicola Irto, il “giovane-vecchio” indicato dalla cupola di Reggio come candidato del Pd alle prossime Regionali, è l’impresentabile che il sistema ha individuato per la successione a Jole Santelli in alternativa a quello che sarà il candidato del centrodestra. Detto senza fronzoli: nella finta alternanza tra centrodestra e centrosinistra che va avanti da più di vent’anni, dopo Chiaravalloti, Loiero, Scopelliti, Oliverio e Santelli, i nomi di Irto e del candidato del centrodestra (Spirlì, Occhiuto o Ferro è la stessa cosa) sono in perfetta continuità. Ma Irto e chi sta dietro di lui hanno capito perfettamente ormai che senza l’appoggio di Palla Palla non si va da nessuna parte e si rischia la clamorosa vittoria di De Magistris che manderebbe a puttane tutto il sistema dominante.

A questo punto, vi chiederete: e che sta facendo Irto insieme ai suoi “consigliori” per scongiurare il rischio di vedere Palla Palla in qualche modo funzionale alla battaglia fuori dai partiti di De Magistris? Beh, vista l’abbondanza di amici ed ex amici dell’ultimo governatore del Pd non ci vuole molto a capire quali potrebbero essere i termini dell’accordo. Ebbene sì, Enza Bruno Bossio, alias Madame Fifì, moglie di Capu i Liuni e “burattinaia” neanche tanto occulta del “pupazzetto” Irto, ha mandato a dire a Palla Palla, dopo averlo (inutilmente) invitato a non ascoltare i suoi amici nella coalizione del “nemico”, che per lui è pronta nientepopodimenoche la poltrona di vicepresidente in caso di successo di Irto… Insomma, un ticket a tutti gli effetti, come Loiero-Adamo, tanto per ricordarne uno simile. Ma non è questa “proposta indecente” che fa toccare il fondo ai papponi del Pd. Volete sapere qual è il colmo dei colmi? Voi non ci crederete ma la magara sta progettando un piano straordinario, che ci dà l’esatta misura della sua megalomania e della forma che va assumendo la sua faccia: vuole infilare la figlia Rita nelle liste del Pd! E tutti i salmi finirono in gloria!