Calabria, l’urlo di Gino Strada contro i boss: “Fuori i privati dalla sanità”

Ormai lo gridano a gran voce tutte le piazze della Calabria onesta e tutte le persone ancora libere di questa terra: FUORI I PRIVATI DALLA SANITA‘. Ogni anno i boss della sanità privata rastrellano un fiume infinito di denaro pubblico per arricchirsi e condizionare la politica. Un “giochino” che ha definitivamente stancato la parte sana della Calabria e che ormai sta venendo fuori con sempre più particolari in tutta Italia.

Gino Strada sta dando una grande mano alla Calabria e ai calabresi e lo sta dicendo con forza ad ogni platea alla quale parla, come sua consuetudine, col cuore in mano. Da anni invoca il ritorno di una sanità pubblica efficiente, in particolar modo in Calabria: “Qui è evanescente – ha detto ieri in conferenza stampa a Crotone -, mentre è ricca l’offerta del privato, a pagamento. Io credo che la sanità privata abbia diritto di cittadinanza, purché rispetti le leggi. Ma dovrebbe svolgere il proprio ruolo con i propri soldi, non con i soldi della sanità pubblica“.

Un legame, quello tra sanità pubblica e privati, che per Strada va spezzato anche per allontanare le mafie, da sempre – come confermano anche le ultime inchieste – infiltrate nel sistema della sanità calabrese (e non solo). “Oggi il primo passo è quello di fare una netta separazione fra sanità pubblica e il resto. Occorre rompere questo legame per cui chiunque ha intenzione di investire nella sanità privata, la prima cosa che fa è convenzionarsi con il sistema sanitario nazionale, così da mettersi nelle condizioni di agire come privato, utilizzando soldi della sanità pubblica. Se si rompe quel legame ci si accorgerà che diventeranno molto meno gli investimenti nel settore sanitario da parte di chi vuol far soldi, da parte di chi ha intrallazzi con la politica e anche con la malavita“.

Da sinistra: Piercarlo Chiappetta, Roberto Occhiuto, Carmine Potestio e Carmine Vizza

Forse Strada non lo sa ma i boss della sanità privata calabrese ormai non hanno più bisogno di investire nella nostra terra in sanità privata. Per il semplice motivo che controllano cliniche e Rsa “a tavoletta”. I fratelli iGreco, gruppo paramafioso di Terravecchia, controlla tre cliniche a Cosenza; il gruppo (paramafioso) Citrigno ne controlla altre tre, di cui una a Catanzaro; il gruppo massomafioso Morrone ancora altre tre; il gruppo massomafioso Poggi&Parente ha sotto la sua zampa 12 Rsa; Roberto Occhiuto ha messo i suoi prestanome a gestire un Centro ANMI che sta facendo soldi a palate speculando addirittura sulla sigla mutilati e invalidi e potremmo continuare ancora ma ci riserviamo di farlo nel corso della campagna elettorale per le Regionali del 14 febbraio, nella quale la sanità sarà certamente uno dei punti centrali.