Calabria 2021. La Meloni rinuncerà ai voti dei Morrone?

La Meloni, come tutti hanno capito è un cane che tanto abbaia, ma non morde. Ovviamente non morde i potenti e i prepotenti, ma come tutti i cani che passano le loro giornate a “sbraitare” qualche morso, a qualcuno, lo devono pur dare. E come dice il vecchio adagio: ara fini u cani muzzica sempre aru strazzatu. Un adagio che descrive bene il carattere della Meloni: fa la voce grossa con i deboli, salvo poi scodinzolare tra le gambe degli amici degli amici mendicando un osso. È bastata una mezza parola di quella mummia di zio Silvio per farla ritornare con la coda tra le zampe a cuccia. Altro che scissione in Calabria. La Meloni è una donna senza dignità e ideali. La Meloni riconosce un solo padrone: la borghesia mafiosa di questo paese. Tutti gli altri per lei vanno deportati nei campi di concentramento, o messi al servizio come schiavi dei grandi gruppi industriali guidati da massomafiosi. Incarna bene la “banalità del male”.

La Meloni, diciamolo, nella finta guerra a Forza Italia in Calabria, ha perso la faccia. Nonostante il suo peso elettorale si è dovuta inchinare ai suoi padroni che però le hanno concesso la libertà di scelta nella composizione delle liste per le regionali d’autunno in Calabria. Una specie di risarcimento che serve alla Meloni per continuare a recitare la parte della dura che non si arrende mai, quantomeno al suo interno. Un modo pacchiano per salvargli la faccia davanti ai suoi sottoposti. E qualcuno ora dovrà farne le spese. Magari qualcuno che da tempo non è gradito più ai potenti fratelli che muovono i fili di queste elezioni regionali. Qualcuno che non avrebbe più carte da giocarsi, come Luca Morrone. Qualcuno dice che possa essere lui una delle vittime della finta pulizia delle liste della Meloni. Luca Morrone campione d’incassi elettorale, come tutti sanno, attraversa una forte crisi economica che lo ha costretto a vendere le sue cliniche, la fonte principale del suo sostanzioso pacchetto di voti. Voti che Morrone non controllerebbe più, e se a questo ci metti pure che è indagato nell’inchiesta “Passepartout” (per la promessa ricevuta da Incarnato e gli altri compari di diventare vicesindaco dopo la sfiducia a Occhiuto), risulterebbe la persona perfetta da sacrificare sul finto altare della legalità. Il che farebbe apparire la Meloni come la capa indiscussa della paranza, tant’è che può permettersi di decidere anche il destino di paranze storicamente importanti come quella dei Morrone.

Ma la Meloni non ha fatto i conti con Ennio il mammasantissima, il papà di Luca che, seppur anziano, siamo sicuri troverà una soluzione per ribaltare quella che si annuncia come una decisione scontata, ovvero l’esclusione della sua famiglia dalle liste di Fratelli di ‘Ndrangheta. Enniuzzu non è uomo che si arrende senza sparare (metaforicamente parlando). La guerra interna al partito con più arrestati per mafia in Italia, in Calabria è appena iniziata, e visto il blasone delle famiglie coinvolte, siamo sicuri che scorrerà molto sangue. I nostri taccuini sono già pronti.