Calabria 2021, stasera il “triangolo” (virtuale) Pd-Tansi-M5s. Ecco la lista degli “impresentabili”

L’indirizzo ce l’ho… rintracciarti non è un problema… ti telefonerò, ti offrirò una serata strana… il pretesto lo sai… quattro dischi e un po’ di whisky… 

Come dite? Somiglia al testo di una canzone? Ma no! E’ il testo di una canzone, per la precisione l’incipit della celeberrima “Triangolo” del grande Renato Zero. Perché la usiamo? Ma perché per stasera è in programma l’attesissimo “triangolo” tra Carlo Tansi, il Pd e il M5s con in palio la proposta “indecente” del Pd al geologo cosentino: vuoi essere tu il nostro candidato presidente?

La proposta ha inevitabilmente bloccato il vertice con gli altri “cespugli” del centrosinistra (Le Sardine, Calabria aperta eccetera eccetera) che originariamente era previsto per ieri sera e di conseguenza ci si è aggiornati a stasera. Rispetto al testo di Renato Zero l’indirizzo non è più “reale” ma comunque virtuale (la piattaforma sarà Zoom, per gli intenditori…), la telefonata sarà una videchiamata rispetto alle telefonate coi gettoni dell’epoca della zerofollia mentre la “serata strana” è tale e quale, anche se non ci saranno i dischi e il whisky, che fanno tanta rima e atmosfera.

Al posto dei vinili e della bottiglia di Jack Daniel’s (quello con l’etichetta storta) ci saranno invece tanti nomi da eliminare nelle prossime liste del centrosinistra allargato a Carlo Tansi, sia nel Pd sia nel M5s, ché non crediate che non ci siano impresentabili anche tra i grillini. Anzi, iniziamo proprio da loro, visto che ci siamo. La prima che sarà depennata dalla lista sarà Laura Ferrara, troppo ambigua e trasversale per rappresentare anche una sola parvenza di cambiamento e appresso a lei tutti i parassiti al seguito del marito Valerio Canonaco, uno per tutti: Vittorio Bruno, figlio del piduista socialdemocratico Paolo Bruno. E naturalmente neanche il pessimo Morra (una pernacchia ti seppellirà) e tutti i suoi discepoli senza attributi. Così, tanto per mettere in chiaro i primi concetti.

Molto più lunga ovviamente la lista degli impresentabili del Pd che dovrebbero sparire dalle liste. Si parte dal primatista di preferenze Nicola Irto, il “Tallini” del centrosinistra con i suoi 12mila voti chiacchieratissimi, visto che la Giustizia gli è alla calcagna da un bel po’ e a Reggio lo sanno anche le pietre. E si continua con Antonio Billari, l’ormai famigerato “autista” di Ninuzzu De Gaetano, subentrato al dimissionario Callipo, che non ha nessuna speranza di essere ricandidato – così come Irto – se il Pd continuerà a sostenere l’esigenza di candidare Tansi alla presidenza.

Ma più in generale, è facilissimo prevedere che Tansi, dettando le condizioni, non vorrà sentire neanche in lontananza l’improbabile italiano di Mimmo “Chiù Chiù” Bevacqua, nè i grugniti incomprensibili di Carletto Guccione detto il maialetto e nè tantomeno le scorregge di Giuseppe Giudiceandrea, famigerato comunista col culo degli altri, già trombato ma mai domo (nel senso che avete intuito, si capisce…). Nessuna speranza neanche per il “golden boy” Luigi Tassone, eletto un po’ a sorpresa a gennaio così come il “miracolato” Anastasi, eletto addirittura in quota Callipo (arrassusia!). E men che meno per Peppino Aieta, già sconfitto alle Comunali di Cetraro, e al quale il procuratore Bruni ha dichiarato “guerra” dopo averlo preso con le mani nella marmellata per le sue spericolate manovre clientelari alle Terme Luigiane e al Comune di Acri.

Quanto agli altri, ovvero quelli più “faccitosta” non riveliamo certo un segreto affermando che Flora Sculco e Graziano Di Natale sono da tempo in trattative con la massomafia del centrodestra e che Brunello Censore e Orlandino Greco hanno già candidato a gennaio alcuni loro “travestiti” per portare voti alla causa della bonanima della Santelli.

Questi sono i nominativi più “urgenti” da depennare subito e seduta stante ma non c’è dubbio che la lista è destinata ad allungarsi. Non resta che aspettare ancora qualche ora… L’indirizzo ce l’ho… rintracciarti non è un problema… ti telefonerò, ti offrirò una serata strana… il pretesto lo sai… quattro dischi e un po’ di whisky…