Calabria, riscriviamo la storia. Why Not: i soldi di Fincalabra prima a Chiaravalloti e poi a Loiero

I tempi ormai sono maturi, è tempo di ripercorrere la strada delle inchieste di Luigi De Magistris che hanno scritto la vera storia della massomafia calabrese e che ovviamente vengono viste come il fumo negli occhi dal sistema di potere che ancora comanda indisturbato e dai media di regime, che allora reagirono compatti contro il magistrato napoletano per rispondere agli ordini dei politici corrotti e massomafiosi. Da oggi quindi ripubblicheremo tutti gli atti conosciuti e pubblici di quella inchiesta – Why Not – neutralizzata dalla magistratura corrotta che ci dice la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità sulla massomafia che ci ammorba da trent’anni. 

A far scattare le indagini, era stata la testimonianza di Caterina Merante, un tempo stretta collaboratrice di Antonio Saladino. Al centro delle indagini, la loggia massonica di San Marino, base operativa del presunto comitato d’affari. Figura cardine quella di Antonino Saladino, ex veterinario, imprenditore rampante e bipartisan, referente per il Sud della Compagnia delle opere, associazione molto vicina all’Opus dei.

VERBALE DI ASSUNZIONE DI INFORMAZIONI DA PERSONA INFORMATA SUI FATTI

Il giorno 26 marzo 2007 alle ore 09,30, in località non indicata per ragioni di sicurezza e riservatezza, innanzi al Pubblico Ministero Luigi de Magistris, assistito per la redazione del presente atto dal Maresciallo Giuseppe Chiaravalloti addetto al Nucleo Operativo – Reparto Operativo dei Carabinieri di Catanzaro, è comparsa Caterina Merante…

Domanda: Ci risulta che la BRUTIUM sia stata costituita proprio il giorno prima della Legge Regionale 23/2002, è un caso?

MERANTE, si mostra reticente.

Domanda: Ci risulta che la BRUTIUM sia stata costituita proprio il giorno prima della Legge Regionale 23/2002, è un caso?

Non credo, per come ci è stato riferito da FRANZÈ, il tutto è stato fatto con la regia di SALADINO, potendo contare sulla piena collaborazione dell’allora Giunta Regionale, comunque sul punto potrà riferire in modo puntuale e analitico il FRANZE’, già all’epoca responsabile di Obiettivo Lavoro, poi divenuto sud area manager di OBIETTIVO LAVORO, al posto di SALADINO. CHIARAVALLOTI raccomanda persone a SALADINO, ed è anche colui che dà il via prima ad IPNOSI, tramite Luigi MAMONE, e successivamente al CONSORZIO CLIC.

Domanda: Ci risulta che la maggior parte delle 490 persone siano riconducibili a Pino GENTILE e Nicola ADAMO, è vero?

Risposta: Si è vero.

Domanda: Quali sono i rapporti tra Adamo e Saladino?

Risposta: Con il vicepresidente dell’attuale giunta regionale Nicola ADAMO il dr. SALADINO ha un rapporto privilegiato, lo definisce un suo amico di famiglia; ADAMO è politico fortemente carismatico ed intelligente, infatti, cerca sempre di essere molto attento a non esporsi personalmente, tanto è vero che il primo contratto tra la Regione Calabria ed OBIETTIVO LAVORO (riguardante 180 lavoratori interinali) ADAMO lo fa firmare all’ing. SERRAO. La maggioranza delle persone assunte dal SALADINO sono, appunto, da lui segnalate.

Domanda: Quali sono i rapporti tra SALADINO, ADAMO e la BRUNO BOSSIO?

Risposta: Il rapporto tra SALADINO ed ADAMO, è sempre  stato molto intenso, si consolida ancora di più dopo l’”incontro imprenditoriale” tra SALADINO e la BRUNO BOSSIO. In particolare, all’inizio, SALADINO instaura un rapporto stretto con la BRUNO BOSSIO a prescindere da Nicola ADAMO, tenuto conto che era anche il periodo dei problemi coniugali tra loro.

In particolare, SALADINO mette in rapporto la BRUNO BOSSIO con CHIARAVALLOTI: in tal modo, raggiungendo il duplice scopo di avere un canale preferenziale con Nicola ADAMO, leader dell’opposizione, segretario regionale dei DS, e con Giuseppe CHIARAVALLOTI, Presidente della Giunta Regionale. Il contatto SALADINO-BRUNO BOSSIO-CHIARAVALLOTI era prodromico soprattutto per la nascita del CONSORZIO CLIC. Doveva servire, tale consorzio, per rivitalizzare il settore informatico, in realtà serviva per poter canalizzare i finanziamenti nel settore informatico. SALADINO ci tiene molto che nel CLIC entri la famiglia ABRAMO, li incontra ripetutamente. Alla fine ci riesce. Da tenere presente che lui se ne interessa in quanto vuole che NEED sia l’advisor dell’operazione. Il momento storico in cui accade è particolare, è opinione diffusa che le prossime elezioni sarebbero state vinte dal centro-sinistra e in particolare da ADAMO. Per le imprese del settore informatico e quindi anche per gli ABRAMO diventa interessante entrare nel CLIC, il legame con la sinistra, attraverso la BRUNO BOSSIO, presidente del CLIC, e quindi Nicola ADAMO, è utile per garantirsi finanziamenti anche per il futuro. Questo mio ragionamento deriva da quanto detto ai tavoli della CDO proprio dal SALADINO. Nel progetto del CLIC ruolo centrale doveva essere svolto da Pietro MACRI’, già Project di IPNOSI, nonché amministratore delegato di MET SVILUPPO.

Domanda: qual è l’area politica di riferimento di MACRI’?

Risposta: L’area dell’On. Romano PRODI.

Domanda: e nel CLIC?

Risposta: SALADINO delega MACRI’ a seguire il progetto CLIC  con il Presidente CHIARAVALLOTI, e per suo conto ad incontrarlo, mentre la NEED faceva l’advisor, in tal modo avrebbe ottenuto consulenze commerciali dalle operazioni che avrebbe realizzato, intanto stipula con CLIC un contratto di service che prevede il fitto, la segreteria, il coordinamento (affidato all’ing. LILLO) e la consulenza contabile e fiscale. Le riunioni del consorzio CLIC avvenivano proprio nella sede della CDO.

E’ proprio in questo periodo che si intensifica il mio distacco dal dr. SALADINO, in quanto egli consente al MACRI’ di perpetrare una vera e propria truffa nei nostri confronti e il MACRI’ stesso si prodigava a dare lezioni di imprenditoria alla WhyNot e alle società maggiormente rappresentative della CdO. Difatti, SALADINO convoca i vertici della WHY NOT (io, FRANZE’ e LA CHIMIA) e ci costringe ad acquistare un software NAVISION dato dal MACRI’ (ci avevano provato anche con l’azienda di OMISSIS, mio marito, senza successo), per la “modica” cifra di circa 250.000 euro.

MACRI’ assicura a SALADINO, che in tal modo avrebbe avuto il pieno controllo sui conti della WhyNot, in modo del tutto incoerente con quanto stabilito alla nascita dell’azienda con i tre soci della WhyNot (MERANTE, FRANZE’ e LA CHIMIA), quando SALADINO aveva sostenuto “WhyNot è di chi la fa, ne rispondete civilmente e penalmente, io nella gestione non devo entrarci”  Questo episodio lo racconto, per far comprendere il clima che si è instaurato  nel tempo tra SALADINO  e la WhyNot e per far comprendere quanto fosse stretto il legame tra SALADINO e MACRI’.

Si tratta di un software che, in realtà, non ha mai funzionato. Quando MET SVILUPPO è fallita sono venuti in WHY NOT alcuni dipendenti della predetta società per chiederci scusa, in quanto ben sapevano che il loro prodotto non era applicabile ad un’azienda di servizi. Mi dissero che MACRI’ riusciva ad ottenere tutto quello che voleva grazie ai suoi buoni uffici con il dr. SALADINO ed i suoi legami. WHY NOT entra nel progetto CLIC in quanto, all’epoca, avevamo ancora un rapporto di sudditanza nei confronti di SALADINO.

La WHY NOT serviva al SALADINO per avere una società di sua diretta promanazione nel consorzio. Posso dire che il CONSORZIO CLIC, attraverso in particolare il legame tra la BRUNO BOSSIO e Pietro MACRI’ (quindi tra CM SISTEMI e MET SVILUPPO), riesce ad ottenere, grazie al ruolo di Antonio GARGANO, presidente di FINCALABRA, 3.600.000 euro (società che ha anche sostenuto finanziariamente la MET SVILUPPO).

Tali soldi sono stati erogati durante la presidenza CHIARAVALLOTI ma il rapporto si è anche consolidato, successivamente, con la giunta LOIERO, quando ADAMO è divenuto assessore al bilancio ed alle attività produttive ed all’energia. I soldi dati al CONSORZIO CLIC finiscono, poi, in TESI.

Le somme sono divise in due tranches: la prima, viene erogata dalla giunta CHIARAVALLOTI, la seconda dalla giunta LOIERO, in particolare da Nicola ADAMO. Posso dire che il CONSORZIO CLIC è stato, alla fine dei conti, inefficace, in quanto nulla è stato realizzato. Il ruolo del GARGANO ha dell’incredibile in quanto, prima delibera il finanziamento in favore di TESI e, successivamente, diviene presidente di tale ultima società. L’affare doveva essere questo: si trattava di canalizzare le somme, assai ingenti, provenienti dall’unione europea, nel settore dell’informatica.

La società che doveva essere favorita era TESI, azienda di interesse della BRUNO BOSSIO e di ADAMO: credo che inizialmente TESI, prima dell’attuale vigente legislazione sulle gare, essendo società mista pubblico-privata, otteneva l’affidamento delle commesse direttamente, senza bisogno di gare; da TESI dovevano transitare tutti i lavori per la Calabria informatica. Successivamente, invece, mutata la legislazione, si discute all’interno del CLIC dell’idea di SVITEC CALABRIA, anche perché ci si era resi conto dell’inadeguatezza di TESI, e che avrebbe dovuto essere presieduta da Enza BRUNO BOSSIO.

In realtà, la situazione si complica in quanto LOIERO non consente che ADAMO e la BRUNO BOSSIO gestiscano, da soli, tutto il settore dell’informatica. E’ a questo punto che Enza BRUNO BOSSIO, che nel frattempo si era molto legata a Marinella DE GRANO, amministratore delegato di ADEPTA. ADEPTA entra nel Consorzio CLIC quando MET viene posta in liquidazione, anche se la Marinella DE GRANO ha sempre partecipato alle riunioni del CLIC quale moglie di Pietro MACRI’ e, soprattutto, di Avvocato che curava gli interessi del consorzio.

SALADINO e la BRUNO BOSSIO si aspettavano molto dalla famiglia DE GRANO, pieno appoggio, in quanto il fratello Francesco era assessore della giunta LOIERO, con delega proprio ai fondi comunitari e indicato come assessore a Loiero proprio da loro. Sta di fatto, però, che LOIERO, da Presidente della Giunta, non consentiva che il gruppo ADAMO potesse gestire, in questo modo, l’intera fetta dei fondi europei e il DE GRANO si era nel frattempo, così diceva SALADINO, fatto benvolere e quindi legato a LOIERO. E’ a questo punto che si incrinano, quindi, anche i rapporti tra la BRUNO BOSSIO e MACRI’, quando la prima si rende conto di non poter fare affidamento totale sulla famiglia DE GRANO. Questo ovviamente irrita molto la BRUNO BOSSIO.

3 – (continua)