Catanzaro in Serie B. Noto: “I nostri modelli sono Atalanta, Udinese e Sassuolo”

A Catanzaro ormai erano pronti da tempo per un salto in Serie B che aspettavano da qualche anno: “Nello scorso torneo la B ci fu sottratta male dal Padova. Ora ci siamo. I nostri modelli si chiamano Atalanta, Udinese, Sassuolo”, spiega il presidente Floriano Noto, al timone dal 2017, che è pronto a una bella operazione di marketing territoriale: “Noi già giochiamo col marchio del consorzio della cipolla di Tropea sulle maglie. Coinvolgere anche Caffo di Amaro del Capo e Callipo del tonno in una partnership che ora seguono altri club, sarebbe bello. Dobbiamo produrre giovani e per questo pensiamo a un centro sportivo. Questa è una piazza calda, i calciatori che scendono dal Nord mi dicono che si esaltano di più. Abbiamo rigenerato l’usato sicuro Iemmello (23 reti con quella di oggi, ndr). Qualche ingaggio superiore alla media lo abbiamo (oltre i 100 mila euro, ndr), ma vogliamo questo salto. E il tecnico Vivarini non solo è bravo, ma è pure una gran persona”. Allo stadio penserà il Comune che ha in mano 9 milioni dalla Regione: “Non li hanno ancora erogati, ma serviranno per alcune opere di base” dice il sindaco tifoso: “Il difensore Brighenti, superman e il centrocampista Ghion sono i miei simboli”.

L’uomo della Grande distribuzione in Calabria, proprietario del Gruppo Az, sta facendo grande anche il «suo» Catanzaro Calcio. Floriano Noto, ingegnere, 64 anni, è uno dei gigante dell’economia meridionale. E, mentre le grandi holding americane si sono impossessati di molti gran club italiani di A e B, con obiettivo il profitto, il calabrese Floriano Noto ha messo mano al portafogli per acquistare una società che in passato ha navigato in brutte acque non solo economiche, avendo subito l’onta della retrocessione dalla B alla C e un’inchiesta sportiva dalla quale è uscita indenne.

Salto in serie B

Floriano Noto ha voluto legare la sua storia d’imprenditore di successo alle sorti calcistiche del Catanzaro, diventata ormai la sua città, essendo lui nato ad Albi, un piccolo comune di 1.000 anime, distante 20 chilometri dal capoluogo. La passione per il calcio e soprattutto il sogno di poter un giorno diventare proprietario della sua squadra del cuore, si è avverato nel 2017. Un anno importante per la famiglia Noto che proprio in quei mesi legava le sue attività commerciali ai più grandi gruppi del settore: Auchan, Sidis sino ad arrivare a costituire la Coop Alleanza, insieme al gruppo Coop. Una storia, quella dei Noto, nata 40anni fa quando a Catanzaro nacque il primo supermercato Az, grazie all’intuito del commendatore Leonetto, padre di Floriano.

Prima del girone

La solidità economica del suo impero – 250 milioni di fatturato annui – 39 punti vendita di cui 28 diretti e 11 in franchising – ha certamente dato respiro e garanzie alla società: gli acquisti estivi di Iemmello (un passato in A con il Sassuolo), Ghion (un mediano di proprietà del Sassuolo di cui si parla benissimo) e Vandeputte, hanno fatto grande il Catanzaro. Al di là delle competenze calcistiche, il cavaliere Noto ha messo il suo marchio di fabbrica dentro la struttura societaria, rimettendo in ordine i bilanci e riportando in gran numero la gente sugli spalti – il Ceravolo è quasi sempre pieno – e l’entusiasmo in città che non si vedeva dai tempi di Nicola Ceravolo, il mitico presidente che portò in A le aquile, Erano i tempi di Mammì, Palanca, Ranieri e Mauro. Sette anni in Serie A tra il 1971 e il 1983. Floriano Noto è un imprenditore che ha scalato e raggiunto traguardi anche in Confindustria e ha un progetto davanti. Che non si ferma qui.