Calabria paese dei balocchi. Le nomine ai faccendieri del Nord per pagare le “tangenti” alla Lega: l’accordo con Abramo

La Calabria diventata paese dei balocchi per faccendieri del Nord al fine di pagare “cambiali elettorali” alla Lega, ma potremmo tranquillamente definirle “tangenti” come andava di moda ai tempi di Mani Pulite, sta diventando una storia tragicomica. L’ennesima nomina, quella del manager degli stipendi d’oro a Malpensa, tale Giulio De Metrio, a capo della Sacal, dopo quelle ancora più “pesanti” della sanità, non può che indurci una triste riflessione sul fatto che i professionisti calabresi vengono sistematicamente scavalcati da questi soggetti, che continuano a sguazzare e a fare la bella vita anche con i soldi della Calabria. Il meccanismo ormai si è capito benissimo. Con buona pace delle professionalità della Calabria, costantemente penalizzate e messe in un angolo.

Entrando nello specifico, logica avrebbe voluto che l’incarico di manager della Sacal doveva andare a Catanzaro e/o Lamezia Terme ma è chiaro come il sole che nel capoluogo e nella città dell’aeroporto si sono accontentati dei soli posti in consiglio di amministrazione ed hanno rinunciato alla presidenza. Tradotto in soldoni: questo vuol.dire che il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo è stato zittito con qualche altra promessa, tipo magari quella di essere candidato alla Camera o al Senato alle prossime elezioni politiche.
E così sono entrati a far parte del nuovo Cda del Gruppo Sacal, che gestisce oltre all’aeroporto di Lamezia Terme anche gli scali di Reggio Calabria e Crotone, l’imprenditore catanzarese Daniele Rossi, nominato dalla Camera di Commercio di Catanzaro, e Maria Grazia Milone, scelta dall’amministrazione comunale di Lamezia Terme, attualmente presidente della Confederazione Italiana Agricoltori Calabria centro. In rappresentanza dei soci privati si confermano Adele Caruso e Davide Caruso che subentra al padre Renato. E il cerchio si è magicamente chiuso. Sempre sulle spalle dei calabresi onesti.