Corigliano, l’Autoparco Comunale è una “bomba ecologica” ma tutti fanno finta di niente

La “bomba ecologica” dell’Autoparco Comunale di C/da Bonifacio a Corigliano

Quando si parla di criminalità, si pensa, immediatamente, alle organizzazioni mafiose e affini e via dicendo. Purtroppo c’è anche quella delle istituzioni ed in particolare dei colletti bianchi. Insomma, di tutti coloro che scelgono funzioni direzionali, di responsabilità e che lavorano (o almeno dovrebbero) presso le istituzioni pubbliche.

E’ quello che è accaduto e accade tuttora nell’ex comune di Corigliano Calabro.

L’Autoparco Comunale di contrada Bonifacio è stato chiuso in quanto è una vera “bomba ecologica” per la presenza di amianto sui tetti del capannone.

Qualche anno addietro (era il 2012) una sigla sindacale aveva denunciato la presenza di amianto sul luogo di lavoro, laddove c’erano gli uffici della manutenzione, l’ufficio ambiente, gli uffici tecnici e tutti gli automezzi del comune. E tra i mezzi comunali c’erano anche scuolabus, mezzi della Croce Rossa e mezzi della protezione civile.

Solo dopo varie istanze da parte dei lavoratori e dei sindacati ed in seguito alle varie denunce fatte in Procura, si è intervenuti da parte delle autorità preposte al controllo e cioè da parte dell’Asp di Cosenza (2012) e dell’Arpacal (2017). E tutti hanno potuto constatare la grave pericolosità del sito in questione vietando l’utilizzo di tutto il perimetro dell’autoparco.

A tutto ciò si aggiunse, anche, la relazione fatta dal responsabile alla sicurezza del Comune che ne vietava l’utilizzo fino ad un raggio di 200 metri.

Volete sapere perché si parla di criminalità? Perché tutto ciò è emerso anni addietro e solo in seguito all’ennesimo esposto fatto in Procura ci si è adoperati a chiudere gli uffici. Anche se con molta parsimonia.

Gli impiegati sono stati trasferiti in altra sede mentre gli automezzi sono rimasti per molto tempo parcheggiati sempre nel perimetro vietato. E tra questi anche gli scuolabus, che hanno fatto servizio fino alla chiusura delle scuole nonché le ambulanze e i mezzi della Croce Rossa che saltuariamente vengono utilizzati a seconda della necessità e che ancora oggi sono parcheggiati presso l’autoparco. Ma non era vietato? E non era altamente pericoloso? Alla faccia della prevenzione e del rispetto della incolumità dei bambini e dei cittadini e del personale che utilizzano quei mezzi…

Al momento gli scuolabus sono stati dirottati all’Autoparco di Rossano dove c’è sempre la presenza di amianto. E rimane ancora più sconcertante come, nel perimetro dell’Autoparco incriminato, si svolgano ancora attività. Basta recarsi al Centro di Raccolta gestito dalla ditta Ecoross. Qui si trovano dipendenti che vi lavorano giornalmente a loro rischio e pericolo. Come se l’amianto facesse distinzione tra i dipendenti pubblici e privati e i cittadini…

Ecco perché sono dei criminali. Così vanno chiamati coloro che hanno il grado di Responsabile di Settore, di Dirigente (la beffa è che viene pagato un esterno|), di Rup e via dicendo, in quanto è da anni che sanno di tale situazione e hanno sempre taciuto.

Hanno taciuto finanche con la popolazione coriglianese e per di più li invitavano a conferire gratuitamente presso il Centro di Raccolta ma non avvisandoli del grave pericolo.

E intanto, questi prodi dipendenti, funzionari e dirigenti segnalano addirittura un loro collega per comportamenti lesivi dell’immagine dell’amministrazione comunale facendo scaturire un’inchiesta disciplinare con una richiesta di sospensione e ammenda pecuniaria. Siamo all’assurdo.

Per questi criminali, ci si augura un pronto intervento da parte del sindaco (probabilmente non ne è neanche a conoscenza) e della magistratura, in quanto vi sono tutti i presupposti di condotta criminale e lesiva nei confronti dei dipendenti che hanno lavorato presso l’autoparco comunale, dei dipendenti della Ecoross che lavorano al Centro di Raccolta, dei bambini che hanno utilizzato gli scuolabus e di tutti i cittadini che si sono recati presso il Centro di Raccolta per conferire i rifiuti differenziati.

Si spera, che in tutto ciò, anche la società Ecoross prenda anche dei provvedimenti qualora non fosse stata avvertita della presenza dell’amianto presso il Centro di Raccolta.

Sarebbe opportuno dimostrare la disapprovazione di tale comportamento da parte di tutta la cittadinanza con la contestuale richiesta di rimozione degli impiegati, dei dirigenti e dei funzionari che si sono resi attori in questa triste e spiacevole vicenda. La salute va tutelata ed in particolare modo quando si tratta di bambini.