Cosenza, a La Spezia tutti pazzi per Bruccini e Okereke

La mezzala con l’aquilotto tatuato è l’eroe di Cosenza

Lo spezzino Mirko Bruccini a 32 anni infila una stagione strepitosa e porta i “Lupi” in serie B a sfidare lo Spezia. “Sarà un’emozione tornare al Picco per me che tifavo in Curva Ferrovia”.

La Spezia – La seconda volta non si scorda mai. Se nella stagione 2005/2006 la promozione dall’allora serie C1 alla cadetteria con la squadra della sua città, lo Spezia Calcio, l’aveva vissuta scendendo in campo in sei occasioni, quest’anno Mirko Bruccini, centrocampista spezzino classe ’86, è stato uno dei grandi protagonisti del salto in Serie B del Cosenza attraverso i play-off. Terminato il campionato in quinta posizione i “Lupi” rossoblu hanno via via eliminato Sicula Leonzio, Casertana, il Trapani dell’altro centrocampista spezzino Bastoni, Sambenedettese, il Sud Tirol di Gyasi, e nella finale dell’Adriatico il Siena. Finale in cui lo stesso Bruccini aveva aperto le marcature siglando il momentaneo 0-1 contro il Siena facendo esplodere di gioia 11mila cosentini.

Ora si può dire, il Cosenza è in Serie B. Come ha vissuto questa intensissima stagione?
“Questo finale di stagione è stato il coronamento di un sogno. Conquistare questa Serie B dopo tutte le cose che ci sono successe durante il campionato è stata sicuramente la ciliegina sulla torta. Ora mi godo e ci godiamo il momento ancora per qualche settimana, poi inizieremo a pensare alla nuova stagione in Serie B”.

Sappiamo di un suo tatuaggio dopo la promozione ottenuta con lo Spezia Calcio, ha già preso appuntamento per quello nuovo?
“Vediamo, ci sto ancora pensando su, ma di certo non lo escludo”.

Anche a livello personale è stata una stagione importantissima per lei con il record di marcature personali
“Esatto, andare in doppia cifra non è davvero male per un centrocampista. Sette gol in campionato, uno in Coppa Italia e due nei play-off, sicuramente la mia miglior stagione dato che il mio record precedente era di 6 reti. Posso dire di essere andato oltre le mie più rosee aspettative. E poi segnare il primo gol nella finale contro il Siena è stata un’emozione incredibile, quasi indescrivibile. Il tutto amplificato da un tifo pazzesco, in pratica all’Adriatico abbiamo giocato in casa dato l’esodo di oltre 11mila cosentini verso Pescara”. Okereke ha contribuito in maniera determinante a questo traguardo. Come lo ha visto in questo spezzone di stagione a Cosenza?
“David ci ha dato veramente una grossa mano, è un giovane veramente di buone speranze. Ha tecnica, forza e velocità e sono sicuro che saprà dirà la sua. A Cosenza si è messo subito a disposizione di mister e compagni lavorando sodo durante la settimana. Ogni volta che mister Braglia lo ha chiamato in causa ha dimostrato di riuscire a far vedere tutte le sue potenzialità diventando determinante nei play – off dove ha realizzato tre reti pesantissime”.

Tre anni in prima squadra, ma solo 11 presenze. La sua storia con lo Spezia Calcio poteva essere diversa?
“Ci speravo di continuare con la maglia aquilotta indosso, dopo tutta la trafila nelle giovanili sono approdato in prima squadra. I primi due anni in Serie C1, e poi l’anno di B dove in pratica ho fatto solo da spettatore con una presenza a Modena. Speravo sicuramente di poter fare di più, chissà che in futuro…”.Ora che si aprono le porte della Serie B lo Spezia lo ritroverà da avversario. Come si immagina la partita del “Picco”?
“Proverò sicuramente emozioni forti, anche se non sarà la prima volta. Affrontai lo Spezia da avversario in Coppa Italia quando ero alla Pro Patria. A fine primo tempo vincevamo pure 0-2, dopo i tempi supplementari uscimmo sconfitti per 4-2. La prossima stagione sarà ancora più importante perchè si tratterà del campionato di Serie B, magari riuscirò a fare lo scherzetto alla mia ex squadra…”.

Cosenza è una piazza passionale. Ci sono similitudini tra il tifo del “Picco” e quello del “San Vito”?
“Quelle di Spezia e Cosenza sono due tifoserie molto calde, anche a Spezia si vive solo di calcio. Io quello spezzino di tifo l’ho vissuto in prima persona dall’interno della Curva Ferrovia dove, quando militavo nelle giovanili e fino alla Beretti, andavo a vedere le partite. Il tifo spezzino lasciamelo dire è “tanta roba”, quello cosentino è altrettanto stupendo dimostrandosi ogni volta il dodicesimo uomo in campo.”

E in famiglia come si è festeggiato questo incredibile traguardo?
“Erano tutti presenti, o quasi, all’Adriatico. Dalla Spezia sono arrivati mio padre, mio fratello Bruno, che ha festeggiato sul campo assieme a me, e mia sorella: sono stati davvero grandi! Poi per la premiazione sono riuscito a fare entrare in campo anche mio figlio, è stata una grande emozione anche per lui.”

GUIDO LORENZELLI
Fonte: Città di La Spezia