Catanzaro, Fiorita aveva già gettato la maschera: il direttore sanitario di don Pierino Citrigno assessore al welfare!

Nicola Fiorita, uno dei due candidati ombra della massomafia catanzarese insieme al collega Donato (si faceva fatica a capire chi è peggio…), a differenza del presunto rivale – ché poi alla fine mangiano sempre nello stesso scifo – aveva già deciso di indentificarsi come l’eroe dei due mondi: il mondo di mezzo e quello della chiesa inquinata. Oggi ufficializzerà la nuova giunta ma qualche tassello lo aveva già reso noto prima del tragicomico ballottaggio nel quale il centrodestra ha completato l’operazione “Tafazzi” già vista recentemente a Cosenza e qualche anno fa a Corigliano-Rossano.

Fiorita altro non è che l’ultras della morale di plastica che cerca di costruire le sue fortune politiche sulla peggiore complicità che è il patrimonio della città di Catanzaro, usa lo slogan per nascondere un vuoto di pensiero autenticamente siderale e cerca di toccare le corde sensibili dei catanzaresi chiedendo il voto, perché solo così il Catanzaro – la squadra di calcio – “tornerà in serie A…”.

Ha studiato da leader, così dice don Nicola Fiorita, il prelato dell’Università della Calabria, e svestiti gli abiti del papaboys è diventato, rispondendo agli indirizzi dei “notabili” della città del Crati alleati della massomafia catanzarese che conta, un fine allibratore. Il cambiamento è servito!

Catanzaro è la città della massomafia, ma anche la terra dei miracoli, quelli che meno ti aspetti per citare il parassita che sta alla Regione, che come sapete rappresenta sia la molto presunta sinistra sia la destra più rozza e becera, da Peppe ‘ndrina al collega professore di Fiorita che vorrebbe fare anche lui il sindaco.

Nicola Fiorita è l’ultimo in ordine di uscita. Non è un “fenomeno” socialmente mistico come vorrebbe apparire, al contrario è una scoria tossica e pericolosa per il futuro della città, perché legato sottotraccia ai peggiori soggetti a piede libero (Tallini, Parente e adesso anche Citrigno), quelli che hanno il loro punto di arrivo nel forziere della sanità regionale. 

Il campo largo che è la proposta politica di Fiorita, peraltro suggerita da Enrico Letta, il famoso chansonnier transalpino ritornato in terra italica, a Catanzaro è diventato una prateria in uso a iene ridens, avvoltoi, consumate carogne, strozzini e qualche cinghiale, che diversamente dal pensiero dell’avvocato Antonello Talerico – già trombato dalle urne -, sono quelli di importazione “estera” perché espressione della famosa massomafia cosentina, in ogni caso stretta alleata in affari con quella catanzarese.

In questo contesto il professore di religione Nicola Fiorita sta costruendo la sua alternativa per guidare la città di Catanzaro, dove il suo ruolo sarà quello del navigatore visto che il timore resta saldamente nelle mani dei suoi manovratori: gli impresentabili della Legacoop e quelli “nascosti” facenti parte della ‘ndrina di don Mimmo “Savastano” in Tallini, insieme al boss delle cliniche Claudio Parente con la sua lista di indagati di Officine del Sud. Il campo è largo, anzi larghissimo tanto da somigliare ad una colonia penale dove fra i loschi figuri oggi si aggiunge ufficialmente lo “strozzino” cosentino ormai “sdoganato” alla grande anche a Catanzaro, don Pierino Citrigno, il peggiore boss della sanità calabrese, insieme ai faccendieri del gruppo iGreco.

A Catanzaro bastava già sapere che nelle retrovie a sostenere Nicola Fiorita ci fossero i boss della sanità cittadina, Claudio Parente e Massimo Poggi sotto la regia di Mimmo Tallini e già questo era ed è un elemento di seria preoccupazione nonostante le dichiarazioni false di disimpegno nel ballottaggio, mentre le linee telefoniche sono sempre occupate alla ricerca del consenso per il prelato universitario. Noi questo è da tempo che lo affermiamo,  per come abbiamo detto che diventa difficile spiegare come punto del programma di Fiorita, quello che riguarda il disagio sociale e le periferie degradate, che i voti di Parente non puzzano più e che la truffa sui suoli comunali che è sfociata nell’operazione  “Corvo” messa a segno dalla procura di Nicola Gratteri è stata una svista, che riceve l’assoluzione oggi per interesse elettorale, dallo stesso Fiorita e dagli esponenti dei 5Stelle residenti nel quartiere.

Come sempre è Facebook a venirci in aiuto, per svelare al prossimo le bugie e gli slogan di don Nicola Fiorita e per comprendere che il suo circuito è ingrossato da sprovveduti, oppure al peggio da imbecilli che credono che il loro candidato sia la porta blindata di chiusura alle clientele a favore degli “amici degli amici”. Tallini e Parente sono sempre li, tirano le fila e mandano avanti l’avvocato Antonello Talerico, la foglia di fico, a sponsorizzare il professore di religione Fiorita, mentre la truffa ventennale della riqualificazione di Corvo-Aranceto, firmata dalla Vivere Insieme resta sotto i balconi – fra Via Bezzecca e Via Magenta – dei maggiorenti locali del Movimento 5Stelle, la cui protesta si è spenta visto che i voti pesano e non puzzano più.

Sono sempre le “affinità” elettive e criminali il catalizzatore delle umane virtù e così, mentre le truppe cammellate delle pasionarie in disarmo e degli sprovveduti di Nicola Fiorita difendono il perimetro al pari della Spianata delle Moschee, nel buio della sala si tratta e la massomafia si ricompone, incoronando con il cartone il prelato Fiorita e consolidando la spina dorsale del profitto nella città della salute: la spartizione sanitaria.

L’annuncio lo aveva offerto alla città poche ore prima del ballottaggio vincente proprio Nicola Fiorita, individuando nel dott. Bonaventura Lazzaro, detto Venturino il possibile assessore al Welfare, a cui si aggiunge l’ex vicequestore Marinella Giordano, quale delegata alla sicurezza cittadina. Fin qui nulla di strano, si parla di professionisti, rispetto ai quali resistono dei dubbi, diciamo pure esterni al loro background. E come sempre i social ci vengono in soccorso, come memoria storica e come archivio.

Rispetto all’ex vicequestore Giordano, salta fuori la sua adesione ad una raccolta di firme a difesa dell’avvocato Giancarlo Pittelli: una specie di contrapposizione funzionale all’azione della procura guidata da Nicola Gratteri. La scelta può essere anche condivisibile sul piano umano, però viene a cadere il monolite della morale afgana di don Nicola Fiorita, quello suonato con il piffero fra le strade della città.

Altra cosa è Venturino Lazzaro, direttore sanitario del Centro Clinico San Vitaliano, la clinica del boss usuraio (don) Pierino Citrigno a Catanzaro. Il dubbio è forte: Nicola Fiorita sta consegnando la “cassa” a don Pierino. Quei soldi in arrivo con il PNRR sul welfare, aprendo un’autostrada al malaffare e, rinsaldando così la sua alleanza con i coniugi cosentini, Capu i Liuni e Madame Fifì – Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio – suoi sponsor nella città capitolina e compari di truffa del buon Citrigno.

La trovata di marketing politico, annunciata con squillo di tromba da don Nicola Fiorita il prelato, si è rivelata una sorta di passepartout, perché Citrigno è quello che insieme alla cordata catanzarese guidata da Claudio Parente avevano cercato di comprare in saldo la clinica Sant’Anna, giusto per aumentare il loro potere di raccolta nella città. La difesa fu ad oltranza, così dice bluffando il buon Fiorita, solo per essersi messo in piazza un solo giorno, un Primo Maggio, con una specie di flash mob fatto di selfie e qualche residuato bellico locale. Ma lui, Nicola Fiorita, difende la città dalla massomafia, così dice, tanto che consegna le chiavi della cassaforte e del welfare al peggiore avvoltoio della sanità calabrese. Questa è la storia. Questa è la verità.

Se questa non bastasse, resta sempre la trincea per difendere Catanzaro, magari con il buon don Mimmo “Savastano” (sempre in Tallini), il boss delle cliniche Claudio Parente e qualche altro prete affarista di anime e soldi, giusto per fare un nome, don Alfonso Velonà, che si localizza in quel di Botricello, protetto e schermato da una Chiesa locale incapace di recuperare dignità e credibilità e, dai suoi padrini: gli sponsor locali occulti a parole e da prima fila del professore di religione don Nicola Fiorita, da pochi giorni sindaco dei poteri forti a Catanzaro. Altro che “cambiaVento”…