Cosenza depressa: ma come fa Occhiuto a guidare la città in queste condizioni fisiche e mentali?

Non ci piace scherzare sulla salute, e non lo faremo. Ma una domanda vogliamo porla, dopo aver reso pubblico il certificato medico presentato in Tribunale dal sindaco di Cosenza per giustificare i suoi danni psichici e fisici derivanti dalla campagna mediatica di Iacchite’ nei suoi confronti (OCCHIUTO DEPRESSO): come fa una persona con una grave patologia come quella certificata a Occhiuto a guidare una città?

Sintetizziamo brevemente quello che ha certificato il medico curante di Occhiuto, ovvero il dottore Carmine Vizza, assessore della sua giunta e specialista in malattie infettive (!).

Sintomi psichici: turbamento e disagio psichico, senso di ansia, tremori, iperidrosi, cefalea, vertigini, insonnia, disturbi del tono umore.

somatizzazioni cardiorespiratorie, palpitazioni, tachicardia, affaticatimento respiratorio.

somatizzazioni gastrointestinali: senso tensione epigastrica, pirosi gastrica, meteorismo.

Nel periodo interessato il paziente ha avuto tre episodi di tachicardia sinusale (120 battiti), regrediti solo dopo somministrazione di farmaci ansiolitici.

DIAGNOSI

SINDROME ANSIOSO DEPRESSIVA CON DISTURBI DELL’UMORE E SOMATIZZAZIONI MULTIORGANO DI TIPO REATTIVO

Bisognerebbe fargli capire, ma è molto difficile, viste le sue gravi condizioni mentali, che forse è il caso di prendersi un bel periodo di riposo, piuttosto che continuare a fare danni ai cosentini. E di danni fino ad oggi ne ha fatto parecchi. Ma almeno oggi tante cose, ma diciamolo chiaro, tante ciutie messe in atto dal sindaco si possono spiegare. Ora è chiaro a tutti i cosentini che molte delle scelte stralunate del sindaco, come quella di chiudere la città, sono frutto del suo malessere: Occhiuto non è più in grado di stabilire ciò che è bene per la città. E il certificato medico lo dimostra. Speriamo che ci sia qualcuno del suo cerchio magico in grado di fargli capire che è arrivata l’ora di tornare a “casa”, e che l’esperienza di sindaco si conclude qui. Non si può amministrare una città nelle sue condizioni.