Cosenza, breve storia (triste) del prestanome di Occhiuto condannato a pagare un milione di danno erariale

La Giunta di Cosenza su indicazione del sindaco dell’epoca Mario Occhiuto (prot. n. 46397 del 1° luglio 2016) nominava con deliberazione 15/2016 il dirigente del Settore Ufficio del Piano. L’incarico in questione era quello al centro di un giallo che era andato avanti per mesi – con bando pubblicato e poi apparentemente “ibernato” dopo varie polemiche, specie da parte dell’Ordine degli ingegneri che vedeva in quell’avviso una malcelata corsia preferenziale per gli architetti – e arrivava dieci mesi dopo questa precisazione del Comune a guida Mario Occhiuto. 

“Per quanto riguarda i dipendenti interni, si chiarisce che l’Avviso non li ha esclusi. Solo, non ha previsto alcuna preferenza specifica in quanto la recente giurisprudenza in materia tende ad escludere da detti incarichi gli esterni, visto che si verserebbe in casi di verticalizzazione, passando da carriera direttiva a quella dirigenziale, processo raggiungibile solo attraverso concorso pubblico”.

Il prescelto – cosa tendeva ad escludere la recente giurisprudenza in materia? – era un esterno, l’ingegnere Francesco Converso, che a occhio e croce sembrava lo stesso professionista pagato una cinquantina di migliaia di euro in qualità di supporto al Rup per la realizzazione di un’opera (l’efficientamento energetico di Palazzo dei Bruzi) la cui consegna era fissata il 14 novembre 2014, 240 giorni dopo l’apertura del cantiere. 

converso
Si tratta di omonimia oppure a Cosenza le opere “fantasma” possono fare curriculum in una procedura selettiva per un incarico dirigenziale?

La verità – molto semplice – era che a Occhiuto serviva un successore di Domenico Cucunato al leggendario quarto piano. La bonanima di Cucunato aveva fatto di tutto e di più ma adesso bisognava nominare qualcun altro.

Se non c’era chi firmava le determine agli amici degli amici il problema diventava serio. Specie se gli amici degli amici avanzanu sordi e favori. Bisognava stare attenti perché non tutti gli amici degli amici sono persone “civili”, tra di loro c’è anche chi è capace di incazzarsi e di fare guai.

Un problema per Occhiuto appena rieletto (siamo nel 2016) da affrontare subito: sostituire l’architetto Cucunato (anche lui nominato dal cazzaro come dirigente esterno), altrimenti detto firmatutto, con qualcuno servile, ubbidiente, e che non fa domande, allo stesso modo del perduto amico. Ed infatti, Occhiuto che una ve ne dice e cento ara mmucciuna vinni fa, la prima determina che ordina di fare è quella della nomina a dirigente esterno del Settore “ufficio del Piano”, l’ingegnere Francesco Converso. Il settore dove gira la guagna. Dove si fanno gli affidamenti diretti a più non posso.

Domenico Cucunato

L’atto di nomina porta la data dell’8 luglio del 2016. La richiesta ovviamente la fa motivare dal suo grande amico, il supermegalattico dirigente uno e trino Ugo Dattis, oggi felicemente in pensione. Che nell’atto di nomina risulta il proponente.

Dattis è quello dei premi produttività di 50.000 euro all’anno, oltre allo stipendio di 100.000 euro all’anno, che si è assegnato da solo. Motiva la necessità di assumere un professionista del “calibro” dell’ingegnere Converso perché c’è carenza di personale. La solita scusa. Il Comune con più assunti d’Italia ha carenza di organico! Suona un po’ come una presa per i fondelli. Ma tant’è.

Ma chi è l’ingegnere Francesco Converso? Un serio professionista scelto tra tanti per il suo curriculum? Un ingegnere con una specializzazione particolare che solo lui ha? No! Francesco Converso è uno dei tanti che avanza sordi da Occhiuto.

Infatti basta scorrere il suo curriculum vitae per capire che di fatto è stato un dipendente del fallito studio di architettura di Occhiuto, il famigerato mOa architetture srl. Una collaborazione “professionale” che parte dal 2007.

Francesco Converso
Francesco Converso

Converso è una specie di ragazzo di bottega di Occhiuto. Infatti gli sbriga tutte le mmasciate. Ma poverino, come tanti altri che hanno avuto la sfortuna di lavorare con Occhiuto, anche lui è stato vrusciatu.

E allora Occhiuto, che conosce le sue doti servili e remissive, ha deciso di dare una chance anche a lui, che già gli faceva da prestanome in altri pseudo progetti in Kazakistan (!!!), dicendogli quello che ha detto a tutti: vuoi recuperare i tuoi soldi Convè? Bene.

Io ti faccio assumere al Comune e tu, oltre a prenderti lo stipendio senza fare niente, se fai come ti dico io, ti faccio “sgobbare” anche tanto altro. Ma devi fare quello che ti dico io. E soprattutto firmare quello che ti dico io, come faceva Cucunato. A cominciare dalla prima vera patata bollente: la determina delle luminarie.

medConverso, di fronte a tutto questo, ovviamente ha accettato. E si è prestato a firmare la famigerata delibera delle luminarie alla MedLabor. Un’operazione che serve ad Occhiuto per far passare il concetto che è normale fare così e che Potestio si è comportato come tutti. Ma che era valsa a Converso già una convocazione in procura.

Infatti Converso era stato interrogatorio dalla Manzini per spiegare alcune forti anomalie nell’assegnazione dei lavori delle luminarie alla ditta MedLabor. Del resto, l’ingegnere Converso, conoscendo il modus operandi del suo padrone, non poteva aspettarsi che questo. E lui ha firmato con consapevolezza, seppur con l’attenuante di si ricoglia i sordi c’avanza, quella determina sapendo della sua palese irregolarità.

Stiamo parlando di Converso, stiamo tracciando la sua squallida “biografia”, perché proprio ieri la Corte dei Conti ha colpito il “ragazzo” nel suo interesse più caro: i soldi… E lo ha condannato a risarcire un pacchiano danno erariale di oltre un milione per le truffa dei cosiddetti “ombrelloni” che dovevano servire gli impianti sportivi di viale Magna Graecia e la Città dei Ragazzi. Una truffa resa palese dal fatto che questi “ombrelloni”, che dovevano fungere da “sistema solare” non hanno mai funzionato. E se la procura di Cosenza aveva chiuso gli occhi, come da scontato copione, qualcuno se n’è accorto e adesso chiede il conto non a Occhiuto e Vizza, che hanno concepito il “colpaccio” ma al minchione di turno che gli ha parato il culo.

Converso ha accettato il rischio e mo’ si frica. Del resto, era già finito nel mirino della magistratura per tante altre vicende: piazza Fera, il depuratore di Donnici, persino lo stadio San Vito-Marulla con quella vergogna della vicenda del terreno di gioco… E l’aveva sempre fatta franca ma non si può farla sempre franca. A tutto c’è un limite.

Ad assestargli un altro fendente, ai tempi, ci aveva pensato poi l’ex assessore ai Lavori pubblici Giulia Fresca.

“… Il giovane collega (sempre Francesco Converso, ndr) fu nominato, negli ultimi mesi di sindacatura, direttore tecnico per la sicurezza da parte della Cimolai (su indicazione del quarto piano) per il costruendo Ponte di Calatrava…voglio sperare che si sia dimesso da quell’incarico, incompatibile con quello attuale. Sarà sostituito dalla collega Elvira Azzato?…..Il gioco delle tre carte é al confronto un giochino da lattanti!”. 

E non è finita qui. Il buon Converso, nel corso della sindacatura di Mario il cazzaro, ha sguazzato di brutto collezionando ancora altre prebende.

E’ stato direttore dei lavori per un anno (aprile 2014-marzo 2015) della riqualificazione e rifunzionalizzazione ricreativo-culturale del Parco Fluviale (lì dove si svolgeva il Tamarrofiume Boulevard) alla “modica” cifra di 44mila euro. Con tanto di aggiunte di perizie di variante che hanno aumentato il tetto complessivo.

E sempre a Converso è stato affidato il collaudo tecnico del Chiostro di San Domenico per 19mila 590 euro. Insomma, il dirigente dell’Ufficio del piano, oltre a non essere interno al Comune, si era già pappato un sacco di soldi da Mario il cazzaro.

Una ragione in più per i dipendenti comunali per guardare in cagnesco questo straordinario maestro di truffe e intrallazzi. Insuperabile. E non è finita qui.

GLI AFFARI CON LA MOGLIE

Maddalena Fiorin Fioriello

Maddalena Fiorin Fior(i)ello, ingegnere libera professionista e Francesco Converso, ingegnere Capo dipartimento tecnico del Comune di Cosenza (fino a che non è stato ufficiale il dissesto perché poi è stato costretto ad abbandonare la… vigna), allo stato civile moglie e marito, hanno formato una squadra fortissima, non lasciano niente al caso quando si tratta di rastrellare pubblici denari e hanno trasformato il terzo piano di Palazzo dei Bruzi in una dependance della loro bella casa di Via Popilia.

Fioriello&Converso sono stati una ditta infallibile e sotto la supervisione del sindaco (che, beninteso, deve ancora loro migliaia e migliaia di euro perché lavoravano in una delle sue tante società fallite, come abbiamo già accennato), stavano “scontando” molto (ma non ancora tutto) del debito che gli doveva il vrusciaturu di Mario Occhiuto. Le determine le pensavano, le scrivevano e se le liquidavano al Comune, ma le incassavano a casa loro. Sia chiaro, il fatto è emblematico di come la cosa pubblica venisse amministrata dagli uomini e dalle donne del cazzaro, con tanto di firme e bolli del Comune, salvo poi “scaricare” gli “amici degli amici” quando arrivavano gli “avvisi” (ancora troppo pochi però) di qualche procura.

La storiella dei Bocs Art, per esempio, è una di queste. La Giunta comunale nel 2011, appena insediata, ripensa ai progetti PISU, quelli dell’affare di Piazza Fera tanto per intenderci e  nell’ambito del PISU Area Urbana Cosenza-Rende, prevede un intervento di riqualificazione e rifunzionalizzazione ricreativo-culturale del Parco Fluviale dell’importo di € 2.450.000,00. Per questo intervento è prevista una spesa di 100.000 euro per la Direzione Lavori.

La bonanima di Domenico Cucunato, quello che firmava tutto e il contrario di tutto, sempre a nome del cazzaro, affida con la Determina n. 768 del 2014 l’incarico di “Affidamento professionale di Direzione Lavori e sicurezza in fase di realizzazione” all’ingegnere Francesco Converso (già dipendente dell’architetto Mario Occhiuto in una delle sue società fallite), quello stesso ingegnere che qualche anno dopo (nel 2016) gli avrebbe fatto le scarpe ovvero avrebbe preso il suo posto di “firmatutto”. Tutto alla modica cifra di € 34.790,00 oltre IVA 22%, INARCASSA 4% per un totale generale di € 44.141,55

Fin qui sembra una storia di ordinaria follia amministrativa alla Mario Occhiuto. Il Comune di Cosenza è pieno di tecnici, ma affidano la Direzione Lavori ad un ex dipendente del cazzaro? Sarà stato un caso? Certo che no! Come diceva un vecchio politico con la gobba, “il caso non esiste”. O come diceva l’architetto Occhiuto a quei tempi, tuttappo’

Ma la storiella dei Bocs Art riserva anche qualche piccola sorpresa e così un anno dopo l’incarico affidato all’ingegnere Francesco Converso, in data 06/03/2015 con protocollo n. 0012978 del 09/03/2015, è pervenuta al Comune una nota da parte dello stesso professionista (ing. Francesco Converso) con la quale rassegna le dimissioni a far data dal 18/03/2015 dall’incarico di Direttore dei lavori per sopraggiunti impegni lavorativi, naturalmente dopo aver incassato 16.000 euro con due Determine, la n. 3276/2014 e 195/2015.

Ma come mai queste improvvise dimissioni? Ve lo spieghiamo noi: il cazzaro affida il “collaudo amministrativo” al consulente Francesco Converso per “Interventi di completamento alla Chiesa S. Domenico a Cosenza”. E chi prende il suo posto ai Bocs Art? Semplice, una questione di staffetta familiare… e infatti, con determina n. 711 del 2015, si prende atto delle dimissioni di Converso (chissà i pianti che si è fatto il cazzaro) e si affida la “Direzione Lavori e Sicurezza” al nuovo direttore dei lavori, ingegnere Maddalena Fioriello ovvero la moglie… anche lei dipendente di Occhiuto in una delle sue tante società fallite. 

Intanto a Converso (marito) avevano già liquidato euro 18.612,65, ma la restante cifra fino all’incarico originale (34.790,00 Euro) la liquideranno appunto a Maddalena Fioriello in Converso (moglie), insomma un “affare di famiglia”. Infatti Maddalena incassa da due determine firmate sempre da Cucunato (la n. 1673 del 02/07/2015 e la n. 2287 del 15/09/2015) circa 18.000 euro.

A questo punto si sfiora il “trash” (spazzatura per chi non conosce l’inglese) in Comune,  quando il 4 luglio 2016 Mario Occhiuto conferisce l’incarico di dirigente dei lavori Pubblici all’ingegnere Converso, forse perché ancora non è riuscito a “recuperare tutto il credito”, ma a Maddalena manca ancora una piccola cifra dell’incarico ai Bocs Art, ed ecco la genialata: il dirigente Converso (marito) liquida alla consulente Fiorin Fior(i)ello (moglie) la modica cifra di € 1.056,74 a mezzo bonifico sul codice IBAN. Ma non glieli poteva dare a casa e risparmiarci le spese bancarie per il bonifico?