Corigliano-Rossano: lo Stratega, il Sistema Ecoross e i sindacati

Il Sistema Ecoross e i sindacati

E’ notizia di pochi giorni fa lo sciopero indetto dai lavoratori del cantiere dell’ex Comune di Rossano per giorno 16 settembre e della immediata nota di risposta della Ecoross contro le sigle sindacali CGIL e UIL (ne abbiamo dato notizia anche noi    .

Sì, in effetti manca una sigla sindacale. La Cisl. E che fine ha fatto?

Bene, la Cisl in data 3 settembre aderiva, insieme alle altre due sigle sindacali, allo sciopero indetto per giorno 16 ma all’improvviso, rompendo tutti gli accordi presi con la triade, si dissocia, si ritira, anzi, si mette in riga.

Lasciando al loro destino i suoi iscritti e le altre sigle sindacali tanto che nel comunicato della Ecoross del 16 settembre l’amministratore Walter Pulignano, ormai capo indiscusso di Ecoross, ci tiene a sottolineare come la Cisl si fosse dissociata dallo sciopero.

Citiamo testualmente: “…La Ecoross prende le distanze dalle inconcludenti affermazioni delle sole sigle sindacali Cgil e Uil dalle quali opportunamente la Cisl si dissociava…”

Ahi ahi ahi, carissima Cisl! Come mai questo passo indietro? Sembra quasi la classica frase “Armiamoci e partite”. Ormai di moda.

Bene, la Cisl è stata messa in riga proprio dalla Ecoross. Ed in particolar modo da Walter Pulignano, lo stratega, che sempre di più ha le redini dell’azienda. E’ stata richiamata per tutti i favori che ha ricevuto e quelli in corso.

Con questo non si vuol dire che le altre due sigle siano illibate ma hanno dimostrato, almeno in parte, un po di coerenza in più. I favori che la Cisl ha ricevuto risultano da tantissimi anni con assunzioni e aumenti di livello dei dipendenti e contraccambiati con silenzi e assensi di ogni tipo. Ultimo è stato appunto lo sciopero di giorno 16.

Lo Stratega è riuscito ad influenzare il sindacato Cisl tanto da far eleggere un suo fidatissimo rappresentante di zona e successivamente promuoverlo a responsabile di cantiere.

Insomma, con una fava due piccioni. Il responsabile di servizio fidato che nello stesso tempo svolgeva le mansioni di rappresentante sindacale. In questo modo, lo Stratega, sapeva tutte le iniziative dei sindacati nonché dei dipendenti e, pertanto, poter intervenire in anticipo oppure intraprendere iniziative che bloccassero eventuali richieste o pretese e proteste. Alla faccia dell’onestà e della trasparenza. Tutto a discapito degli operai.

Certo, l’influenza c’era anche con le altre sigle ma quella nella Cisl è inverosimile. Si potrebbe dire che lo Stratega oltre a fare l’amministratore era lui stesso il sindacalista. E lo è tutt’ora.

Detto ciò, il Sistema Ecoross, se da una parte è incentrato sui sindacati, dall’altra è un insieme di canali che portano solo ed esclusivamente al loro obiettivo. Primeggiare su tutto e tutti. Un Sistema che interviene sulla classe politica, sui dipendenti pubblici (Comune, Provincia, Regione, Arpacal, Usl, Inps, Tribunale etc etc), sulle cosiddette zone grigie ad alto rischio ‘ndranghetistico e sui professionisti.

Con la sua cerchia di fidatissimi, lo Stratega riesce a raggiungere i suoi obiettivi tanto che uno di loro, il tuttofare, è un cugino di un soggetto borderline con la ‘ndrina di Rossano.

Per non parlare degli altri responsabili che hanno ingerenze in vari settori e di utile convenienza agli scopi dell’azienda. Così come gli impiegati, ormai è risaputo, assunti perché indicati da politici o funzionari comunali e, anche loro, utili al momento opportuno.

Così, mentre la gente comune manda i propri curriculum in cerca di lavoro e spende anche soldi per la documentazione da presentare, la Ecoross, da una parte indica sul proprio sito che cerca personale mentre dall’altra parte ha già tutto stabilito. Insomma, tutto un gioco di facciata. Alla faccia della White List che tanto proclama…