Corigliano-Rossano 2019: basta liste che si reggono sull’illecito e su centri di potere

Partiamo dal fatto che la fusione è un gioco truccato, lo dimostra il fatto che solo il 23% dei Coriglianesi ha votato a favore. Adesso è passata e bisogna guardare al futuro con ottimismo, andando a votare prima di tutto anche se tutte le liste sono zeppe di demagogia , di voltagabbana, cambi di casacca, saltimbanchi da strada. Se a vincere sarà il generale Graziano ed i personaggi che lo sostengono, bisogna vedere come lo stesso userà la sua posizione chiave grazie anche alla linea autolesionista della sinistra che non riesce a trovare la quadra per una lista unita.

A differenza del M5S e dei 4 parlamentari, che si stanno avvitando su loro stessi per cercare un candidato a sindaco, che sia di destra, che sia un fascista, un razzista, uno di sinistra, della sinistra estrema poco importa… L’importante è che questo qualcuno, magari senza un pedigree né politico o sociale di rispetto, si sacrifichi per i quattro incollati mani e piedi al seggio in parlamento a cui non importa un cazzo chi sarà a vincere le amministrative, l’importante è che non si metta in discussione il loro posto in parlamento.

Se il sindaco eletto, sarà di Rossano, lui ed i suoi consiglieri comunali continueranno con le loro pregiudiziali, con i loro campanilismi a remare contro noi Coriglianesi, visto che non vi sono i margini, i tempi per la possibilità di ricambio, di una reale alternativa, di una alternanza grazie a liste elettorali che hanno aperto a tutto di quanto vi è di impresentabile sulla piazza.

Permettetemi di avere dei seri e fondati dubbi che possano rinnovare dalle fondamenta i due comuni e che lavorino per unire nei fatti le due realtà. Per questo e per tanti altri motivi si intravedono all’orizzonte giochi politici sporchi a meno che non venga eletto sindaco chi è a capo di una coalizione, di un gruppo omogeneo fatte di persone oneste.

Il mio pensiero va ai vecchi volponi della politica, sia di Rossano che di Corigliano: cosa diranno ancora, cosa andranno a promettere nelle case dove vive il popolo, quel popolo senza lavoro, senza diritti? Solo i cittadini non aggiornati di politica, i cosiddetti ingenui avranno ancora fiducia dei voltagabbana che hanno rinnegato, capovolto la loro linea politica, pur di vedersi assicurato un posto in seno al prossimo consiglio comunale.

Si è in presenza di una transumanza verso la destra, quella più ideologica, ostile, contro tutto ciò che è diverso da loro. I tanti cambia casacche si cimentano in questo mimetismo per interessi più disparati, uno di questi, la riapertura del tribunale, di non privare Rossano dei servizi, uffici importanti che Corigliano non ha. Sono tanti quelli che per crescere più in fretta politicamente sono già pronti a salire sul carro Salviniano per il momento vincente.

La linea scelta da molti politici locali non farà altro che partorire alleanze politiche patologiche, di interessi contro la morale, la democrazia, la partecipazione, si rischia di restringere, non di allargarsi e svilupparsi a favore di tutti, si rischia che il nascente comune unico, soffochi, affonda in un acquitrino fangoso, habitat ideale di rane e rospi. La verità è che la vecchia burocrazia d’apparato, la vecchia politica ha aperto ulteriormente a persone controverse, chiacchierate, sotto inchiesta, senza strategia, senza idee, senza progetto, senza un leaders.

Andare alla ricerca di alleanze forti con dentro nomi altisonanti, è controproducente, si sgretolano subito, al primo venticello. Si parli di programma, si parli piuttosto di lavoro, come crearlo, si parli di giovani, di donne, di ceto medio, di imprenditori azzoppati dalla troppo burocrazia. Si tenga conto nel programma dell’ammodernamento della strada che unisce Rossano a Corigliano, un piano regolatore unico che tende ad unire le due città, un lungomare e relative infrastrutture che uniscano le due realtà, sia a livello politico, poi c’è la situazione del porto da far decollare ad attività commerciali, non fosse altro che miriadi di politici, lo hanno sempre definito la porta sul Mediterraneo, anzi sul mondo che può creare migliaia posti di lavoro.

Un rigassificio da allocare nel porto come da progetto 2001- 2006 dove un sindaco, assieme alla sua amministrazione si opposero strenuamente senza ne aver visto o studiatosi il progetto presentato dall’allora società. Le scuse, all’epoca sono state le più disparate, le più tendenziose, come quello del possibile impatto ambientale. La verità è che a quel tempo era in atto una guerra fratricida tra esponenti politici dello stesso partito: uno a favore, l’altro, il sindaco, contro a prescindere.

Collegare la Centrale Enel al futuro impianto, anche contro il parere eventuale dell’ENEL. Potenziamento del pronto soccorso del Guido Compagna, oggi in condizioni disastrate sia dal punto di vista di locali che di organico, con forti disagi agli utenti.

A questo punto, i quattro parlamentari locali, invece di parlare del sesso degli angeli vadano a rendersi conto di persona, magari con un sit-in, per rendersi conto di che sanità vige a Corigliano anche per colpa di Scopelliti. Agazio Loiero e per ultimo il bravo M. Oliverio e il suo vice F. Pacenza. Tutto il resto sono promesse da saltimbanchi da circo, da politici faccia tosta, frastornati ed impauriti i non essere eletti.

Il nuovo comune si costruisce con materiali nuovi, ben conosciuti, altrimenti la cosa certa è il crollo del sistema, il crollo metaforicamente dell’edificio. Pertanto a Maggio, cerchiamo di costruire intorno a noi un sistema senza scandali, ma più che altro eleggiamo persone degne della nostra fiducia. Altre alternative, non ve ne sono! Questa e’ la volta buona! Se abbiamo capito questo, avremo percorso metà della strada da lasciare in eredità ai nostri figli.

Giorgio Luzzi, coordinatore Movimento Centro Storico Corigliano