Catanzaro, la Conad chiusa è anche un caso politico. E Ferraiolo è stato “ufficialmente” sconfessato

La vicenda della chiusura della Conad su Corso Mazzini a Catanzaro non è una novità nel dibattito politico del capoluogo calabrese. Il 7 gennaio, a poco più di un mese dall’apertura il futuro del nuovo supermercato su Corso Mazzini era già incerto. A Palazzo De Nobili infatti si era deciso di aprire un procedimento di verifica su tutto l’iter che ha consentito al marchio della grande distribuzione di aprire nel centro cittadino. La società che gestisce il supermercato Conad aveva dieci giorni di tempo per rispondere con propria memoria ai rilievi sollevati dagli uffici dell’amministrazione comunale.
La Gazzetta del Sud all’epoca annotava: “… Non è però solo una questione di carte bollate. L’imprenditore cui fa riferimento il marchio Conad a Catanzaro è Maurizio Mottola di Amato ex consigliere comunale e candidato nell’ultima tornata elettorale all’interno della lista Riformisti Avanti, a sostegno del candidato a sindaco Valerio Donato.

La vicenda ha quindi comprensibili risvolti politici. Il caso era stato sollevato poco dopo l’apertura dell’esercizio commerciale nel corso di una seduta della commissione Attività produttive. Alcuni consiglieri comunali avevano chiesto chiarimenti al settore, all’epoca ancora diretto dal dirigente Antonio Ferraiolo (ora dopo la rotazione decisa dal sindaco Nicola Fiorita assegnato al settore Personale e Servizi sociali).

In quella riunione erano emersi dubbi e perplessità sul possesso di tutti i requisiti necessari per procedere all’apertura dell’attività. Più in particolare era stato evidenziato che essendo l’area occupata superiore ai 400 metri quadri il supermercato avrebbe dovuto rispettare alcune prescrizioni. A partire dalle uscite di sicurezza, per passare alle zone di carico e scarico e per finire alla disponibilità di un numero congruo di parcheggi. Ma soprattutto sarebbe in contrasto con quanto previsto dal piano regolatore del commercio. Negli stessi giorni è stata presentata anche una richiesta di accesso agli atti per conoscere l’iter procedimentale che ha portato all’inaugurazione dello store…”. Fin qui la ricostruzione dei fatti. Ieri è arrivata l’ordinanza di chiusura del supermercato.