Calabria. Concorso ex tirocinanti ministeriali: in 257 restano fuori per colpa del (solito) Formez

Lettera aperta a iacchite’

Siamo gli ex e le ex tirocinanti MIC, area 2 e 3, e vogliamo denunciare cosa è stato davvero il concorso per 1956 tirocinanti ministeriali GIUSTIZIA, MIC E MIUR.

Siamo 257 padri e madri di famiglie ex tirocinanti ministeriali. Lavoratori che dopo anni di lotte e sacrifici per 500 euro al mese, senza nessuna contribuzione nè forme di contrattualizzazione dai sopracitati ministeri, si ritrovano buttati fuori senza motivo.

È accaduto che circa due anni fa, ai sensi dell’articolo 50-ter del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106 (G.U. 4ª Serie Speciale, Concorsi ed Esami, n. 28 dell’8 aprile 2022); venne bandito il famoso concorso per 18 ore settimanali con contratto a 18 mesi per gli ex tirocinanti. Un concorso che ha fatto sperare in un futuro dignitoso per i 1956 ex tirocinanti ministeriali.

Una parte degli stessi, area 2 e area 3 appartenenti al MIC, è stata convocata lo scorso 13 luglio 2022 per presentarsi alla prova scritta solo tredici giorno dopo, il 26 luglio, (prova che si riteneva superata con un punteggio minimo di 21, e che non prevedeva una graduatoria per i non idonei, bensì allocava risorse fino ad esaurimento posti per chi non fosse riuscito ad arrivare alla soglia del 21).

Tutti noi, in quel brevissimo lasso di tempo ci siamo preparati in maniera auto-didatta cercando di studiare le materie indicate in bando, nonostante Formez abbia sempre annunciato l’uscita di un manuale per prepararci al meglio, un manuale che non abbiamo mai visto.

Rispetto a questo dato la prova d’esame, per quanti già stressati e ansiosi poiché costretti a navigare nell’incertezza, è stata un’amara sorpresa. Persone tra i 40 e 60 anni d’età si sono ritrovate ad aver davanti domande assurde e impertinenti rispetto le materie di studio indicate nel bando.

Ovviamente, a seguito di una prova vergognosa è emerso che oltre il 50% degli ex tirocinanti MiC area 2 e 3 non fosse risultato idoneo, ovvero si è attestato ad un punteggio sotto la soglie del 21.

Lo dimostrano i vari ricorsi presentati e vinti, poiché la gestione inadeguata del futuro lavorativo di più di mille calabresi (e il relativo pseudo concorso campato in aria) è stata denunciata sin da subito.

La cosa molto grave è che la prova avrebbe dovuto rappresentare una formalità, in quanto da ex tirocinanti siamo stati formati nel tempo, aldilà degli anni di tirocinio svolti, e la stessa Regione Calabria ha speso milioni di euro farci svolgere 500 ore di formazione in DAD.

Una formalità, si, che per noi tirocinanti area 2 e 3 si è rivelata perentoria e invalicabile, cosa fortunatamente non avvenuta per i tirocinanti dell’area 1 del MIC, e per MIUR e Giustizia, i quali hanno avuto accesso ad un concorso giusto e adeguatamente strutturato.

Forse non c’è da stupirsi di questa gestione; ad oggi Formez rischia il commissariamento!

Il dato che rimane è questo, purtroppo:
circa il 50% delle risorse finanziare stanziate per il bando MIC non è stato utilizzato e ciò lo dimostrano le centinaia di posti rimasti vacanti, ma ciononostante non si vuole far accedere i non idonei.

Su che criterio delle persone formate, che hanno già svolto alcune mansioni, vengono lasciate fuori?
E perché se Formez ha errato, non viene predisposto un nuovo concorso, stavolta equo e pertinente ai nostri ruoli?

Chiediamo di non essere ignorati e che si trovi il modo per farci entrare! Sappiamo bene che c’è bisogno di personale e noi siamo stati vittime di una macchina burocratica obsoleta.

Facciamo appello alla politica regionale affinché si faccia portavoce presso il Ministero della Funzione Pubblica e si ponga fine all’ingiustizia subita da parte di 257 padri e madri di famiglie perchè dal 26 luglio 2022 siamo entrati dallo sconforto più totale. I nostri sacrifici sono andati avanti per anni, dal 2016, e ci è sembrato che si giocasse con il nostro destino.

Tra di noi ci sono persone che provengono dalla ex mobilità in deroga, persone che negli anni hanno vissuto sulla propria pelle le varie crisi economiche (2008/ 20012/ 2020), cittadini che versano, con le loro famiglie, in condizioni sociali ed economiche disperate.

FATE PRESTO E DATECI UNA RISPOSTA.