Catanzaro. La truffa dei Buoni spesa Covid cristallizzata da imbarazzanti riscontri investigativi

Al Comune  di Catanzaro, lo scandalo truffa  dei Buoni spesa Covid si allarga e sarà una inchiesta dai riscontri investigativi  imbarazzanti, soprattutto per il sindaco Sergio Abramo, che come al solito sa sempre tutto ma recita la parte di chi “Eu non sacciu nenta e a mia non mi dissaru nenta…”, insomma sa ma finge di non sapere, il solito gioco delle tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo. Ecco allora che l’imbarazzo sarà ingenerato dal fatto che la truffa dei Buoni spesa Covid è partita tutta dai fedelissimi del sindaco Abramo, consiglieri comunali e pure qualche assessore della sua Giunta, che si sono preparati la campagna elettorale a spese dei cittadini catanzaresi. Infatti c’è già chi è in grado di fornire alla Procura della Repubblica del Dott. Gratteri, alcuni riscontri ed indizi importanti circa la “truffa dei Buoni spesa Covid del Comune di Catanzaro”. Esisterebbero infatti fotografie, registrazioni audio e non solo, comprovanti  l’agire spregiudicato messo in atto non solo dal plurindagato consigliere comunale Giuseppe Pisano, capogruppo del Gruppo Catanzaro con ABRAMO, ma anche da un altro fedelissimo del sindaco ovvero il consigliere comunale Fabio Talarico (amico di merenda del consigliere Pisano). Talarico è componente dello Staff del Presidente Abramo alla Provincia, e nel suo curriculum, consultabile sul portale dell’amministrazione comunale, risulta essere impiegato dal 1 Marzo 2011 ad oggi presso il Sindacato & Agenzia di Servizi – CAF – FENAPI, sito in  Catanzaro, e insieme al suo socio in malaffare Giuseppe Pisano, “…hanno truccato, forzato, ed approfittato dell’utilizzo improprio dei  Buoni Spesa Covid, attraverso artifici amministrativi atti a far si che attraverso il loro ruolo di amministratori pubblici, avendo libero e costante accesso diretto presso gli uffici interessati alle pratiche ed alla determinazione degli elenchi aventi diritto,  potevano coì entrare in possesso diretto ed utilizzo discrezionale degli stessi Buoni Spesa Covid, che venivano successivamente messi a disposizione e portati all’incasso spesa, da parte dei loro diretti capi elettori ed elettori… con la promessa in cambio della raccolta di voti per l’appuntamento elettorale delle elezioni amministrative al comune di Catanzaro nella prossima tornata 2022” gli stessi buoni a vantaggio esclusivo dei loro capi elettori.

Sostanzialmente i due amministratori del Comune di Catanzaro Fabio Talarico e Giuseppe Pisano hanno avuto nella loro indebita e diretta disponibilità  circa 300 Buoni Spesa COVID, equivalenti alla somma di  €15.000,00 (quindicimilaeuro) una ingente somma essendo che il comune di Catanzaro ha avuto un corrispettivo di ben 622.000,00 (seicentoventiduemilaeuro) come finanziamento dalla Protezione Civile Nazionale, in bilancio comunale per l’erogazione dei  Buoni Spesa COVID a persone e famiglie in difficoltà. Le famiglie alle quali è stato erogato il Buono Spesa COVID a Catanzaro tra il 2020 ed il 2021 sono state ben 2.500 nuclei familiari, un pacchetto di voti lievitato a vantaggio di Pisano e Talarico,  grazie alla truffa posta in essere dai due amministratori comunali.

Infatti è proprio Giuseppe  Pisano a ripetere ed essere “ascoltato in più momenti” tra i corridoi e per le stanze di Palazzo De Nobili, che affermava “io sono coperto elettoralmente… mi sono mosso chi cazzi…sono fortissimo perché ho fatto una serie eh operazioni elettorali…ed alle prossime elezioni comunali del 2022 io sarò il più votato in città… supererò anche i mille(1000) voti…”.

Il sodalizio criminale tra Fabio Talarico e Giuseppe Pisano risulta essere consolidato per stessa affermazione dei due consiglieri che hanno inteso definire un patto elettorale per le prossime elezioni comunali del 2022. Infatti tra i loro perversi confronti dialettici, si coglie spesso l’affermazione del Pisano (non smentita ma avallata dal Talarico) che vede Giuseppe Pisano candidato alle prossime elezioni comunali in coppia abbinata alla quota rosa assessore Alessandra Lobello, compagna di vita della stesso Fabio Talarico.

Certamente questo sodalizio elettorale avrà una sicura affermazione dirompente grazie al voto dopato dalla indebita truffa e distribuzione dei Buoni spesa Covid. Lo sanno benissimo gli elettori residenti a Santa Maria, Fortuna, Aranceto, Giovino, Corvo, Catanzaro Lido, Via Caduti 16 Marzo, Viale Crotone, e nel Centro Storico della Città di Catanzaro, che pur NON avendo diritto hanno goduto di questo ripugnante vantaggio da parte di Pisano e Talarico. Oltre ai due consiglieri comunali, le attenzioni della Procura del Dott. Gratteri dovrebbero essere focalizzate anche sui cittadini complici della truffa, che hanno usufruito indebitamente dei Buoni spesa Covid comunali. Basterebbe andare a raffrontare i Buoni Spesa Covid presso gli esercizi commerciali dove sono stati incassati, visto che l’elenco comunale degli esercizi commerciali, è stato stranamente integrato per ben due volte, proprio sotto sollecitazione di Fabio Talarico e Giuseppe Pisano. Una integrazione degli elenchi commerciali disponibili ad accettare i Buoni Spesa Covid è avvenuta il 18 Dicembre 2020 e l’altra il 22 Dicembre 2020.

Il tutto avveniva proprio a ridosso della emanazione del rinvio del termine per la presentazione delle domande da parte dei cittadini percettori.

Successivamente il 4 Gennaio 2021 l’amministrazione Comunale, sul proprio portale web annunciava che: L’amministrazione comunale ha concluso l’erogazione dei Buoni Spesa spendendo tutti i 409mila euro erogati dalla Regione, ed i Buoni Spesa Covid dovranno essere spesi entro il 31 gennaio 2021, sono stati erogati Buoni Spesa Covid per 1.300 domande su 3.100; Annunciando poi che sarebbe stato pubblicato a breve un ulteriore avviso per l’erogazione dei nuovi Buoni Spesa Covid finanziati dal Governo nazionale con circa 600mila euro”.

Ora non ci resta che attendere la deflagrazione dell’ennesima inchiesta giudiziaria della truffa dei Buoni Spesa Covid al comune di Catanzaro, dove si ruba ai poveri per dare ai ricchi… anzi ai propri elettori compiacenti.