Cosenza, i 15 anni del Rialzo: la storia (di Lorenzo Curia)

๐“๐š๐ง๐ญ๐ข ๐š๐ฎ๐ ๐ฎ๐ซ๐ข ๐š๐ฅ ๐‘๐ข๐š๐ฅ๐ณ๐จ ๐ฉ๐ž๐ซ ๐ข ๐ฌ๐ฎ๐จ๐ข ๐Ÿ๐Ÿ“ ๐š๐ง๐ง๐ข!
๐Œ๐š ๐ฅ๐š ๐๐š๐ญ๐š ๐๐š ๐Ÿ๐ž๐ฌ๐ญ๐ž๐ ๐ ๐ข๐š๐ซ๐ž ๐žฬ€ ๐ฎ๐งโ€™๐š๐ฅ๐ญ๐ซ๐š – 2แตƒ ๐ฉ๐š๐ซ๐ญ๐ž

di Lorenzo Curia

PRIMA PARTE (https://www.iacchite.blog/cosenza-i-15-anni-del-rialzo-la-storia-di-lorenzo-curia/)

Subito dopo lโ€™estate 2008 arrivรฒ a bomba la notizia che il Governo Berlusconi, attraverso la legge 133 di Tremonti, avrebbe tagliato, di parecchi miliardi, i finanziamenti alle Universitร  e allโ€™Istruzione pubblica. Avrebbe bloccato i turnover piรน tutta una serie di disposizioni che massacrarono lโ€™istruzione e la ricerca italiana. La risposta fu unโ€™onda che travolse il Paese. Tantโ€™รจ che quel movimento si chiamรฒ, appunto, Lโ€™Onda. Io dico Onda โ€“ Parte 1 (poi spiegherรฒ il perchรฉ).
Naturalmente lโ€™Unical non stette con le mani in mano e professori, ricercatori e studenti cercarono di contrastare il sistema Gelmini, travestita da Tremonti, il quale era travestito da Berlusconi.

Intanto il democraticissimo Rettore (sรฌ, quello che si auto-aggiunse un terzo mandato modificando lo Statuto dellโ€™Unical e lo stesso che fece abbattere, 3 anni dopo, il capannone del Filorosso. Una vera azione pre-salviniana) per lavarsi la coscienza, scrisse solo una nota di disappunto al Ministero dellโ€™Istruzione e della Ricerca, nella quale veniva messo nero su bianco che lโ€™Unical non condivideva le scelte governative. Punto. Niente di piรน.

Noi, povera manovalanza cognitiva dellโ€™Ateneo scegliemmo, come sede, la mitica e leggendaria Filol.8. Quellโ€™aula fu una riunione perenne. Studenti e professori che entravano e uscivano, ragazzi che si preparavano gli esami, chi mangiava, chi dormiva, chi leggeva 3 quotidiani. Ma vi fu un fermento vivissimo. Si discusse sempre. Fu il punto nevralgico di tutto. Lรฌ si decise lโ€™occupazione dellโ€™Unical che avvenne di lรฌ a poco (con le famose foto sul ponte scoperto in stile Quarto Stato), le lezioni allโ€™aperto dei buoni e vecchi cattivi maestri e si svolse la diretta di Annozero: la trasmissione dellโ€™epoca condotta da Michele Santoro, con Ruotolo che intervistรฒ studenti e ricercatori.
Devo dirlo, fu un periodo esaltante, perchรฉ eri parte di qualcosa che si muoveva e che concretamente poteva cambiare qualcosa.

Io partecipai da cane sciolto, ma ritrovai anche i compagni del Rialzo che nel frattempo dedicarono quasi tutte le loro energie a far crescere lโ€™Onda. Organizzammo i pullman per la gigantesca manifestazione di Roma. I giornali dissero che raggiungemmo 1 milione di persone. Quasi ripetemmo quellโ€™esperienza mitica del corteo del marzo 2003 per lโ€™articolo 18: tre milioni al Circo Massimo.

Ma i cortei spontanei nacquero, ovviamente, anche da noi allโ€™Unical. Quante mattinate a bloccare le lezioni e ad invitare gli studenti a seguirci. Anche i professori ci seguirono senza mai irritarsi. Certo cโ€™era qualche eccezione, ma furono pochi. E fu bello vederli ubriachi o sballati durante le serate allโ€™interno dellโ€™aula magna. โ€œProfessรฒ ma che sta facendo?โ€ โ€œMi faccio una canna coglione. Ho fatto il โ€˜68โ€. Sรฌ, anche lโ€™aula magna rappresentรฒ un posto speciale dove si presero decisioni importanti. E fu lรฌ che un preside di facoltร  diventรฒ famoso in tutta Italia per aver salutato gli studenti a pugno chiuso dopo il suo intervento al microfono. โ€œI professori sovversivi manipolano gli studentiโ€. I supporters del Governo, ovviamente, presero la palla al balzo per infangarci ed umiliarci come se fossimo subalterni a qualche nostalgico estremista che si era messo ad insegnare. Ad ogni modo, fummo una potenza in quel periodo.

Tutti i media parlarono delle nostre proteste e ci paragonarono al movimento del โ€˜68 e โ€˜77. Se avessimo continuato ad esistere, ci avrebbero accusati di terrorismo. Ma anche quellโ€™Onda si infranse e cominciรฒ una piccola fase di reflusso.

Il 2009 fu un anno fiacco. Il movimento fu un poโ€™ fermo e il Rialzo in dormiveglia. Noi fuoriusciti del Rialzo tentammo di prendere le redini del Gramna, ma alla fine, poco dopo la prima iniziativa (invitammo lo storico Sandi Volk e proiettammo un documentario sulle foibe), anche quellโ€™esperienza morรฌ.
Credo che dopo lโ€™esperienza dellโ€™Onda, anche le ultime e gli ultimi guerrieri rialzini si convinsero a spostarsi nelle zone di Arcavacata e cominciare una nuova stagione politica lรฌ. A quanto ho capito, il Rialzo aiutรฒ nella logistica lโ€™edizione di Fierainmensa, ma non fece piรน di tanto.

Qualcosa si cominciรฒ a muovere qualche mese dopo con la costituzione del FORA (Federazione orizzontale ribelle autonoma), ma io non vi partecipai da subito. Degno di nota fu il presidio sotto la sede del PD su viale Trieste per chiedere la liberazione di 21 studenti arrestati, rei di essere i responsabili dei disordini il 19 maggio a Torino in occasione del G8 University Summit. Lo slogan dello striscione fu โ€œRidatini i cumbagni e tinitivi Caselliโ€. Quel sit-in rimase storico perchรฉ ci fu una ripresa, poi postata su Youtube (forse cโ€™รจ ancora) dove si vede E.B.B. in tutta la sua eleganza democratica che insulta tutte e tutti e alza le mani su una compagna.

Credo che il FORA seguรฌ anche le proteste dei lavoratori dello spettacolo e di ValleCrati (per i soliti ritardi degli stipendi), occupando un paio di volte il consiglio comunale.
Ma, anche stavolta, alla fine dellโ€™estate 2009, arrivรฒ una notizia che scosse un poโ€™ tutti. Il pentito della โ€˜ndrangheta Francesco Fonti dichiarรฒ che i mari calabresi erano piรน che inquinati. Nel caso specifico, raccontรฒ che fece affondare 3 navi cariche di bidoni radioattivi, tra cui la Cunsky a Cetraro con lโ€™aiuto di Franco Muto. Si riaccese il faro anche sulla nave Jolly Rosso, spiaggiata sulle coste di Amantea nel dicembre nel 1990. Quindi i calabresi capirono che lโ€™altissima incidenza dei tumori nelle zone costiere (ad esempio nel paolano), fu la conseguenza del pessimo stato di salute del mare. Fu una delle pochissime occasioni dove il popolo calabrese si infuriรฒ come non mai. La rabbia anche verso i nostri politicanti, che accusammo di omertร , si riversรฒ in una bellissima (ma poco fortunata per il cielo uggioso) manifestazione proprio ad Amantea il 24 ottobre. Ci ritrovammo tutti e ritrovai anche i vecchi compagni del Rialzo che non vedevo da tempo. Tra le vie del paesino, durante il corteo, parlammo della possibilitร  di rilanciare il conflitto in cittร . Quelle parole urlate, inghiottite dal mare di gente intorno a noi, divennero una scintilla.