Cosenza, io fumo e la Succurro si sballa

E’ in uso tra noi consumatori abituali di canapa un modo di dire che sta ad indicare lo stupore che si prova quando, in una conversazione tra due persone una sballata e l’altra no, la “cazzata” o la sparata arriva da chi non te l’aspetti, ovvero da chi si ritiene lucido. Come a dire: io fumo (e dovrei dire cazzate) e lei si sballa.

Eh sì, perché la Succurro qualcosa deve aver preso per fare certe affermazioni. Non so di che droga si tratti, ma sono sicuro che le sue visioni sono frutto di una realtà artificiale, molto probabilmente dovute all’eccesso di assunzione di LSD.

L’assessore Succurro, insieme all’ impastettato nipote del procuratore Spagnuolo, Giampaolo Calabrese, qualche giorno fa si è recata, a spese dei caggi, alla BIT di Milano per presentare l’offerta turistica cosentina.

Nel corso dell’incontro, al quale non ha partecipato quasi nessuno, praticamente ha parlato di fronte a 5 cosentini che da anni abitano a Milano, e ha testualmente affermato: “Se i dati più recenti sul turismo in Calabria ci dicono che nella regione si è registrato un incremento del 9% in più e che in provincia di Cosenza assistiamo ad un aumento di presenze pari al 48%, è innegabile come alla città di Cosenza vada riconosciuto un ruolo di traino, grazie ai progetti realizzati, alla energica azione amministrativa del sindaco Mario Occhiuto e della sua giunta e alle buone pratiche intraprese in un settore così nevralgico per lo sviluppo del territorio come il turismo”.

Secondo la Succurro a Cosenza in questi mesi sono arrivati migliaia di turisti tanto da superare località come Tropea, Capo Vaticano e dintorni.

Capisco che la propaganda è l’anima dell’amministrazione, ma a tutto c’è un limite. Dove li avrà visti questi turisti la Succurro a Cosenza, è un mistero.

Del resto basta farsi un giro presso i pochi alberghi cittadini per rendersi conto che la Succurro si “droga”.  Gli albergatori non hanno notato nessun movimento di frotte di turisti, tant’è che registrano sempre lo stesso andazzo: camere affittate pari a zero.

Se poi continuate il giro e fate due chiacchiere con i ristoratori, anche loro vi diranno di non essersi accorti di tutto questo movimento, tanto che, nei loro locali, difficilmente si notano turisti o persone che vengono da fuori per trascorrere a Cosenza il fine settimana.

Affermare che Cosenza è il traino del turismo in Calabria è come dire che Occhiuto è onesto. Una grande bugia. Che la Succurro continua a raccontare fuori da Cosenza, sperando di recuperare qualche finanziamento da spartirsi con quell’impastettato di Calabrese. Denaro che magari potrà essere speso con la scusa del turismo al Castello per organizzare eventi per pochi intimi, a base di sciampagna e pezzata.

Io penso che di fronte a questa affermazione anche i lecchini più sfrenati, e i sinceri elettori di Occhiuto si sentiranno presi per i fondelli, perché di turisti a Cosenza neanche l’ombra.

Ma dove li ha visti questi turisti la Succurro? Perché non fornisce i dati reali degli albergatori e dei ristoratori cosentini? E poi se non vanno in albergo e non mangiano nei nostri ristoranti, tutti questi turisti quando vengono a Cosenza dove vanno?

La risposta è semplice: tutti a casa della Succurro. Che in questi ultimi tempi, visto l’uso di droghe, ha trasformato casa sua in una specie di comune Hippy anni 70. Una offerta, quella della Succurro che prevede per tutti gli ospiti, oltre alla colazione compresa nel prezzo, anche un viaggio psichedelico per scoprire il fantastico mondo di Occhiuto. Io mi sono già prenotato. Fate lo stesso, e non ve ne pentirete. Vieni anche tu a Casa Succurro, e dopo aver fumato, il tuo viaggio è assicurato!

GdD