Catanzaro, Fiorita: “Abramo: grandi ambizioni, piccoli comportamenti e il duello con Tallini”

di Nicola Fiorita

consigliere comunale Catanzaro 

Voglio tornare, a mente fredda, sul consiglio comunale di mercoledì scorso, per rimarcare il comportamento del Sindaco Abramo e riflettere sulle ragioni che potrebbero averlo indotto. Ora, si sa che Sergio Abramo ha sempre fagocitato avversari, e persino alleati, pur di arrivare a centrare i suoi obiettivi politici. Non è una novità e più di qualche vittima, diciamo così eccellente, sacrificata sull’altare della vittoria, in passato c’è stata. Negli ultimi tempi, però, al sindaco sembra davvero essere slittata la frizione. Non si contiene, infatti, nella smaniosa ricerca di arrivare ad ottenere una seconda candidatura alla presidenza della Regione per il centrodestra e palesa un certo nervosismo e un’allergia alle critiche, mai mostrati prima. Non che mi sia mai sembrato un campione di tolleranza, quando si osa contraddirlo o metterlo in discussione, ma non era mai accaduto che arrivasse a mancare di rispetto agli avversari come ha fatto nell’ultimo consiglio comunale. Mai un sindaco, per di più di lungo corso, dovrebbe platealmente voltare le spalle all’opposizione, organismo di controllo della maggioranza in una logica democratica di pesi e contrappesi, assumendo l’atteggiamento di scolaretto offeso per le critiche provenienti dai nostri banchi. Un atteggiamento puerile, o molto più probabilmente scaltro, che comunque sia non ha scusanti.

Dico scaltro perché tale considero Abramo e perché la mia sensazione è che il Sindaco abbia voluto mischiare le carte, prendendo a pretesto le valutazioni anche aspre sulla sorte di Giovino relative agli orientamenti espressi in merito dall’amministrazione, per non affrontare i veri problemi della città.

Alla fine della fiera, dunque, mi pare che Abramo abbia valutato conveniente alzare un polverone adducendo come scusa il confronto dialettico che si stava sviluppando in Aula e le considerazioni apparse sulla stampa sui rischi che corre la grande, ed evidentemente appetibile, area di Giovino. Deboluccia, converrà con me il sindaco, una simile posizione.

La reazione scomposta di Abramo, allora, è più probabilmente da ricercarsi nel duello interno con l’on. Tallini, che sembra ora di nuovo sbilanciarsi in favore di quest’ultimo. Una sfida sfiancante e dagli esiti incerti, soprattutto in chiave regionale, in cui il peso di Tallini sembra rappresentare una zavorra troppo gravosa per le ambizioni del sindaco.

Ma questo è un problema di Abramo, che gli lasciamo volentieri. Quello che ci preme, al contrario, è ribadire che un Sindaco non dovrebbe mai comportarsi in maniera scorretta con la minoranza in consiglio – che rappresenta, ricordiamolo, la maggioranza dei votanti alle ultime elezioni – e soprattutto ribadire che un Sindaco non dovrebbe barattare la sovranità e gli interessi del capoluogo per coltivare l’ardito sogno di diventare governatore.