Coronavirus, un decreto fatto da donne per penalizzare i puttanieri (di Selvaggia Lucarelli)

di Selvaggia Lucarelli | Il Fatto Quotidiano 28 Aprile 2020

Riflessioni sparse sulla fase 2. Il decreto è uguale per tutti. La fase 2 ricorda quando a scuola c’era un compagno che lanciava il diario della secchiona fuori dalla finestra e l’insegnante, per punizione, toglieva il diritto alla ricreazione a tutta la classe: “Perché punisce anche noi che non abbiamo fatto niente?”.

Ecco. Molise, Umbria, Basilicata, Sardegna e altre regioni in cui il contagio è ormai sotto controllo, devono rispettare i tempi di regioni come il Piemonte o la Lombardia in cui il contagio è ancora fuori controllo. E se qualcuno prova a protestare, “Eh ma hai presente il prodotto interno lordo della Lombardia?”. Appunto. Hai presente il prodotto interno lordo di un parrucchiere molisano? Perché non permettergli di ricominciare un mese prima rispetto a quello milanese? Diciamoci la verità: se i contagi, al contrario, fossero stati alti in Molise e ormai pari a zero in Lombardia, ci saremmo detti ad alta voce quello che si dice a bassa voce da anni: il Molise non esiste, andiamo avanti.

La questione congiunti. L’ultima volta che avevo sentito la parola “congiunto” è quando morì mio nonno e quello delle pompe funebri domandò a mio padre se il loculo fosse accanto a quello del congiunto. Ora la rispolvera il buon Conte per farci sapere che possiamo spostarci da casa solo per andare a fare visita ai congiunti, a patto che vivano nella stessa regione. Che poi è un modo come un altro per dire: “Esci quando ti pare e se ti fermano ‘vado da zio’”. E visto che giustamente qualcuno ha fatto notare che “congiunti” è un termine limitante e che il decreto non tiene conto dei legami che non sono di sangue, Conte ha specificato che per congiunti si intendono anche “affetti e fidanzamenti stabili”. Insomma, un decreto evidentemente suggerito da un comitato scientifico di sole donne le quali hanno chiesto al premier di penalizzare due precise categorie maschili: a) quelli che “scusa ma non desidero una relazione stabile, ho bisogno dei miei spazi” b) i puttanieri.

Il parco. Si potrà andare nei parchi pubblici ma dei vigili regoleranno il flusso all’ingresso quindi, in previsione delle file, alcuni cittadini milanesi si stanno organizzando per utilizzare la rete di tunnel scavate dalle talpe per partire da Lambrate e sbucare direttamente nei pressi del laghetto di parco Portello, saltando i cancelli. Nel decreto si specifica che le passeggiate insieme al parco sono riservate ai componenti della famiglia, quindi se all’altalena si incontrerà un conoscente bisognerà far finta di non conoscerlo, come con gli ex fidanzati. Sarà invece consentito abbracciare gli alberi, ma solo se appartengono al proprio nucleo familiare.

La corsa. Considerato che si potrà correre ma andrà tenuta la distanza di un metro dagli altri runner, non si potranno superare i corridori più lenti senza incorrere in una severa sanzione. Dunque, il culone primo della fila si avvia a diventare una sorta di tir autoarticolato con tre rimorchi sulla A 1 il 15 agosto: tutti dietro di lui, imprecando sudati.

No party privati. Conte ha scomodato termine gggiovane “party” convinto che i trasgressori saranno i gggiovani. Conte sottovaluta i vecchi. Tu dai la possibilità a tre sorelle ottantenni di vedersi a casa con i rispettivi mariti e ne viene fuori un torneo di burraco con un tale livello di agonismo, turpiloquio, inquinamento acustico e alcolismo che chiamarlo party è perfino riduttivo.

Parrucchieri e centri estetici. Tra gli ultimi ad aprire, il primo di giugno, ci sono i parrucchieri e i centri estetici. Alla notizia, ieri, c’è stato un picco di ricoveri per crisi respiratoria: non erano casi di Covid, ma di donne che non sapendo più come rimuoverlo avevano rosicchiato il gel per le unghie in metacrilato e trietilene. I cm medi della ricrescita femminile, per quella data, dovrebbero superare quelli della lunghezza dei capelli, per cui per uniformare il colore basterà tagliare le punte. Riguardo la prova costume, il mondo femminile, dopo due mesi di inattività e abbuffate consolatorie da quarantena, approva l’idea dei divisori in plexiglas in spiaggia ma solo se fumè. Si è calcolato che i centri estetici, con i soli incassi dei primi quindici giorni di giugno, saranno in grado di prestare dei soldi al Mes.

Le biblioteche. È con grande giubilo che gli italiani hanno accolto la notizia della riapertura delle biblioteche: tutti fremeranno dalla voglia di andarsi a rifugiare da qualche parte, al chiuso, per leggere un libro e scappare dalla frenesia dell’era moderna, il 18 maggio.

Il 4 maggio. Considerato che a maggio potremo andare a trovare parenti che ci stanno sui coglioni, dovremo fare la fila al sole fuori dal parco, far sanificare la maglietta di quello che l’ha provata prima di noi e, come se i sacrifici non fossero già sufficienti, fare pure sport, scusate ma credo che io ignorerò l’episodio 2 della fase decreti, confidando nel tre. Come per Star Wars.