Un laboratorio/residenza a cura di Francesco Saponaro e Teatri Uniti, in occasione dell’allestimento dello Spettacolo “Calderon” di Pier Paolo Pasolini. Regia di Francesco Saponaro.
Negli spazi del Teatro Auditorium Unical sarà messo in prova e allestito lo spettacolo “Calderon” su testo di Pier Paolo Pasolini, che debutterà il 4 e il 5 febbraio 2016 presso il TAU, per poi andare in scena, sempre in febbraio, al Piccolo Teatro di Milano.
Il regista Francesco Saponaro e la compagnia Teatri Uniti ora cercano comparse maschili e femminili per una ripresa video che sarà inserita nello spettacolo “Calderon”. Le riprese del video verranno effettuate Domenica 24 gennaio in Piazza degli Eroi (centro storico di Rende) dalle 09:30 in poi. Le comparse possono essere di ogni età e nazionalità.
Chi si propone è invitato a inviare (entro domani sera) il proprio nominativo e contatto telefonico al seguente indirizzo mail:
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Sul progetto “Calderon”
In questo particolare momento storico ritornare su un autore come Pasolini significa riaffermare il senso di una necessità artistica e politica, di un confronto permanente con la voce del più lucido e scomodo poeta del nostro tempo.
Il testo teatrale scelto per il laboratorio/residenza è “Calderón”, pubblicato in edizione definitiva nel 1973 e ispirato a “La vida es sueño” di Pedro Calderon de La Barca. Il percorso di formazione prevede la partecipazione degli studenti alla costruzione dello spettacolo che vede in scena interpreti come Andrea Renzi e Anna Buonaiuto.
In “Calderón” i personaggi sono gli stessi del dramma spagnolo ma cambia l’ambientazione in cui essi si muovono: ci troviamo infatti nella Spagna franchista del 1967. Tutto il dramma è pervaso dal dubbio e dallo smarrimento, dal rapporto feroce tra individuo e potere, in un costante gioco di opposizione fra realtà e allucinazione.
A fare da sfondo all’intera vicenda è il capolavoro “Las Meninas” di Velázquez, dipinto prepotente e ambiguo, in cui vige la moltiplicazione degli sguardi, delle rappresentazioni tra visibile e invisibile, in un gioco costante di campo e controcampo che rimanda, con tutta evidenza, al cinema e al rapporto originario di Pasolini con le arti figurative.
Lavorare a un progetto di residenza creativa a partire dallo studio e dalla messa in scena di questo dramma di Pasolini, significa, in ogni caso, fare i conti con le strutture tematiche e con quei riferimenti espressivi che, da un lato sottendono a tutta la poetica dell’autore e, dall’altro, mettono in gioco le suggestioni che risiedono soprattutto nelle interferenze culturali e antropologiche tra Italia e Spagna.
(Francesco Saponaro)