Coronavirus, 41° giorno. Brusaferro (Iss): “Siamo al picco. Indice trasmissione vicino a 1, ma misure servono”

Fonte: Il Fatto Quotidiano

È ormai certo che le misure restrittive verranno prorogate almeno fino a dopo Pasqua. E con ogni probabilità si tratterà di uno step intermedio prima dell’inizio di una graduale riapertura, che potrebbe avvenire nei primi giorni di maggio. Oggi mercoledì primo aprile il premier Giuseppe Conte vedrà le opposizioni: l’ufficialità sulla proroga della serrata è attesa per giovedì, 24 ore prima della scadenza delle attuali misure. Intanto in serata ha fatto discutere la circolare del Viminale che autorizza le passeggiate con i figli vicino a casa. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca e l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera l’hanno definita una comunicazione “gravissima che rischia di rendere vani tutti gli sforzi”.

Ogni decisione futura del governo sarà comunque presa tenendo sempre d’occhio i dati su nuovi contagi. Che confermano il trend degli ultimi giorni: la curva di crescita si sta abbassando. Il numero complessivo dei contagiati è di 105.792, con 4053 nuovi casi positivi. Un aumento che in termini percentuali equivale al +3,99. Sono 12.428 i morti con un aumento rispetto a lunedì di 832  E’ risultata positiva anche la presidente della Corte costituzionale Marta Cartabia: è la più alta carica dello Stato attualmente contagiata.

I dati odierni che arrivano dalla Lombardia, la regione più colpita, confermano il trend: per il sesto giorno consecutivo è ancora in calo la crescita dei contagi e per la prima volta da inizio emergenza il dato degli accessi in terapia intensiva è in calo: ci sono 1324 pazienti in rianimazione contro i 1330 di ieri, 6 in meno. Numeri che arrivano nel giorno in cui la Regione Lombardia ha annunciato l’apertura dell’ospedale in Fiera a Milano tra domenica e lunedì.

“La curva ci mostra che stiamo arrivando a una sorta di plateau“, ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. “Dire che siamo arrivati al plateau vuol dire che siamo arrivati al picco, ma il picco non è una punta bensì un pianoro da cui ora dobbiamo discendere“, ha aggiunto Brusaferro, avvertendo però che “non dobbiamo illuderci che il rallentamento della diffusione ci faccia rallentare le misure di distanziamento sociale”.

“Un positivo ora può infettare solo una persona” – Il numero uno dell’Iss ha anche spiegato che l’indice di trasmissione del virus, il cosiddetto R con zero, “è vicino all’uno ma dobbiamo arrivare sotto il valore uno”. Tradotto vuol dire che un positivo ha la potenzialità di infettare una persona. “Dobbiamo mantenere tale indice sotto l’uno, intorno allo 0,5, con misure efficaci”. Per raggiungere invece il valore zero contagi, ha detto, “ci vorranno mesi”.

Si studia il piano per ripartire, i timori per le feste – Così adesso si pensa a come mettere a punto un piano per avvicinarsi al momento in cui qualcosa potrà riaprire. Nelle prossime settimane si penserà alla data buona per permettere l’uscita dalle proprie abitazioni. Le indiscrezioni sono convergenti sul 4 maggio come il primo giorno di una lentissima ripartenza e di graduali riaperture. Come spiega Il Fatto Quotidiano in edicola, infatti, il timore principale del Comitato tecnico-scientifico e dell’esecutivo è rivolto alle festitivtà del 25 aprile e del 1° maggio che in caso di libertà di movimento potrebbero spingere molti ad assembramenti che vengono ritenuti prematuri. Ci sono, del resto, i dati delle violazioni accertate nei weekend, anche l’ultimo, a testimoniare come il sabato e la domenica si registri un’impennata di trasgressori delle misure.