Cosenza 2016, le pagelle di Iacchite’

Tavolata occhiutiana con Iole Perito in primo piano

OCCHIUTO: VOTO 10

Occhiuto sta preparando questa campagna elettorale da almeno un paio d’anni.

Determine ad hoc per centinaia di clienti, favori personali a migliaia di cosentini: un esercito di candidati arruolati proprio grazie a questo metodo “scientifico” fatto di clientele e di voto di scambio. E’ nato il neologismo “determine popolari”. Eppure continua a dire che la città lo ama… Una schifezza.

Alimentata poi dalla volontà, esternata in maniera quasi stomachevole, di gemellarsi con i radical chic e una certa decadente e involontariamente esilarante intellighenzia di sinistra.

Dovendo dare un voto, è impossibile non dargli 10, ha dato già tutto quello che poteva (anche perché la settimana che comincia domani per lui potrebbe essere il “de profundis” alle sue vergognose ambizioni di potere).

PATETICO

PAOLINI: VOTO 1

In estrema sintesi: continua a non capirci nulla.

Prima sbava con gente tipo Madame Fifì e Nicola Adamo per farsi designare sindaco del PD, poi capisce l’antifona, raccoglie i (pochi) fedelissimi che gli sono rimasti e annuncia una campagna elettorale all’insegna del “sempre coerenti” e nello stesso tempo tampina i Cinghiali per un accordo. Si espone alla satira e alla critica in maniera esponenziale e continua a parlare di legalità quando tutti sanno quanto è andato oltre cinque anni fa per cercare di battere Occhiuto.

INCOERENTE

PRESTA: VOTO 2

La politica non è proprio il suo forte.

Francamente non si capisce bene come mai Renzi abbia pensato proprio a lui per fare il sindaco di Cosenza, al di là delle origini, che non si possono contestare. Non è uno stratega, non è neanche un grande comunicatore, non ha carisma personale. Insomma, è un bravissimo manager ma non pare adeguato ad amministrare una città.

La sua campagna elettorale, escludendo la pietosa apparizione del razzista di Del Debbio e qualche manifesto, è completamente assente. Probabilmente partirà dopo gli interventi della magistratura.

INADEGUATO

COSCARELLI: VOTO 3

Gustavo Coscarelli sta ai grillini come Beppe Grillo sta ai burocrati. In due parole: non c’entra niente.

Anche i meno scafati capiscono che questa candidatura, voluta espressamente da Nicola Morra, può essere funzionale soltanto a quei pezzi di “sistema” che cercano qualche candidato “mascherato” da appoggiare per alzare il prezzo con chi vincerà.

Con le sue prime uscite ha completamente chiarito che lui non cerca il voto dei “grillini puri” ovvero di quelli che vorrebbero un candidato caterpillar che sputtana tutte le schifezze di Cosenza. Cerca invece il voto, oltre che degli amici degli amici, dei moderati che hanno la sua età e vengono dal vecchio sistema democristiano.

MASCHERATO

FORMISANI: VOTO 4

E’ una brava persona, è un medico di strada, è uno che sta sempre al fianco di chi ha bisogno.

Bene, anzi benissimo. Ma cosa spera di ottenere attraverso questa scesa in campo, tra l’altro sponsorizzata da vecchi figuri che con la sinistra hanno davvero poco a che fare? Quando è venuto in redazione a rispondere alle nostre domande, sembrava Leonardo Da Vinci che discute con Troisi e Benigni. Tenero, ma poco convincente.

BRAVA PERSONA

IACONIANNI: SENZA VOTO

E’ sceso in campo da troppo poco tempo per poter dare un giudizio appropriato.

Certo, la goliardia è dalla sua parte e anche il tempestivo sganciamento dal senatore Molinari ma la stragrande maggioranza della sinistra antagonista non ha ancora capito il senso di questa candidatura.

GURU