Calabria barzelletta. Le giravolte del parassita: “licenziato” dopo un mese il fascista Dattola

“Licenziato” Lucio Dattola

Scossone e non da poco al decimo piano della Cittadella regionale dove comodamente il parassita Robertino/a (a seconda dei periodi…) Occhiuto sta muovendo indisturbato le “fila” del suo governo regionale che ormai gestisce come un’azienda personale. Nel silenzio assordante dei giornali di “apparato” la settimana scorsa il dottore Lucio Dattola detto “Lucione”, commissario di Azienda Calabria Lavoro viene “licenziato” in tronco dal governatore borderline che guarda un po’ ne aveva chiesto la nomina – pressato da Ciccio “bummino” Cannizzaro – e lo aveva insediato neanche un mese fa!

Dattola, per chi ha poca memoria, è il fascista dichiarato (con tanto di saluto romano in consiglio comunale a Reggio) nonché padre padrone dell’impresentabile Ciccio Cannizzaro. I due ovviamente si sono conosciuti quando erano alla corte del senatore Antonio Caridi detto Tiotò, il cui percorso politico è finito a… Rebibbia all’epoca del processo Gotha qualche anno fa. Proprio Ciccio Cannizzaro aveva chiesto ad Occhiuto la “cortesia” di nominare Dattola a commissario di Azienda Calabria lavoro e Robertino – in quel periodo maschio… – lo aveva per l’ennesima volta accontentato giusto per fargli pagare l’ennesima cambiale elettorale.

Ma il fatto nuovo sta proprio nel suo licenziamento. Voci di corridoio della Cittadella dicono che sia avvenuto per un “problema” tra Cannizzaro e Occhiuto ma c’è anche chi sostiene per un forte litigio tra lo stesso Lucio Dattola e il governatore dagli effetti eclatanti. E c’è chi dice, invece, che tutto sia addebitabile al fatto che il presidente sia nel periodo femmina, in questo caso isterica… In ogni caso, sembra esserci parecchio nervosismo nella squadra di Occhiuto, forse dovuto proprio al mancato dialogo e alle briciole che il governatore sta lasciando ai suoi colleghi di partito e di coalizione. Indipendentemente se sia nel periodo maschio o nel periodo femmina.