Cosenza 2016: Morra, un politico come tutti gli altri

Che il senatore Morra sia una sola di politico lo si capisce subito. Non bisogna ricostruire nessun “profilo”, né leggere la sua biografia per trarre questo dato. Profilo che tra l’altro non esiste, come la biografia.

Perché Morra è uno dei tanti miracolati del porcellum e del boom di Grillo alle scorse politiche del 2013, uno qualunque, senza storia.

Un anonimo professore di liceo del profondo sud, con l’accento del nord. Se non fosse per l’attività del figlio che lavora nella movida notturna e nella ristorazione cosentina, il suo cognome a Cosenza non lo conoscerebbe nessuno. Esclusi i suoi alunni, si intende.

Morra ha avuto un culo pari a quello che vince al superenalotto. E’ stato eletto senatore insieme a Francesco Molinari in Calabria dopo aver partecipato alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle, con un risultato personale di 30 voti. Giusto i parenti lo hanno votato.

Se non fosse stato per il 22,21% che il movimento totalizza al senato in Calabria, e per l’inserimento al n°2 nella lista (porcellum) – percentuale che arriva non certo per la presenza dei candidati che sono i signor sconosciuti, ma per l’exploit annunciato dell’avanzare “dell’antipolitica” – il senatore Morra non sarebbe stato eletto nemmeno come capo condomino. Fosse stato un voto alla persona, ma chi l’avrebbe mai votato.

Di sicuro è ferrato nelle materie che insegna, ma non distingue la teoria dalla pratica, o meglio non conosce proprio la pratica. Da quando è stato eletto senatore, al di là della faccia perbene che fa quando è a Roma o a questo o quel programma televisivo e del tono da navigato politico che si dà, per Cosenza non ha fatto nulla. Zero. Nada.

Giusto per far vedere, attacca ogni tanto Occhiuto, che in questo periodo è come sparare sulla Croce Rossa, ma ben si guarda dal parlare ad esempio dei cinghiali.

Non l’ho mai sentito dire una parola sui guai alla sanità prodotti dai Gentile. Nemmeno dopo la nomina a sottosegretario ha detto nulla.

Non una parola sulle commistioni tra politica e malavita. Niente. Bocca cucita. Eccezion fatta per le lezioni di filosofia. Nessun interesse per i problemi sociali della città. Attacca Occhiuto su cose futili, e copre altri, questo è chiaro a tutti oramai anche ai grillini.

Anche se poi accompagna i militanti 5 stelle a depositare tutto il lavoro svolto su cottimi e affidamenti diretti fatti dell’amministrazione Occhiuto, in procura, dalla dottoressa Manzini. Non può farne a meno. Deve per forza andare. Non può dire non vengo, uscirebbe lo sbianco.

manzini copertina

Infatti sia lui che la dottoressa Manzini, che oramai queste carte ce l’ha da mesi, lavorano al tira a campare. Con la scusa della mancanza di personale in procura, tutto scivola in cavalleria.

Morra fa la faccia bella a portare le carte raccolte da altri alla Manzini e poi non si informa per niente su come vanno le cose e a che punto sono le indagini. Visto che anche lui, da studioso qual è, ha capito che i reati in quelle carte ci sono. Ma lascia correre.

Non si batte per la legalità fino in fondo come i suoi colleghi in altre parti d’Italia. Non si sbatte per niente per portare all’attenzione nazionale i gravi problemi di corruzione che ci sono in città. Che anche lui conosce benissimo, e sa che non sono frutto dell’immaginazione.

Un pavido, secondo me, che si nasconde sempre dietro le competenze. Come se per dire che a Cosenza esiste la mafia dei colletti bianchi ci volesse una competenza particolare. Una scusa bella e buona per non farsi nemici. Allora mi sa che deve cambiare “partito”.

A me pare un chiacchierone di prima categoria. Tutto fumo e niente arrosto. Più che essere, appare. Tant’è che ogni tanto appare all’interno di quelle sedute psicoterapeutiche che sono i meetup, ma solo per portare avanti il suo personale discorso egemonico per conservare il potere.

morra

Ha capito che in fondo quei quattro ragazzi del Meetup di Cosenza sono dei mollaccioni, e condizionabili, e che può girarseli come vuole. Può venderli come mazzo di vruacculi al mercato senza che loro se ne accorgano. Intortarseli per lui è un gioco da ragazzi.

C’è l’esperienza da insegnante a dargli manforte. Le tecniche usate per far fuori i suoi rivali sono diverse. Una è quella di accusare i non allineati di questo o quello sgarro al sacro regolamento. Un’altra è usare come spauracchio la vicinanza a Grillo e Casaleggio. Infatti la sua regola è: o con me o contro di me. Mussoliniananamente parlando.

Ha scoperto il fascino del potere, e siccome sa che la culata del 2013 non può più ripetersi, deve conquistarsi un posto al sole per le prossime elezioni, e questo è possibile solo controllando il Meetup. Ecco perché si intrufola anche quando non deve. Il Senato non c’è più e la fila per un posto in lista alla Camera si ingrossa.

Tanti sono gli aspiranti. Però questa volta non c’è più il porcellum, bisogna prendere i voti, ma già il fatto di potersi porre a capolista del movimento in Calabria potrebbe in qualche modo agevolarlo. O magari, udite udite, mira a far crescere la sua “personalità politica” per poter pretendere poi un bel posto da ministro in un futuro governo, cosa probabile, 5 Stelle.

Una carta che si può giocare, ed è quello che sta facendo. Né più né meno degli altri politici cialtroni che siamo abituati ad avere in Calabria.

Voglio però fare un inciso: conosco alcuni di questi ragazzi e ragazze e per loro nutro stima e rispetto. Gente onesta e competente nelle loro materie, ma non riescono a dire con chiarezza al senatore Morra, perché hanno paura di essere espulsi, quello che di lui realmente pensano. Che il senatore Morra lavori da tempo all’egemonia totale del movimento a Cosenza e in Calabria lo si evince anche dalla scelta del candidato a sindaco del movimento per le elezioni a Cosenza: l’ingegnere Gustavo Coscarelli.

Gustavo Coscarelli
Gustavo Coscarelli

Già consigliere circoscrizionale nel 1978-80 alla V Circoscrizione come consigliere nominato dalla DC. Cavaliere dell’ Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, insieme al dirigente comunale Ugo Dattis. Sostenitore di Ennio Morrone negli anni 80. Persona perbene a dire di tutti.

L’ingegnere non è mai stato un attivista dei 5 stelle, ma da un po’ di mesi lo si vede in giro per la città accompagnare Morra. Che ovviamente lo ha subito presentato al Meetup, e che guarda caso è diventato quasi all’unanimità, nonostante nessuno degli attivisti lo conoscesse, il candidato a sindaco per il movimento. Potere della politica.

Perciò in Calabria alcuni dicono mai niente cambierà, perché se sono così pure i 5 stelle, allora vuol dire che non esiste alternativa.

Del resto, che non è gradito ai cosentini e ai calabresi, il senatore Morra, lo ha ben capito, vedi elezioni regionali. E sa che su Cosenza a niente può aspirare, salvo mantenere legami ambigui con personaggi politici locali, da giocarsi eventualmente sottobanco. Qualora tutto dovesse, come gli auguro (politicamente parlando), andargli male.

E male sia.

GdD