Calabria, ma qualcuno ha avvertito Gigino Tic Tac che è ancora lui il commissario della Sorical?

A Cosenza ma non solo si dice: u vue chiama curnutu u ciucciu (il bue chiama cornuto all’asino). Noi non siamo certo tra i lettori dei media di regime che infestano (ancora per poco si spera) le edicole calabresi solo perché hanno trovato lo stratagemma di rubare altri soldi allo stato attraverso l’opera di esperti truffaldini “legalizzati”. Ma ormai da tempo ce n’è soprattutto uno che va doverosamente smascherato per la vomitevole campagna a favore di uno dei carrozzoni più squallidi e fetidi della politica calabrese, la Sorical.

Stamattina ancora lui, Gigino Incarnato, detto Tic Tac, commissario liquidatore a 100mila euro all’anno (esclusi i clienti e i parenti assunti…), viene ospitato dal media di regime e cerca in tutti i modi di difendere il suo operato fallimentare e superclientelare in Sorical… Il suo intermediario con i giornalisti lecchini e venduti è un collega che si chiama di cognome Mollo, assunto da Incarnato alla Sorical a 60mila euro all’anno e che ogni giorno che si sveglia combatte la sua “battaglia” con la lingua italiana coadiuvato (si fa per dire, per carità) dallo stesso Incarnato. E ogni volta che esce qualcosa firmato Gigino, la lingua italiana si rivolta nella tomba attraverso i suoi padri nobili ormai defunti.

Gigino Tic Tac, non più travestito da Nicola Adamo ma ormai novello Arlecchino della politica di casa nostra, deve aver capito che si mette male e dunque chiede a gran voce che Sorical esca dal suo stato di liquidazione e venga rilanciata, come se fino ad oggi il commissario di Sorical fosse stato un altro e non lui…

Ma qualcuno ha informato Gigino che ancora è lui il commissario di questa baracca sempre più penosa? O forse se ne ricorda solo quando deve appaltare 68 milioni di euro per acquistare contatori elettronici da una nota azienda molto vicina al suo “padrino” Capu i Liuni (Nicola Adamo per chi è nuovo di Iacchite’)? O quando deve assumere personale senza alcuna conoscenza se non quella dei “traffici” di denari pubblici? O quando cerca di riorganizzare l’acquedotto Abatemarco prevedendo un posto di comando per se stesso quando non sarà più commissario della Sorical?

Mollo che scrive travestito da Gigino arriva addirittura a criticare (!) le esperienze dell’autorità idrica in Puglia ed in Basilicata, i cui cittadini non conoscono cos’è l’emergenza idrica (a differenza di noi sventurati calabresi in mano a politici corrotti come lui) e difende i suoi compagni di merende (i corrottissimi fratelli Granata) dimenticando che il plurindagato Maximiliano (quello che è tutelato dalla moglie giudice, la signora Marletta) sta regalando 20 milioni di euro per la depurazione (che tutti sanno che dovrà diventare pubblica entro il 31 dicembre) alla sedicente cooperativa Kratos di un personaggio borderline come Alfonso Gallo, da sempre culo e camicia con i Servizi segreti e che ha stabilito la sede di questo contenitore farlocco in Spagna per lucrare senza problemi la somma che verrà pagata dalla Regione Calabria e quindi da noi calabresi se qualcuno non manderà all’aria questo piano squallido da delinquenti incalliti.

Ma questa volta il sindaco di un piccolo Comune, Carolei, ha smascherato i “potenti” e lo ha fatto pubblicamente, sparigliando clamorosamente i loro piani e facendo breccia nella testa di un assessore, il capitano Ultimo, che non può consentire che venga realizzata una PORCATA del genere. Forse è davvero arrivato il momento che i carrozzoni, che per 40 anni hanno divorato la Calabria, vengano cancellati anche qui da noi, chiudendo per sempre una triste pagina per la nostra terra.