dalla pagina FB di Pasquale Cersosimo
Oggi Cocò Campolongo avrebbe compiuto 11 anni, tra qualche settimana sarebbe andato alle scuole medie.
Il ricordo di questo piccolo cucciolo d’uomo ogni volta ci strazia l’anima.
Perché Cocò non è solo un bambino ucciso dalla mafia.
Cocò è la triste testimonianza di uno stato che non esiste, di un diritto scritto solo sulla carta, del pressappochismo su cui campa la nostra regione.
I bisogni di Cocò erano stati scritti ma sono rimasti su una scrivania, in qualche freddo fascicolo. Cocò non è stato proprio preso in considerazione, così come non vengono presi in considerazione decine e decine di minori.
Cocò è la testimonianza di una Calabria che non funziona.
Ma oggi diventa anche un esempio, diventa un incentivo a migliorare e migliorarsi.
Affinché non succeda mai più.
Ciao Cocò, sempre nei nostri cuori, da lassù guarda e proteggi i tuoi cari.
