Rende, corruzione ai vigili dei fuoco. L’accordo Cundari-Manna-Artese per la nuova caserma (fantasma)

Non solo “bustarelle” per accumulare soldi e beni di lusso (un appartamento di 300 metri quadri in un palazzo nuovo in via Nicola Serra, una Bmw nuova di zecca e uno sprido continuo, con capi di abbigliamento “firmati” dalla testa ai piedi), che avevano decisamente cambiato il suo tenore di vita ormai da qualche anno e non erano certo passati inosservati in una città piccola e provinciale come Cosenza.

Massimo Cundari, meglio conosciuto come Massimuzzu i Santuvitu, catapultato dal Cinghiale, al secolo Tonino Gentile, alla guida dei Vigili del Fuoco di Cosenza e provincia, si “sporca” le mani anche con i politici di professione, gentaglia come Mario Occhiuto e Marcello Manna, nonostante il suo “padrino” gli avesse consigliato in tutte le maniere possibili di non “mischiarsi” con loro.

Ma Massimuzzu non ascolta il Cinghiale ed è uno dei fiancheggiatori del sindaco cazzaro per la squallida vicenda di Piazza Fera, che dev’essere inaugurata a tutti i costi nonostante le sedie siano ancora attaccate ai solai e non ci siano condizioni minime di sicurezza (http://www.iacchite.blog/cosenza-corruzione-ai-vigili-del-fuoco-le-pratiche-delicate-di-cundari-il-caso-piazza-fera/). Certo, insieme a lui c’è addirittura il questore Liguori, nel cui ufficio gli scagnozzi di Occhiuto si mettono d’accordo per raggirare la legge, ma non è certo una consolazione.

E Cundari si dà da fare anche con il sindaco quaquaraquà di Rende o se preferite Marcello Mazzetta perché ha in mente un’altra fantastica idea: una caserma nuova per i Vigili del Fuoco, da realizzare dopo aver “demolito” quella precedente! Una specie di “arte dei pazzi” come si dice a Cosenza quando si deve scoperchiare qualche pentolone pieno di malaffare.

A ottobre 2019, i media di regime informavano che “… effettuate le operazioni di trasloco di uomini, attrezzature e mezzi, un escavatore ha iniziato la demolizione della vecchia struttura di via Parigi, nei pressi del Villaggio Europa, che ospita il distaccamento di Rende del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Successivamente si inizierà la costruzione della nuova sede, fortemente voluta dal Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco Massimo Cundari con la sinergia del Comune di Rende e del sindaco Marcello Manna, che nel 2017 ha raccolto la richiesta del Comandante ed insieme hanno redatto il progetto definitivo ed esecutivo della struttura, partecipando al bando che ha ottenuto l’approvazione del finanziamento della Regione Calabria di oltre 760mila euro. Il progetto approvato e poi finanziato, era inserito nel quadro della programmazione degli interventi finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici strategici di rilievo fondamentale per finalità di Protezione Civile: coordinamento degli interventi, soccorso sanitario e intervento operativo disposta dal Dipartimento – Infrastrutture – Lavori Pubblici – Mobilità della Regione Calabria…”.

Insomma, un’operazione che più spregiudicata non si può, “mascherata” addirittura con tragicomiche relazioni antisismiche che avrebbero consigliato la demolizione della struttura precedente non si capisce in base a quale autorità o a quale “cunchiusione” come diciamo ancora a Cosenza. Anzi sì… Il movente come al solito sono i soldi e l’appalto per la nuova caserma dei Vigili del Fuoco di Rende è un appalto ultramilionario (i 760mila euro lieviteranno come la… pizza!), che fa gola sia a Massimuzzu i Santuvitu che a quella vecchia “pezza” del quaquaraquà rendese esperto in mazzette.

“… La nuova struttura, molto più ampia e funzionale – scrivono ancora i media di regime imbeccati da Manna e Cundari -, riuscirà ad ospitare un maggior numero di mezzi all’interno dell’autorimessa, avrà un dormitorio, una nuova centrale operativa, uffici e una sala sociale per tutti i vigili del fuoco. La nuova caserma di Rende dovrebbe essere completata ed entrare in funzione entro l’estate del prossimo anno…“.

L’estate del prossimo anno sarebbe stata o quella del 2020 o al massimo quella del 2021 (fate voi…) ma è logico che l’emergenza virus ha rallentato le operazioni e se esistesse una giustizia a Cosenza, questa gran cagata di caserma dovrebbe entrare di diritto nell’inchiesta che ha portato in carcere Cundari per tutti i suoi squallidi e loschi traffici e poi alla sua condanna in primo grado e in appello a 5 anni. Eh sì, perché da allora, sì insomma da quando Mazzetta, Massimuzzu e i loro compari hanno dato il via all’operazione-caserma, i vigili del fuoco di Rende sono ospitati nella caserma di Cosenza con tutto il casino che ne consegue e che va avanti ancora oggi a tre anni di distanza. 

Recentemente, circa un anno fa, anche i media di regime hanno timidamente avanzato qualche interrogativo senza tener conto del fatto che i soldini (760mila euro di cui sopra) erano stati già messi al sicuro. E così quel vecchio furbacchione di Pino Munno alias il pistolero aveva dato fiato alla… fogna affermando testualmente: “… La struttura ubicata in via Parigi, ha goduto di un finanziamento della Regione Calabria di oltre 760mila euro. Il progetto è inserito nella programmazione degli interventi finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici strategici di rilievo fondamentale per finalità di Protezione Civile. I lavori sono terminati alla fine del mese di novembre scorso e, a seguito degli interventi previsti, il Comando Provinciale ha chiesto la realizzazione di ulteriori lavori atti a garantire la maggiore fruibilità della caserma…”. Tradotto in… soldoni, i 760mila euro, nelle intenzioni del clan mafioso che fino a ieri guidava il Comune di Rende, dovevano ancora lievitare come la pizza. Ma da allora è passato un anno e, complici anche le vicissitudini “mafiose” del Comune di Rende, la caserma dei vigili del fuoco è rimasta ancora chiusa e “fantasma” perché nessuno – tra l’altro – ha mai visto i lavori… 

Guarda caso, il mediatore di tale operazione è stato Ariosto Artese, arrestato insieme a Manna e Munno, condannato nel processo Azimuth come esponente del clan Muto, lui stesso vicesindaco ombra (e ultimamente anche senza… ombra) di Marcello Manna alias Mazzetta, nella cui Giunta c’è la sorellina, la cara Annamaria, oggi nominata vicesindaco e senza ombra.

Ariosto Artese ha coordinato le operazioni con grande abilità, sfruttando l’amicizia con un avvocato molto quotato nel foro di Cosenza, cognato di Cundari (Massimuzzu ha sposato la sorella). E così ha dato il via all’operazione nuova caserma concordando tutte le “modalità finanziarie” in una cena in un noto ristorante dove erano presenti Artese, Cundari, l’avvocato di cui sopra e il sindaco Manna. Il problema è che questa nuova caserma continua a rimanere “fantasma”, i soldi saranno già evaporati nelle tasche di qualcuno e ormai persino i media di regime hanno aperto gli occhi. Noi speriamo vivamente che oltre al commissario prefettizio Santi Gioffré, anche la Dda si interessi di queste storie o magari chieda lumi ai diretti interessati, per usare un eufemismo. In ogni caso, anche la vicenda della caserma dei vigili del fuoco sarà entrata – e pure di diritto – tra le cause scatenanti dello scioglimento per mafia del Comune.